LO SQUALO DELLE ALPI! - LEGGENDARIA IMPRESA DI NIBALI: GIRO RIAPERTO - LA MAGLIA ROSA KRUIJSWIJK CADE IN DISCESA, IL COLOMBIANO CHAVES E’ IL NUOVO LEADER DELLA CORSA MA "LO SQUALO" LO TALLONA A SOLI 44 SECONDI - PREPARATE I POP CORN: DOMANI NELL’ULTIMO TAPPONE ALPINO SI DECIDE IL GIRO - VIDEO - -

La caduta dell'olandese sulla discesa dal Colle dell'Agnello riapre la corsa. Lo Squalo scappa con Chaves e poi lo stacca: ora è 2° - Le lacrime sul traguardo dopo un Giro difficilissimo e che ora ha cambiato improvvisamente volto.... -

Condividi questo articolo


Da “gazzetta.it”

 

NIBALI NIBALI

L’orgoglio del campione, l’impresa sulle Alpi, le lacrime al traguardo. Vincenzo Nibali trionfa in solitaria a Risoul – dove era arrivato secondo in maglia gialla al Tour 2014 – e riapre il Giro al termine di una giornata in cui succede di tutto. Kruijswijk cade in discesa dal Colle del’Agnello, va in difficoltà e perde l’enormità di 4’54’’.

 

KRUIJSWIJK KRUIJSWIJK

La maglia rosa passa così a Esteban Chaves, autoritario sulla Cima Coppi, ma in sofferenza sull’ultima ascesa sotto i colpi di uno scatenato Vincenzo Nibali. Il siciliano ha piazzato due scatti brucianti a 5 km dal traguardo, si è tolto il colombiano di ruota e gli ha inflitto 53’’. Sul traguardo le dita indicavano il cielo: una dedica a Rosario Costa, il giovane talento messinese scomparso tragicamente il 15 maggio.

 

Poi le lacrime liberatorie dopo un Giro difficilissimo e che ora ha cambiato improvvisamente volto. Alla vigilia dell’ultimo tappone alpino, da Guillestre a Sant’Anna di Vinadio, Nibali è secondo in classifica a 44’’ da Chaves. Kruijswijk è crollato al terzo posto a 1’05’’, Valverde – in difficoltà fin dal Colle dell’Agnello – è quarto a 1’48’’. Tutto può ancora succedere.

NIBALI NIBALI

 

LA CADUTA — Il punto chiave della 19ª tappa – Pinerolo-Risoul, 162 km – è il Colle dell’Agnello con i suoi 2744 metri di quota, Cima Coppi (cioè il punto più elevato) del 99° Giro d’Italia. A transitare primo in vetta (a 55 km dal traguardo) è Michele Scarponi, l’uomo di fiducia di Vincenzo che si era inserito nella prima fuga di giornata. In salita Chaves fa selezione: ne fa le spese Valverde che resta attardato di oltre 1’. Il murciano non riuscirà più a riportarsi sotto e al traguardo sarà sesto con 2’14’’ di ritardo.

 

KRUIJSWIJK KRUIJSWIJK

Quando inizia la discesa dal gpm, ecco l’episodio decisivo: Kruijswijk scivola in una curva a sinistra e viene catapultato nella neve. La maglia rosa riparte, ma è dolorante e ha la bici danneggiata: dovrà fermarsi per cambiarla. Intanto Nibali e Chaves prendono il largo e iniziano a scavare il solco che riaprirà il Giro. In discesa spavento anche per Zakarin: il russo della Katusha è costretto ad abbandonare il Giro con una clavicola rotta.

 

IL TRIONFO — Nel tratto in falsopiano, l’Astana ordina a Scarponi di fermarsi per aspettare Nibali. Ai piedi della salita di Risoul, c’è Monfort (Lotto-Soudal) solo in testa, Nibali e Chaves a 30’’, Valverde a 1’ da Vincenzo. Kruijswijk perde 2’30’’. Ai -10,6 km il fuggitivo viene ripreso, a questo punto è il siciliano a prendere in mano la situazione: prima accelera e resta solo con Chaves, Nieve e Ulissi.

CHAVES CHAVES

 

NIBALI NIBALI KRUIJSWIJCK KRUIJSWIJCK KRUIJSWIJK KRUIJSWIJK

Poi ai -5 km affonda il colpo due volte: al secondo scatto, anche il colombiano cede e si stacca. Al traguardo, Nieve è secondo a 51’’ e Chaves terzo a 53’’. Quarto, a 1’02’’, arriva un Diego Ulissi in grande forma. Majka, Valverde e Uran seguono a 2’14’’. Domani la resa dei conti nei 134 km che separano Guillestre da Sant’Anna di Vinadio: si scala Vars, Bonette e Lombarda prima dell’ultimo arrivo in salita. Quello che incoronerà il re del Giro.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…