TAVECCHIO SE NE DEVE ANDARE! - I CALCIATORI PRONTI ALLO SCONTRO FINALE CONTRO IL PRESIDENTE: SE LUNEDÌ LA FIGC DOVESSE CONFERMARE LA FIDUCIA, MOLTI GIOCATORI ITALIANI DI A E B SAREBBERO DISPOSTI AL SIT-IN DI UN MINUTO DOPO L’INIZIO DELLE PARTITE DEL WEEKEND 25-26 - IL PRESIDENTE AIC, TOMMASI: “PER ANDARE AVANTI SERVE AZZERARE I VERTICI”

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tavecchio tavecchio

1 - I CALCIATORI PRONTI AL SIT-IN CONTRO L'ATTUALE FEDERCALCIO?

Da http://www.corrieredellosport.it

 

Ci sono calciatori - italiani, ovviamente - che stanno pensando a un gesto di protesta simbolico molto forte e da mercoledì trasmettono la loro volontà, con sms o chiamate, ai membri del sindacato.

 

Quale gesto? Nel caso in cui lunedì prossimo l’attuale federazione dovesse confermarsi (ripeto: confermarsi) la fiducia molti professionisti di A e B si dicono disposti al sit-in un minuto dopo l’inizio delle partite del weekend 25-26 (qualcosa di simile a ciò che fecero i calciatori greci per i migranti).

 

In sostanza i calciatori non vogliono lasciare solo il loro presidente, Damiano Tommasi, che per più di un motivo ha richiesto - unico - lo scioglimento del consiglio federale e nuove elezioni. Il gesto, una straordinaria assunzione di responsabilità che farebbe il giro del mondo, sarebbe verosimilmente condiviso da migliaia di appassionati che spingono per il cambiamento e la ripartenza. Una ripartenza effettiva.

LOTITO TAVECCHIO LOTITO TAVECCHIO

 

2 - L' INTERVISTA DAMIANO TOMMASI: «SCELTE INSPIEGABILI PER DEI DIRIGENTI FEDERALI»

Carlo Tarallo per “la Verità”

 

Damiano Tommasi, presidente dell' Associazione italiana calciatori, l'unica componente della Figc a chiedere le dimissioni di Carlo Tavecchio, non si rassegna alla prospettiva di un consiglio federale, quello di lunedì prossimo, con il finale già scritto: avanti come prima, facendo finta di nulla. «Per poter andare avanti serve azzerare i vertici federali. Vediamo se lunedì ci si riesce»

Damiano Tommasi Damiano Tommasi

 

Che sensazioni ha in vista di lunedì?

«Non ho avuto nessun colloquio con i protagonisti del consiglio, tranne i nostri consiglieri. Se non cambiasse nulla, da una parte non sarei sorpreso ma dall' altra mi dispiacerebbe molto».

 

Avreste voluto un azzeramento immediato?

«Sì, bisognava azzerare tutto subito dopo la partita contro la Svezia. Già arrivare a lunedì prossimo per noi è assurdo. Riteniamo che l'azzeramento dei vertici federali sia il primo passo per costruire qualcosa di diverso e tornare ad avere soddisfazioni, anche sportive».

 

Come si spiega che, a parte voi calciatori, tutte le altre componenti siano schierate a difesa dello status quo?

«È un po' di tempo che faccio fatica a spiegarmi le cose che succedono in federazione.

A cominciare dal 6 marzo (lo scorso 6 marzo Tavecchio fu rieletto presidente Figc, battendo Andrea Abodi, ndr) a esser sinceri».

 

Proviamoci

RENZO ULIVIERI RENZO ULIVIERI

«No, non me lo spiego. Sono comportamenti incomprensibili per dei dirigenti federali».

 

Quindi, tutti con Tavecchio tranne i calciatori?

«Vedremo lunedì. Di certo ieri (l'altroieri, ndr) nessuno si è sbilanciato. La speranza che abbiamo è che ci si convinca che occorre voltare pagina».

 

«La Verità» ha pubblicato molte inchieste su intrecci e affari in Figc, a partire dalle assicurazioni. Sono i soldi, gli affari, il motivo per il quale non si vuole cambiare?

«Non lo so. Noi abbiamo questa posizione, speriamo di non essere i soli, lunedì».

 

TAVECCHIO ABODI 1 TAVECCHIO ABODI 1

E la posizione degli allenatori? Renzo Ulivieri difende Tavecchio a spada tratta e attacca Malagò duramente.

«Come il 6 marzo scorso: non me le spiego».

 

Non viene voglia di mollare tutto, vedendo che questo palazzo non cambierà mai?

«No, finora no. Quando uno è convinto delle proprie idee, va avanti. In questi giorni non riesco a staccarmi dal telefono. Messaggi, chiamate, tantissimi tra colleghi e tifosi mi danno forza, dicono d' andare avanti. Lunedì la federazione ha l' opportunità di voltare pagina, speriamo ci sia la volontà di farlo: si azzerano i vertici, si scrive un programma pluriennale e si riparte».

 

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