ELOGIO DEI “PERVESTITI” - DAL LOOK MASCHIO DI MARLENE DIETRICH ALLA GONNA DI JEAN-PAUL GAULTIER FINO ALL'UNISEX DI COCO CHANEL, UNA MOSTRA A PARIGI RACCONTA GLI ECCESSI DELLA MODA CHE HANNO FATTO SCANDALO - LA PRIMA TREND-SETTER? FU LA REGINA MARIA ANTONIETTA

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Jean Paul Gaultier si e? presentato sul palco dei Ce?sar, gli Oscar francesi, in mutande Jean Paul Gaultier si e? presentato sul palco dei Ce?sar, gli Oscar francesi, in mutande

Serena Tibaldi per “la Repubblica”

 

Nel paradiso terrestre Adamo ed Eva sono nudi: il bisogno di vestirsi nasce solo quando vengono esiliati sulla terra, a vivere nella sofferenza. Sono dunque il simbolo del castigo divino, ed è anche da questo presupposto che ha origine la concezione della moda nella cultura occidentale: al di là dei fini puramente funzionali ed estetici, gli abiti devono rispettare il comune senso del pudore, l' occasione, il momento storico, le norme che regolano la società, senza sgarri. Ma cosa accade quando questi precetti vengono infranti?

 

MODA SCANDALO MODA SCANDALO

Cosa si può definire scandaloso? A questo interrogativo risponde Tenue correcte exigée, quand le vetement fait scandale, la mostra inaugurata il primo dicembre al museo Les Arts Décoratifs di Parigi e aperta sino al 23 aprile. L' esposizione mira a esaminare motivazioni e conseguenze degli indumenti più "indecorosi" e discussi dal Medio Evo a oggi, e il suo percorso dimostra come le ragioni che innescano certe reazioni siano rimaste le stesse, nonostante i secoli trascorsi.

 

la moda secondo rick owens la moda secondo rick owens

Lo prova per esempio la sezione dedicata all' androginia, da Giovanna D' Arco, che scendeva in battaglia vestita da uomo, a Marlene Dietrich, spesso rifiutata nei locali più eleganti perché vestita con abiti maschili. Passando per la gonna da uomo di Jean Paul Gaultier, lo smoking da donna di Yves Saint Laurent e finendo con la fluidità barocca e femminea di Alessandro Michele per Gucci.

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Per non parlare dell' unisex ante litteram di Coco Chanel, un caposaldo degli scandali stilistici del '900: in un' epoca di orientalismi e decori, lei veste le sue donne con severi abitini neri, cancella i corsetti, gioca per sottrazione rifiutando gli stilemi dell' epoca, scioccando i suoi contemporanei. La sua rivendicazione d' indipendenza estetica per le donne ricorda quella delle dame veneziane del XVI secolo, abituate a portare zeppe da mezzo metro, e di Maria Antonietta, la prima trend-setter indipendente: tutte loro furono ferocemente criticate per non volersi conformare alle regole del tempo, decidendo da sole cosa indossare.

 

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La stessa somiglianza corre tra lo choc provocato nel Medio Evo dai primi pantaloni a sbuffo e il recente affermarsi dell' oversize estremo coi suoi pantaloni cadenti e le T-shirt XXL, o tra i cappucci banditi nel XV secolo in Francia da Carlo VI perché ritenuti tipici dei criminali e quelli delle felpe di oggi, considerati segno di cattive intenzioni se calati sul capo (il caso più eclatante è quello dell' afroamericano Trayvon Martin, ucciso da un vigilante privato nel 2012).

 

E le passerelle? Negli anni si sono trasformate in uno strumento di "propaganda" tra i più efficaci: è innegabile il segno che hanno lasciato nella cultura contemporanea la sfilata di Martin Margiela in un cortile popolare della banlieu parigina, le drammatiche messe in scena di Alexander McQueen, la collezione grunge di lusso di Marc Jacobs per Perry Ellis nel '92 o quelle di Rick Owens, che nel 2015 ha fatto sfilare i modelli nudi dalla cintola in giù.

 

MODA SCANDALO MODA SCANDALO

Capitolo a parte per il nude- look e per il suo affermarsi: si parte dalle sottovesti impalpabili delle dame nel periodo napoleonico e si arriva al sorprendente rovesciamento concettuale di oggi, secondo cui a provocare di fatto è chi si copre troppo.

 

L' indumento più criticato del 2016 è stato infatti il burkini, capace di attrarre un' ondata d' indignazione senza precedenti nella storia contemporanea. Come cambiano i tempi.

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