''LA LIBERTA'? HARRY STYLES CHE INDOSSA UN MIO ABITO DA DONNA" - ALLO STILISTA ALESSANDRO MICHELE BASTA IL CARNEVALE PER SPEZZARE LE CATENE MA NON DIMENTICA DI GUCCI:“NULLA ALLONTANA L'IDEA DELLA FINE COME L'ESALTAZIONE DELL'EFFIMERO” -  COPIONE? “LA MODA È UN CONTINUO RITORNO, HO RIPRESO I PUNTI DI RIFERIMENTO DEL MIO PASSATO, COME LA DIVISA DELLE SUORE..."

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Serena Tibaldi per “la Repubblica”

 

Lo aveva promesso lo scorso maggio, ed è stato di parola. Basta con i ritmi folli, le troppe collezioni, gli anticipi eccessivi e, almeno per un po', con le sfilate. Il cambio promesso da Alessandro Michele s'è trasformato nella serie di sette corti, Ouverture of somethingthat neverended, con cui il direttore creativo di Gucci sta presentando la prossima collezione.

 

GUCCI FEST GUCCI FEST

Un episodio a sera, il primo lunedì scorso e l'ultimo domani, trasmessi sui canali social del marchio e su quelli del Guccifest, il festival di corti organizzato in concomitanza. Protagonista è l'attrice e performer Silvia Calderoni, che si muove in una Roma surreale circondata da comparse d'eccezione: Achille Bonito Oliva, Billie Eilish, Harry Styles,Arlo Parks, Florence Welch. Dirige GusVanSant.

 

Come mai ha coinvolto tanti suoi amici nel progetto?

«Io sono come i serial killer, acchiappo quello che mi sta attorno (ride, ndr ).

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È come quando fai sesso con un amico: non sarà una grande storia d' amore, però sei più a tuo agio a provare cose nuove con uno con cui hai confidenza!».

MICHELE - BACKSTAGE DI GUCCI EPILOGUE - ALESSANDRO MICHELE - PALAZZO SACCHETTI MICHELE - BACKSTAGE DI GUCCI EPILOGUE - ALESSANDRO MICHELE - PALAZZO SACCHETTI

 

La sua moda qui sembra fare un passo indietro. Come mai?

«Mentre giravamo mi sono reso conto che la semplicità della storia doveva coincidere con l'asciuttezza degli abiti. Per questo spesso sembrano messi lì per caso, o finiscono per essere identificati con un solo dettaglio. Per la verità è da un po' che lavoro sulla potenza dei capi "quotidiani" come T-shirt o gonne al polpaccio.

 

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Così facendo, visto che la moda è un continuo ritorno, ho ripreso i punti di riferimento del mio passato, come le mise della mia maestra delle elementari, per me elegantissima, o la divisa delle suore, che mi incutevano tanto timore. O come l' abito a fiori della mia prima collezione nel 2015, che "sbuca" in diverse puntate. Mi ossessiona così tanto che l' ho rieditato assieme ad altri pezzi di quella stagione».

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Com' è stato cedere il controllo a un regista come Gus Van Sant?

«Abbiamo lavorato in simbiosi. Io di mio non sono per niente geloso, il che mi ha causato qualche problema nei rapporti personali. Ma qui quello davvero generoso è lui, che ha accettato di lavorare su una trama e con un casting decisi da me, un signor nessuno in confronto a lui».

 

gus van sant e alessandro michele per-Gucci gus van sant e alessandro michele per-Gucci

Con Gucci lei cura libri fotografici, fumetti, un festival di corti, una serie a puntate. Perché tanta varietà?

«E perché no? Chi fa moda è abituato a confini precisi, senza altre opzioni.

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Nell' arte ci si sposta da una tecnica all' altra, nel teatro le stagioni degli spettacoli durano mesi, perché noi non possiamo tentare nuove vie? Da tempo ragiono su narrazioni alternative: la pandemia ha scardinato i nostri punti fermi, accelerando il cambiamento.

Per me è un' esperienza galvanizzante».

 

Nei giorni scorsi ha definito il progetto un modo per illuminare il buio degli ultimi mesi.

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«Era quello che faceva mio padre. Lui aveva imparato da solo a suonare diversi strumenti, e quando l' atmosfera in casa era pesante, prendeva la chitarra o la fisarmonica e mi diceva: "Io suono e tu canti". Era il suo modo di tirare fuori il buono dalla vita».

 

Qual è il suo preferito tra i dialoghi dei protagonisti nei corti?

boss doms e alessandro michele boss doms e alessandro michele

«Quello tra Achille Bonito Oliva e Harry Styles nella terza puntata, con le incertezze del presente spiegate dal primo e il significato dell' essere artisti raccontato dal secondo».

 

Si discute molto della copertina di "Vogue America" con Harry Styles che indossa un suo abito da donna.

«Posto che a me pare assurdo che ci si lamenti per il vestito indossato da qualcun altro, di sicuro né Harry né Anna (Wintour, ndr ) né io volevamo sconvolgere nessuno».

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Magari per voi è normale, ma per molti ancora no, non crede?

«Capisco che una cover così possa spiazzare. Qualcuno può vederci una provocazione inutile, ma la verità è che dà libertà a tutti. È come quando Paul Preciado, nel primo episodio, parla dei gioghi imposti dalla società all' identità di ciascuno. Non si rivolge solo a gay e trans: questa è una questione che riguarda tutti, per questo bisogna continuare a parlarne. I problemi ci sono, è inutile fare finta di niente. La libertà ce la dobbiamo sudare».

alessandro michele foto di bacco (1) alessandro michele foto di bacco (1)

 

Oltre alla sua serie, a tenere banco in questi giorni è la collezione di Lidl, sold out ovunque. Si chiede mai come nascano certi fenomeni?

«Credo che certe fissazioni facciano da dissuasori della morte. Nulla allontana l' idea della fine come l' esaltazione dell' effimero: è indispensabile per dare un senso ai grandi momenti di vuoto. E direi che ne abbiamo di vuoto attorno a noi da riempire in questo momento».

ALESSANDRO MICHELE E HARRY STYLES ALESSANDRO MICHELE E HARRY STYLES harry styles e alessandro michele di gucci versione gender fluid harry styles e alessandro michele di gucci versione gender fluid harry styles e alessandro michele di gucci versione gender fluid harry styles e alessandro michele di gucci versione gender fluid harry styles, stevie nicks e alessandro michele harry styles, stevie nicks e alessandro michele

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