CHE BELLE ÉPOQUE! – IN MOSTRA A FERRARA LA GRANDE MODA DELL’EPOCA D’ORO DELL’ELEGANZA, TRA LA FINE '800 E GLI INIZI DEL '900, ETERNATA DAI DIPINTI DI GIOVANNI BOLDINI – 130 OPERE DAI MUSEI DI TUTTO IL MONDO – I GRANDI SCRITTORI, LE COPERTINE DELLE RIVISTE E IL MISTERO DELLA MODERNITÀ CHE ANCORA DOVEVA ARRIVARE E SEMBRAVA BELLISSIMA (ARRIVO' INVECE LA PRIMA GUERRA MONDIALE)

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Fabio Isman per “il Messaggero”

 

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Eleganza, mistero, modernità e sontuosità: la grande moda tra la fine dell' Ottocento e gli inizi del Novecento eternata nei dipinti di Giovanni Boldini (1842 1931) e altri grandi protagonisti dell' arte del tempo, e in prestigiose realizzazioni dei sarti; una mostra che alterna quadri bellissimi, spesso con soggetti dal nome assai famoso, ad abiti altrettanto magnifici.

 

Al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, fino al 2 giugno, Boldini e la moda (a cura di Barbara Guidi e Virginia Hill, cat. Ferrara Arte) è un' esposizione che vanta pochi simili: una cavalcata di quasi 130 opere da importanti musei di qua e di là dall' Atlantico, in cui si rincorrono Cleo de Merode e Lina Cavalieri; la marchesa Luisa Casati nata Amman (moglie del marchese Stampa di Soncino, poi amante di D' Annunzio), e le donne Vanderbilt; il sarto Poirot e la romana collezione Tirelli; il marito della scrittrice Colette e Mariano Fortuny.

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IL PROFUMO

La rassegna è un susseguirsi di tessuti fruscianti (che il pennello delinea con rapidi svolazzi e autentiche sciabolate) e morbide pellicce; dedicata alla migliore società americana e parigina di quello scorcio di tempo. Un abito di Jeanne Lanvin, la massima sarta d' allora, è qui per quanto sa essere bello, ricco e insieme semplice, o perché lei era una collezionista del pittore ferrarese?

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Boldini lo vediamo mentre sa catturare il fascino di un momento, l' eleganza massima espressa da corpi sinuosi (e seni che s' intravvedono abbondantemente) dentro abiti creati apposta per loro e spesso irripetibili.

 

C' è il sentore di un' eleganza voluttuosa, il profumo insistente e persistente dei flaconi dalle marche più ricercate, di gioielli dei massimi creatori. Sullo sfondo, sono Oscar Wilde e Charles Baudelaire; e nelle sale, i prìncipi del tempo come Eulalia di Spagna; le riviste le cui copertine definiscono, nel 1931, Boldini il pittore dell' eleganza; quadri che hanno fatto epoca come Divina in blu in cui l' artista, già anziano, eterna una tra le sue ultime muse. Ha ispirato grandi nomi di sempre: un abito del 2005 di John Galliano per Cristian Dior introduce la rassegna, accanto al Ritratto di madame Charles Max da lei stessa poi donato al Museo d' Orsay, che spiega, da solo, tutta la bellezza che la famosa cantante poteva vantare.

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Ci sono la madre di Mariano Fortuny, e l' elegante mondo delle corse visto da un altro grande del tempo, Giuseppe De Nittis; e Boldini è accompagnato, in quest' avventura espositiva, anche da Edgar Degas, Edouard Manet, Claude Monet, John Sergent Singer, Georges Seurat, James Whistler e altri ancora. Trionfa il nero, coniugato in tutti i lustrini possibili e, spesso, in ogni possibile forma procace; né mancano i cappellini, oppure i ventagli dal lungo manico. E tra gli abiti, generoso l' apporto della Fondazione Tirelli: capi unici, che fanno giustamente sognare le visitatrici.

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LA GALLERIA

Questa galleria di ritratti e cavalcata d' istantanee sociali mostra il bel mondo alla vigilia della Prima Guerra, e il lusso sfrenato; passa dalle linee rigorose di Paul Poiret ai pizzi delle Sorelle Caillot, alle sete di Mariano Fortuny; dall' esotismo, all' orientalismo, ai Ballets Russes. Le donne di Boldini sono libere ed emancipate; le sue tele percorse da una scarica elettrica, animate davvero da un magnetismo che ha scarsissimi emuli. Le piume di pavone della marchesa Casati, in uno dei tanti ritratti che egli le dedica, restano indimenticabili. La mondanità sfrenata non capisce ancora di essere sull' orlo di un abisso.

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Questo racconta il glamour di Boldini, per l' occasione fatto giungere fin dal Metropolitan di New York. Una mostra di grandi opere; una mostra di grande moda; una mostra di grandissimi personaggi: davvero da non perdere, anche per la sua singolarità.

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