1- LO SCAZZO CON MORETTI È L’ENNESIMA CONFERMA DELLA VOLONTÀ DI TREMONTI DI SMARCARSI PER SALIRE SULLA CARROZZA DI PRIMA CLASSE CHE PORTA A PALAZZO CHIGI - 2 - ASSTEL USCIRÀ DEFINITIVAMENTE DA CONFINDUSTRIA SERVIZI PER METTERSI IN PROPRIO (IBM E MICROSOFT SCALPITANO DALLA VOGLIA DI RIPETERE IL GESTO DI MARPIONNE) - 3- NELLA POSTA PERVENUTA STAMANE A UNICREDIT NON C’ERANO I DOCUMENTI RICHIESTI AL CONSORZIO AMERICANO DI TOM DI BENEDETTO PER ACQUISTARE PER 77 MILIONI IL 67% DELLA SQUADRA AS ROMA (LA RICHIESTA DI “TRACCIABILITÀ” FRENA L’ACCORDO?) - 4- PER LA GUIDA DEL COMITATO PROMOTORE OLIMPICO DI ROMA 2020, OLTRE A NERIO ALESSANDRI, NELLE ULTIME ORE HA PRESO A CIRCOLARE ANCHE IL NOME DI MATTEO MARZOTTO - 5- ALLA CONFERENZA STAMPA DI SABATO MATTINA A PALAZZO CHIGI DOPO LA SCENEGGIATA DI MARPIONNE E YAKI DAVANTI AL GOVERNO, TREMONTI ERA ASSENTE. IN COMPENSO TRONEGGIAVA LA SCIENZA DI SACCONI CHE HA DICHIARATO CHE LE DISQUISIZIONI SUL MODO DI OTTIMIZZARE LA PRODUTTIVITÀ SONO “UNA STRONZATA”. PAROLE DA STATISTA -

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1 - LO SCAZZO CON MORETTI È L\'ENNESIMA CONFERMA DELLA VOLONTÀ DI TREMONTI DI SMARCARSI PER SALIRE PRESTO SULLA CARROZZA DI PRIMA CLASSE CHE PORTA A PALAZZO CHIGI
Gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie sono sempre più perplessi.

A distanza di cinque giorni dal blitz di Giulietto Tremonti sul treno per la Calabria dove è arrivato insieme ai due buontemponi del tressette col morto, Bonanni e Angeletti, continuano a chiedersi la ragione della polemica del ministro che ha paragonato la velocità dei treni a quella dei moscerini.

Per un attimo gli uscieri hanno sorriso di fronte alla bella metafora e hanno ripensato al film \"Benvenuti al Sud\" che ha riempito i botteghini, ma ripensandoci bene le parole del ministro che controlla il 100% dell\'azienda suonano strane e pesanti.

Soprattutto non si capisce la ragione per cui Giulietto, dopo aver abbandonato precipitosamente la conferenza stampa di Palazzo Chigi con \"l\'uomo del fare\" di Arcore, abbia preso di petto in maniera così violenta quell\'altro \"uomo del fare\", Mauro Moretti, che ha fatto dell\'efficienza una religione.

Adesso gli uscieri si aspettano che l\'ex-sindacalista di Rimini colga al balzo l\'attacco del ministro per chiedere ancora più soldi per l\'Alta Velocità e per i treni regionali. Per questi treni che più di altri mostrano carenze spaventose, i costi ricadono sulle regioni e Moretti dopo aver cancellato più di 100 tratte in giro per l\'Italia potrebbe iniziare una questua in modo da far pagare agli enti locali il disservizio sui treni pendolari e sul cargo che nonostante gli sforzi continua a macinare perdite.

Un altro motivo di scintille tra Giulietto e il manager di Rimini potrebbe essere rappresentato dal conflitto che vede le Ferrovie opporsi alle richieste dei grandi gruppi costruttori dell\'Alta Velocità. È probabile che qualcuno di loro - così dicono gli uscieri - sia andato a lamentarsi nelle stanze del ministero e abbia eccitato l\'attenzione dell\'erede di Quintino Sella. C\'è poi chi aggiunge l\'insoddisfazione che Tremonti avrebbe manifestato in alcune occasioni per la presenza di pochi rappresentanti del suo dicastero nei consigli di amministrazione delle varie società controllate da Ferrovie.

