GLI INCANTI AL TEMPO DELLA BREXIT - SVENTATA LA TEMUTA PARALISI MA A LONDRA LE ASTE DI ARTE CONTEMPORANEA SOFFRONO: RISPETTO ALL’ANNO SCORSO VENDITE GIU’ DEL 66% - IL CAOS GEOPOLITICO NON AIUTA: SI TEMONO ALTRI SCOSSONI DALLE ELEZIONI USA

C’è chi si sta orientando a vendere privatamente, tramite i mercanti d' arte, a causa delle minori garanzie offerte dalle case d' aste - "C'è un problema di offerta e domanda", dice il cofondatore della Beaumont Nathan, società di consulenze d'arte di Londra. «I venditori sono fiduciosi. Subiscono le conseguenze dell'incertezza. Ma i compratori sono sempre lì»... -

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HARING HARING

Robin Pogrebin e Scott Reyburn per “The New York Times” pubblicato da “la Repubblica”

 

Dopo aver temuto una paralisi del mercato dell' arte in seguito alla Brexit, le case d' aste hanno tutte tirato un sospiro di sollievo al termine della grande settimana di vendite di arte contemporanea svoltasi a Londra.

 

Dopo il voto del 23 giugno, in cui la Gran Bretagna ha deciso di uscire dall' Unione Europea, i risultati del primo test importante sono stati incoraggianti e diversi artisti hanno raggiunto prezzi senza precedenti per loro.

 

Un' intensa marina di Anselm Kiefer, con acque scure e increspate, ha indicato quali fossero gli umori nell' asta presso Phillips del 27 giugno scorso. È stata aggiudicata a un compratore che partecipava all' asta per telefono per 2,4 milioni di sterline, pari a circa 3,2 milioni di dollari, una cifra quattro volte superiore alla stima più alta stabilita nella prevendita. Ma questi risultati sono relativi. Rispetto alle aste dell' anno scorso, il totale delle vendite è calato del 66 per cento, in gran parte per il minor numero di lotti offerti.

 

E mentre i compratori continuano a sollevare le loro palette per aggiudicarsi opere come Shift, il quadro di Jenny Saville raffigurante sei nudi femminili, venduto per circa 9,1 milioni di dollari da Sotheby' s, molti collezionisti si tengono i loro pezzi migliori aspettando che passino altri eventi tumultuosi come le elezioni americane.

 

RICHTER RICHTER

Altri si stanno orientando a vendere privatamente, tramite i mercanti d' arte, a causa delle minori garanzie offerte dalle case d' aste e anche per non rischiare un fallimento pubblico nelle aste stesse. E c' è anche chi ritira i propri lotti, come ha fatto dieci giorni fa il proprietario di un dipinto di Gerard Richter - con una stima di prevendita pari a 19 milioni di dollari - poco prima della vendita da Christie' s.

 

«Siamo passati da un mercato impetuoso a un mercato più cauto. La velocità delle transazioni sta rallentando, il che permette sia ai compratori sia ai venditori di svolgere delle trattative più discrete », dice Neal Meltzer, consulente d' arte a New York.

Questo rallentamento è stato evidente nelle vendite londinesi di Sotheby' s, Christie' s e Phillips, tutte molto inferiori al solito, con 116 lotti rispetto ai 184 dell' estate scorsa, e nessuna opera battuta a una cifra superiore ai 10 milioni di dollari.

FRANCIS BACON 1 FRANCIS BACON 1

 

«Penso che scopriremo se il mercato dell' arte è davvero un mercato», dice il collezionista americano Donald Marron, che racconta di aver inutilmente tentato l' acquisto di un' opera da Christie' s. «In Inghilterra, c' è un grande vantaggio in più, la svalutazione della sterlina.

 

D' altro canto, però, ci sono queste situazioni ancora non risolte che hanno influenzato i mercati finanziari di tutto il mondo. Si tratta di un esempio troppo piccolo per essere sicuri. L' alta qualità è andata bene. Finora, tutto bene».

 

In questo caos geopolitico, la contesa per un' opera di un pittore britannico, Saville, è stata vista come un fatto positivo. «Siamo contenti di vedere che alcune esportazioni britanniche sono ancora allettanti», ha detto con sarcasmo Oliver Barker, banditore dell' asta da Sotheby' s, durante la quale il dipinto è stato venduto a un museo cinese.

 

Con l' aiuto dei 5,6 milioni di dollari pagati per il dipinto del 1989 di Keith Haring The Last Rainforest - un record d' asta anche per questo artista - e dei 4,2 milioni per un quadro del 1959 di Jean Dubuffet, Barbe de Lumière des Aveuglés, Sotheby 's ha incassato 69,4 milioni di dollari, poco oltre la stima di prevendita più alta, che era di 66,4 milioni. Molto meno rispetto ai 205 milioni del luglio scorso.

BACON BACON

 

La vendita da Christie' s doveva comprendere il dipinto di Richter del 1994 Abstraktes Bild ( 811- 2), stimato intorno ai 19 milioni di dollari. Non avendo la sicurezza di una garanzia, il venditore ha ritirato l' opera prima dell' asta. Il fatto che alcune opere non abbiano attirato interesse ha accentuato la sensazione che Londra potrebbe non essere il luogo migliore per vendere trofei contemporanei con un prezzo superiore ai 20 milioni.

 

«Si ritiene che New York abbia dei compratori più globali», dice Anthony McNerney, direttore dell' arte contemporanea presso Burranca Johann, società di consulenza.

DUBUFFET DUBUFFET

Molti venditori erano desiderosi di vedere incluse le loro migliori opere nell' asta londinese per il 250esimo anniversario di Christie' s, intitolata «Defining British Art», tenutasi il 30 giugno.

 

L' evento ha raccolto 132,2 milioni di dollari da 31 lotti, di cui quattro sono rimasti invenduti. Reclining Figure: Festival di Hen- ry Moore, uno dei cinque bronzi commissionati per il Festival of Britain del 1951, è stato venduto a 33 milioni di dollari - un record d' asta per Moore - , mentre Version No. 2 of Lying Figure With Hypodermic Syringe di Francis Bacon (1968) è stato aggiudicato a 27 milioni.

 

Il dipinto di Lucian Freud del 1992 Ib and her Husband, con un' ambiziosa stima di 24 milioni di dollari, ha rappresentato invece la più importante fallita vendita.

«C' è un problema di offerta e domanda», dice Hugo Nathan, cofondatore della Beaumont Nathan, società di consulenze d' arte di Londra. «I venditori sono fiduciosi. Subiscono le conseguenze dell' incertezza. Ma i compratori sono sempre lì».

ASTE BREXIT ASTE BREXIT

 

Traduzione di Luis E. Moriones

 

 

 

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