"LA FEDERCALCIO SARA’ COMMISSARIATA SE..." - MALAGÒ CANNONEGGIA E CHIEDE AI 3 CANDIDATI IL RINVIO DELLE ELEZIONI DEL NUOVO PRESIDENTE FIGC - POI ATTACCA LA LEGA DI A (“ILLEGITTIMA”) E IL SUO COMMISSARIO STRAORDINARIO TAVECCHIO (“STA DISCONOSCENDO LE REGOLE”): "IL CONI NON TORNA INDIETRO. NE VA DELLA CREDIBILITA’ DI TUTTO IL SISTEMA"

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Estratti dell’intervista di Edmondo Pinna pubblicata dal Corriere dello Sport

 

malago' malago'

Malagò: “Ai tre candidati alla presidenza Figc ho detto che servirebbe buonsenso. Già si presentano lunedì senza quell’unità di intenti che avevo sempre dichiarato. Col rischio che chi verrà eletto, lo sarà alla terza o quarta votazione, dunque con maggioranze in Consiglio Federale tutte da verificare. E poi c’è la storia della Lega di A, che non dipende da loro, ma se non si sistema cìè il rischio che vengano commissariati una volta eletti”

 

“La Lega di A vive in una situazione illegittima, non ha rispettato il suo dovere come hanno fatto le altre Leghe e ha un commissario straordinario (Tavecchio) che dovrebbe ottemperare a delle regole che per primo sta assolutamente disconoscendo…

gravina gravina

 

“Il Coni da questa posizione non torna indietro, ne va della credibilità di tutto il sistema. E poi noi siamo un ente vigilante e dobbiamo vigilare”

 

 

 

 

2. MALAGO’

Alessandro Catapano e Marco Iaria per la Gazzetta dello Sport

 

tommasi tommasi

Rinviare o non rinviare, questo è il dilemma. A quattro giorni dal voto, i tre candidati alla presidenza della Figc sono come il visconte dimezzato di Calvino: tagliati a metà da una palla di cannone. Col particolare, non trascurabile, che le cannonate arrivano direttamente da Giovanni Malagò. Nell' ora e mezza trascorsa insieme ieri pomeriggio a Palazzo H, il presidente del Coni è stato molto chiaro con Gravina, Sibilia e Tommasi: «Riflettete sull' opportunità di rinviare le elezioni, perché tra un mese chiunque di voi sarà stato eletto, rischia di essere commissariato».

 

COSIMO SIBILIA COSIMO SIBILIA

Un avvertimento che non ha lasciato indifferenti gli avventori, tanto che, all' uscita, seppure con sfumature diverse, stringi stringi hanno detto tutti la stessa cosa: «Non vorremmo rinviare, non sappiamo se ci sono gli estremi per farlo, ma comunque ci rifletteremo». Estrema cautela, dunque. Non li biasimiamo, se non fosse che ci hanno messo del loro per finire in questo cul de sac: a questo punto, o si fanno eleggere presidenti a dispetto di Malagò o, avallando un rinvio, rischiano di passare alla storia come quelli che hanno spalancato le porte del calcio all' invasore. Dura uscirne senza nemmeno un' ammaccatura, quasi quasi è meglio andare al voto e... perdere.

 

giovanni malago giovanni malago

Siamo al paradosso. A meno che, come dice Malagò con un sorriso sarcastico, «la Lega di A venerdì (domani, ndr ) non elegga presidente e consiglieri federali, risolvendo una volta per tutte il problema». Sorride, il presidente del Coni, perché sa che è praticamente impossibile. Ci si può provare in un mese, anche se ci credono in pochi. Giusto o ingiusto, legittimo o no, ormai il dado è tratto. «Il Coni indietro non torna più», avverte Malagò. Se la A non fa la nuova governance entro trenta giorni, la Figc sarà commissariata, anche con un nuovo presidente. Fuori dal Coni, più di qualche autorevole legale mette in dubbio la legittimità di questa operazione: come si fa a commissariare una federazione che ha regolarmente eletto il suo presidente?

 

Non sarebbe più facile proprio se l' assemblea di lunedì venisse rinviata o andasse deserta?

lotito tavecchio lotito tavecchio

Ma tant' è, la volontà del Coni ora è scritta nero su bianco, nella lettera - approvata all' unanimità da una Giunta che avrebbe voluto soluzioni perfino più drastiche - che il Coni ha spedito alla Figc. «La Serie A è semplicemente illegittima - dice senza mezzi termini il presidente del Coni -, perché disconosce le regole del nostro mondo: non ha rinnovato le proprie cariche e non ha adeguato il proprio statuto ai nuovi principi informatori. Perché Tavecchio glielo ha consentito?». L' affondo di Malagò al presidente federale dimissionario, fino a lunedì commissario straordinario della Lega di A, è completo. «Lui per primo sta disconoscendo le regole che dovrebbe far rispettare».

 

Ma che, sia ricordato per onestà, ha voluto imporre con tenacia ad un mondo riottoso che non ne voleva sapere.

 

malagò malagò

RIFLESSIONI Cosa faranno i tre candidati? Per tutti, è il momento della riflessione. Appesantita dall' eventualità che la corsa a tre produca un presidente federale con una maggioranza risicata in Consiglio federale, fattispecie anche questa ben illustrata ieri da Malagò. Si parleranno? Proveranno finalmente a convergere su un' unica candidatura, se non altro per istinto di sopravvivenza? Cederanno alle pressioni di Malagò o si giocheranno la partita fino in fondo?

 

Molto dipenderà dai sondaggi che gli porteranno sostenitori e alleati. Gli ultimi, ieri, davano Sibilia di nuovo in rimonta.

cairo malago' cairo malago'

Non a caso, dei tre, è l' unico che si è spinto un pochino più in là. «Noi siamo per celebrare l' assemblea». Gravina e Tommasi, prima di prendere una decisione e chiarire, nel caso, chi sarebbe il candidato presidente di un' alleanza Aic-Lega Pro, vogliono capire da che parte sta Ulivieri e quanti voti raccoglierebbero tra A e B. Le prossime 48 ore saranno decisive, per tutti. Dopodomani, alla luce dell' assemblea di A, i tre candidati faranno un nuovo punto con Malagò. Chi avrà la forza di andare fino in fondo?

MALAGO' FABBRICINI MALAGO' FABBRICINI malago' malago'

 

 

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