Tutto questo non basta comunque a spiegare la messa in mora che l\'ex-tributarista di Sondrio ha voluto manifestare in modo così plateale e brutale. E qui salta fuori un\'interpretazione più sottile e politica che riporta al conflitto ormai palese tra Giulietto (aspirante premier) e il Cavaliere con il quale Moretti ha stabilito un rapporto diretto e privilegiato. Il capo delle Ferrovie non perde occasione per ripetere di fronte a qualsiasi problema quel fatidico \"ghe pensi mi\", un\'affinità che lo porta a scavalcare l\'azionista di riferimento e a occuparsi di ogni dettaglio così da perdere di vista le pulci e le toilettes dei treni per il Sud.

Negli ultimi tempi ha cercato di soddisfare in ogni modo il protagonismo di Berlusconi fino al punto di mettere in scena (come avvenuto a gennaio) l\'inaugurazione di un ennesimo cantiere nella nuova stazione Tiburtina. D\'altra parte bisogna capirlo questo Moretti che tenta di affermare il primato della sua azienda contro le manovre dei competitor e in particolare di Luchino di Montezemolo.

Non è un mistero che il \"ragazzo dei Parioli\" sia andato recentemente a Palazzo Chigi per perorare la richiesta di un\'Authority in grado di regolamentare il settore, e qualcuno aggiunge che il Cavaliere gli abbia promesso una soluzione tempestiva in cambio di rinunciare a scendere in politica con il Terzo Polo.

Secondo gli uscieri il malessere un po\' isterico di Tremonti sarebbe nient\'altro che l\'ennesima conferma della volontà del ministro di Sondrio di smarcarsi per salire presto sulla carrozza di prima classe che porta a Palazzo Chigi.

2 - ASSTEL USCIRÀ DEFINITIVAMENTE DA CONFINDUSTRIA SERVIZI PER METTERSI IN PROPRIO (IBM E MICROSOFT SCALPITANO DALLA VOGLIA DI MOLLARE GLI ORMEGGI PER RIPETERE IL GESTO DELLA FIAT DI MARPIONNE)
Chi lo conosce sa che Stefano Parisi, il 54enne manager romano ex-Fastweb, è un appassionato di rugby.

Sabato pomeriggio il manager si è chiuso in casa davanti al televisore e ha sofferto maledettamente per la sconfitta dell\'Italia nella partita della palla ovale contro l\'Inghilterra nel torneo \"Sei Nazioni\". Per lui questo risultato è deprimente, ma altrettanto deprimente è lo spettacolo al quale ha assistito negli ultimi mesi dentro Confindustria dove ricopre la carica di presidente di Asstel, l\'associazione che rappresenta i big delle telecomunicazioni.

E come Dagospia aveva annunciato due settimane fa, venerdì scorso Parisi ha spedito a viale dell\'Astronomia la lettera in cui annuncia che Asstel uscirà definitivamente da Confindustria Servizi per mettersi in proprio e per svolgere un\'azione di lobby più incisiva. Questo gesto significa che le grandi aziende di telefonia non hanno più voglia di perdere tempo con le altre federazioni dell\'informatica e dei media, poiché esigono uno spazio e una politica più efficaci.

Adesso si tratta di vedere come si comporteranno i big dell\'informatica che fino a ieri camminavano fianco a fianco delle imprese di telecomunicazioni. Si sa già che gruppi multinazionali come IBM e Microsoft scalpitano dalla voglia di mollare gli ormeggi per ripetere il gesto della Fiat di Marpionne. Meno sicuro è il comportamento degli altri colossi dell\'informatica italiani alcuni dei quali hanno un bisogno fottuto di rappresentanza sui tavoli del governo per salvare il proprio business.

Uno di questi colossi è Engineerging, il gruppo romano dell\'imprenditore Amodeo che ha 6.500 addetti e almeno 2.000 consulenti esterni. In questo momento la società si trova al centro di furibonde polemiche sindacali perché dopo aver usato la cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale, sta licenziando decine di dipendenti a Torino e in altre città italiane.

