“CHE DIO CI CONSERVI VITTORIO SGARBI: LA RISATA QUOTIDIANA È ASSICURATA” – ALBERTO MATTIOLI: “L’ULTIMA CROCIATA DELL’INDIANA JONES DELL’INVETTIVA È CONTRO UNA ‘BOHÈME’ A TORRE DEL LAGO, CHE IL REGISTA, CHRISTOPHE GAYRAL, ANNUNCIA DI VOLER AMBIENTARE NEL SESSANTOTTO PARIGINO. IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA STRILLA DI VOLER 'FARE QUALUNQUE AZIONE PER IMPEDIRE CHE VENGA RAPPRESENTATA'’ – “SECONDO UNA TIPICA CARATTERISTICA DELL’ATTUALE GOVERNO, SGARBI, CHE PRIMA DI FARE IL TUTTOLOGO ERA UNO STORICO DELL’ARTE, PARLA DI COSE CHE NON SA. QUELLO DI CAMBIARE L’AMBIENTAZIONE DELLE OPERE È UN ESPEDIENTE ABITUALE. ROBA VECCHIA COME IL CUCÙ…”

-

Condividi questo articolo


 

 

alberto mattioli alberto mattioli

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Caro Dago,

che Dio ci conservi Vittorio Sgarbi: la risata quotidiana è assicurata. L’ultima crociata dell’Indiana Jones dell’invettiva è contro una “Bohème” a Torre del Lago, che il regista, Christophe Gayral, annuncia di voler ambientare nel Sessantotto parigino.

 

Sulla sua pagina Facebook, il sottosegretario alla Cultura strilla di voler “fare qualunque azione per impedire che venga rappresentata”. Gli argomenti sono una serie di frasi esclamative e ultimative modello Melomane Medio o povera zia o ascoltatore della “Barcaccia”, anche se Sgarbi ci ha almeno risparmiato il “povero Puccini” che “si rivolta nella tomba”, del resto lì vicina.

 

VITTORIO SGARBI VITTORIO SGARBI

Naturalmente, secondo una tipica caratteristica dell’attuale governo, Sgarbi parla di cose che non sa. Quello di cambiare l’ambientazione delle opere (l’ambientazione, attenzione, non la drammaturgia, che è un’altra cosa) è un espediente abituale che serve, semplicemente, a fornire al pubblico dei riferimenti spazio-temporali che gli siano più familiari e gli permettano quindi di capire meglio quel che vede. Si tratta di roba vecchia come il cucù, e dimostra, se non altro, che Sgarbi di teatro d’opera parla ma non ci va.

 

 

Altrimenti saprebbe che già nel più importante spettacolo del Dopoguerra, il “Ring” di Chéreau a Bayreuth del 1976, fu fatta piazza pulita di tutta la paccottiglia nibelungica con le corna in testa per far vedere ciò di cui Wagner parla davvero, famiglie disfunzionali e misfatti sociali.

LA BOHEME DI CHRISTOPHE GAYRAL A TORRE DEL LAGO LA BOHEME DI CHRISTOPHE GAYRAL A TORRE DEL LAGO

 

Scendendo, artisticamente, un’infinità di gradini, quando mise in scena a Novara “Il matrimonio segreto” (uno spettacolo orrendo, ma si sa che in Italia le regie d’opera sono come un posto da sottosegretario: non si negano a nessuno), l’intellettuale di riferimento di Sgarbi, Morgan, scelse dei costumi vagamente punk, che in un’opera del 1792 un po’ distopici lo erano.

 

“La Bohème” è ambientata durante il regno di Luigi Filippo, dunque fra il 1830 e il 1848 (ma in realtà dopo il ‘40, perché fu in quell’anno che aprì il “Bal Mabille” dove Benoît va cercare compagnia): i suoi protagonisti, nel Quarantotto, sarebbero andati sulle barricate come i loro fratelli maggiori avevano fatto nelle “trois glorieuses” del Trenta.

 

Scegliere il maggio 1968 vuol comunicare al pubblico, che magari della storia costituzionale francese dell’Ottocento non sa proprio tutto, che parliamo di una generazione ribelle e anche un po’ velleitaria come, alla fine, fu quella delle due rivoluzioni, che in comune non ebbero solo il pavé. Poi lo spettacolo risulterà bello o brutto, che è l’unica cosa che conta: ma prima bisogna vederlo.

 

 

Sgarbi, che prima di fare il tuttologo era uno storico dell’arte, dovrebbe sapere che i grandi artisti questi cambi d’ambientazione li hanno sempre fatti: altrimenti dovrebbe impedire anche la visione, che so?, della “Vocazione di San Matteo” di Caravaggio perché i personaggi non sono affatto vestiti da ebrei dell’antichità ma da contemporanei del pittore. Vergogna, povero San Matteo che si rivolta nella tomba, sentenzierebbe il MM.

la vocazione di san matteo la vocazione di san matteo

Insomma, per chiunque sappia di cosa si sta parlando, a seppellire le intemerate di Sgarbi basta e avanza una risata e non varrebbe davvero la pena di occupare il prezioso spazio di Dagospia.

 

Quel che è gravissimo è che sia un esponente del governo a dire quel che si può o non si può rappresentare. Peraltro, Sgarbi è recidivo perché le stesse sciocchezze le aveva già dette in un’esilarante intervista alla “Gazzetta di Parma”. La censura è sempre intollerabile; ancora di più a teatro, che per sua stessa natura è il luogo della discussione, della provocazione, del dibattito: della libertà. E poi il ministro che vota i libri che non legge, insomma Gennaro Sangiuliano, la delega sui teatri d’opera l’ha data a un altro sottosegretario, Gianmarco Mazzi, che come Sgarbi ne sa nulla ma a differenza di lui lo dice quindi sta ad ascoltare chi invece l’opera la fa, ci va e la sa. Risparmiando al sottoscritto di dover commentare delle sciocchezze.

VITTORIO SGARBI E MORGAN AL MAXXI VITTORIO SGARBI E MORGAN AL MAXXI LA BOHEME DI CHRISTOPHE GAYRAL A TORRE DEL LAGO LA BOHEME DI CHRISTOPHE GAYRAL A TORRE DEL LAGO vittorio sgarbi sindaco di arpino vittorio sgarbi sindaco di arpino VITTORIO SGARBI AD ARPINO VITTORIO SGARBI AD ARPINO

Alberto Mattioli

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…

MELANIA, INSTA-CAFONAL!  - IL PROFILO INSTAGRAM DI MELANIA RIZZOLI CONTINUA AD ESSERE LA BUSSOLA (IMPAZZITA) DELLA MILANO DA RI-BERE - TRA I NAVIGLI E VIA MONTENAPOLEONE, TRA IL BARETTO E IL CAFFÈ CIPRIANI, A SUON DI PARTY-BOOKS, SERATE CHARITY E COMPLEANNI, MELANIA E' PEGGIO DELLA DIGOS, LI SCHEDA TUTTI: PAOLINO BERLUSCONI, MINIMO BOLDI, AL BANO CHE SI GOLA, CHIARA BONI, CANDIDA MORVILLO CHE APPARECCHIA IL LIBRO, GUIDO BERTOLASO, ATTILIO FONTANA, FRANCESCO SPECCHIA, PIERO MARANGHI E... - VIDEO