IL "TORO" E "LA RAGAZZINA" - LO SCULTORE ARTURO DI MODICA, AUTORE DELL’OPERA SIMBOLO DI WALL STREET, SI SCAGLIA CONTRO LA STATUA DELLA “RAGAZZA SENZA”: "SPOSTATELA. IL MIO TORO È UN MESSAGGIO DI OTTIMISMO, UNA DICHIARAZIONE D'AMORE PER NEW YORK. NON CI STO A VEDERLO TRASFORMATO IN UN SIMBOLO NEGATIVO”

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Francesca Caferri per l a Repubblica

 

«Il mio toro è un messaggio di ottimismo e di forza. Una dichiarazione d' amore per l' America e per New York. Non ci sto a vederlo trasformato in un simbolo negativo. Questo deve finire».

 

Arturo Di Modica è uno dei più famosi scultori italiani. Nativo di Vittoria, provincia di Ragusa, a 76 anni si sente per metà newyorkese: questa è la città in cui da 40 anni ha scelto di vivere e quella che nel 1987 gli regalò la fama, grazie a un gesto nato quasi come una goliardata. Nel mezzo della grande crisi del mercato di fine anni '80, Di Modica decise di realizzare un grande toro di bronzo e di posizionarlo, senza chiedere autorizzazione, davanti a Wall Street: dopo le iniziali vicissitudini la sua scultura, spostata poco lontano, è diventata uno dei simboli più amati della città.

 

Fino al marzo scorso, quando la statua di una bambina con le mani sui fianchi e in atteggiamento di sfida è stata piazzata a pochi metri dal toro: l' opera era stata commissionata da una banca d' affari per il primo anniversario di SHE, l' indice al femminile di Wall Street. E ha trasformato il toro, secondo Di Modica e i suoi avvocati, nel simbolo di un patriarcato da sfidare, dell' arroganza di Wall Street, di ciò contro cui le ragazzine devono lottare per emergere.

 

Per questo l' artista e i suoi legali hanno scritto due giorni fa al sindaco di New York, Bill de Blasio, e alle società che hanno commissionato l' opera per chiedere che la statua della "Fearless girl" venga spostata e che l' artista siciliano venga compensato per il danno subito, in termini di diritti intellettuali e commerciali. Se questo non avverrà, a breve partirà una causa.

 

Maestro Di Modica, la statua della ragazzina è un simbolo per tante donne: perché la contesta?

ARTURO DI MODICA ARTURO DI MODICA

«Non contesto l' opera. Contesto il luogo dove è stata messa. New York è una grande città, avrebbero potuto trovare un altro luogo per sensibilizzare la gente sui diritti delle donne.

Non davanti al mio toro: cambia tutto così, lo hanno trasformato in un simbolo negativo».

 

Lei cosa voleva dire con la sua opera trent' anni fa?

«C' è un messaggio di libertà dietro al toro, di fede nell' America e nella sua capacità di risollevarsi. È un inno d' amore alla potenza, alla resilienza: ma così è diventato la rappresentazione della dominazione maschile sulle donne. Tutte le foto che sono state messe in vendita della nuova statua all' inizio la rappresentavano come opposta al toro: ora hanno cambiato, per timore di una causa. Però il messaggio resta identico. No, non va bene così».

 

BILL DE BLASIO RAGAZZA SENZA BILL DE BLASIO RAGAZZA SENZA

Ha provato a parlare con Kristen Visbal, autrice della Fearless girl?

«No, non servirebbe. Quando i giornali hanno scritto che non ero contento, lei mi ha mandato un messaggio a mezzo stampa: "Povero Arturo!". Lei crede che fra artisti, ci si possa parlare così? Sono stato male per tre settimane quando hanno messo quella statua: io combatto con il cancro da anni, sono un sopravvissuto. Non accetto di farmi insultare».

 

E non è una questione di soldi?

«È una questione di principio. L' immagine del mio toro è stata sfruttata senza permesso. La gente ama quella statua: c' è un toro a Shanghai e uno a Londra. Me ne hanno chiesto uno in Mongolia ora, ma farò dei cavalli per loro, perché sono parte della loro cultura. Io in quel toro ho messo tantissimo: per crearlo ho venduto quasi tutto quello che avevo, mi è costato 350mila dollari. Certo, poi sono stato ripagato: ma allora non potevo sapere che da lì la mia carriera sarebbe decollata.

Non posso accettare che qualcuno ne cambi il significato».

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