sivori tullio farabola
Francesco Morrone per “la Repubblica - Edizione Roma”
Pelè che stringe la mano a Giacinto Facchetti, Gigi Riva che si allena sulla ghiaia, Nereo Rocco ed Enzo Bearzot che discutono di calcio. Ma anche Dino Zoff che para un pallone, gli eroi del Grande Torino in azione e Gianni Rivera che prova un pallonetto. È un viaggio nel nostro passato e nel calcio di una volta quello che offre la mostra "Fine campionato", inaugurata ieri alla Galleria il Sole.
Lo sguardo è quello di Tullio Farabola (1920-1983), uno dei più noti fotoreporter italiani che ha documentato la vita e le passioni degli italiani. La sua agenzia, fondata a Milano nel primo dopoguerra, è diventata presto una delle più importanti agenzie foto- giornalistiche italiane e oggi conserva nei suoi archivi milioni di negativi. Nell' esposizione della Galleria il Sole, a due passi da Porta Pia, è possibile ammirare una selezione di fotografie scattate da Farabola che ritraggono momenti di calcio lontani nel tempo, partendo da protagonisti indimenticabili come Mazzola e Altafini.
foto tullio farabola
La gioia per la vittoria dell' Italia nel Mondiale del 1934, i ritratti dei grandi campioni come Boniperti e Sivori, ma anche le maglie di stoffa comune, i campi pieni di fango e gli stadi che oggi non ci sono più. Sedici fotografie in bianco e nero raccontano lo sport e l' Italia dagli anni Trenta agli anni Sessanta riportando alla memoria l' immagine del nostro Paese, quando i calciatori arrivavano allo stadio in tram, le partite si giocavano solo di domenica e le imprese sportive si accendevano in una radiolina. La mostra offre anche le ceramiche dell' artista milanese Stefano Puzzo, ispirate ai leggendari omini del Subbuteo.
coppi tullio farabola 
stefano puzzo 
stefano puzzo