3- PER LA GUIDA DEL IL COMITATO PROMOTORE OLIMPICO DI ROMA 2020, OLTRE A NERIO ALESSANDRI, NELLE ULTIME ORE HA PRESO A CIRCOLARE ANCHE IL NOME DI MATTEO MARZOTTO, IL PRESIDENTE DELL\'ENIT
Avviso ai naviganti N.1: \"Si avvisano i signori naviganti che in Campidoglio c\'è grande fermento per gli Stati Generali che si inaugurano martedì prossimo.

L\'entourage del sindaco dalle scarpe ortopediche Alemanno è frustato dal consulente Paolo Glisenti che da mesi sta lavorando con uno staff di collaboratori per il successo dell\'iniziativa.

La passerella durerà due giorni e dovrebbe essere conclusa dagli interventi di due \"amici\" carissimi, Giulietto Tremonti e Silvio Berlusconi. In questa occasione dovrebbe essere annunciato il nome del presidente e del manager che guideranno il Comitato promotore olimpico di Roma 2020. Per la seconda carica i giornali hanno ripreso l\'indiscrezione di Dagospia sulla candidatura di Nerio Alessandri, l\'imprenditore di Technogym che per ragioni anche di equilibrio aziendale ha un gran bisogno di questa vetrina, ma nelle ultime ore ha preso a circolare anche il nome di Matteo Marzotto, il presidente dell\'Enit che lo stesso Marzotto si preoccupa di non chiamare \"carrozzone\".

4- NELLA POSTA PERVENUTA STAMANE A UNICREDIT NON C\'ERANO I DOCUMENTI RICHIESTI AL CONSORZIO AMERICANO DI TOM DI BENEDETTO PER ACQUISTARE PER 77 MILIONI IL 67% DELLA SQUADRA AS ROMA (LA RICHIESTA DI \"TRACCIABILITÀ\" FRENA L\'ACCORDO?)
Avviso ai naviganti N.2: \"Si avvisano i signori naviganti che nella posta pervenuta stamane a Unicredit non c\'erano i documenti richiesti al consorzio americano che dovrebbe acquistare per 77 milioni il 67% della squadra AS Roma.

Gli uscieri di piazza Cordusio temono che la richiesta di \"tracciabilità\" imposta dai top manager di Unicredit alla cordata sempre più sottile del paffuto Tom Di Benedetto, possa rallentare il closing dell\'accordo. Non ci sono invece problemi per quanto riguarda l\'arrivo del giornalista Maurizio Beretta a responsabile della Corporate Identity di Unicredit.

Il vertice della banca ha messo i soldi da parte per il favoloso stipendio e la nomina del presidente della Lega Calcio sarà ufficializzata martedì della prossima settimana\".

5- ALLA CONFERENZA STAMPA DI SABATO MATTINA A PALAZZO CHIGI DOPO LA SCENEGGIATA DI MARPIONNE E YAKI DAVANTI AL GOVERNO, TREMONTI ERA ASSENTE. IN COMPENSO SACCONI HA DICHIARATO CHE LE DISQUISIZIONI SUL MODO DI OTTIMIZZARE LA PRODUTTIVITÀ SONO \"UNA STRONZATA\". PAROLE DA STATISTA
Avviso ai naviganti N.3: \"Si avvisano i signori naviganti che alla conferenza stampa di sabato mattina a Palazzo Chigi dopo la sceneggiata di Marpionne e Yaki davanti al governo, Giulietto Tremonti era assente.

A perorare la credibilità del progetto \"Fabbrica Italia\" ci hanno pensato l\'ex-ministro dell\'Opus Dei, Paolo Romani, e il gracile Maurizio Sacconi. Quest\'ultimo parlando del costo del lavoro e delle relazioni industriali (un tema sul quale ha le idee piuttosto confuse) ha dichiarato che le disquisizioni sul modo di ottimizzare la produttività sono \"una stronzata\".

Parole da statista\".

 

 

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