1- TE CREDO CHE ALL’EUROPA VIENE UN COCCOLONE AL PENSIERO DI UNA BANCAROTTA DI ATENE - 2- TRA BOND E PRESTITI LE BANCHE UE SONO IMPELAGATE PER CIRCA 188 MILIARDI DI EURO - 3- SECONDO I DATI SONO DELLA BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI (BIS), LA FRANCIA DI SARKò è IL PAESE CHE RISCHIA DI PIÙ (70 MLD), POI VIENE LA GERMANIA (56 MLD) - 3- E L’ITALIETTA? FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA: SOLO 4 MLD IN PRESTITI E 2,3 IN TITOLI - 4- SCENE DI QUOTIDIANA RIVOLTA NELLA GRECIA SCHIANTATA DAL SUPERDEBITO E DAI SACRIFICI CHE HANNO RIDOTTO I GRECI IN CONDIZIONI DRAMMATICHE. E QUEL CHE È PEGGIO CHE POTREBBERO ESSERE ASSOLUTAMENTE INUTILI PER EVITARE IL COLLASSO -

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Da \"The Daily Telegraph\"
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Chi pagherebbe di più in caso di default greco? Quali sono i paesi più esposti sul debito ellenico? \"The Telegraph\" pubblica una tabella in cui vengono riportati i dati raccolti dalla Bank of International settlements (la Banca dei regolamenti internazionali, o Bis).

Il primo dato che emerge è l\'esposizione complessiva dei paesi considerati, 24 in totale, europei e non. Essa ammonta a circa 200 miliardi di euro. Di questi, 145,8 in prestiti (sia nel settore privato che in quello pubblico) e 54,2 in titoli di stato ellenici. L\'esposizione delle banche europee, invece, raggiunge un totale di circa 188 miliardi: 136,3 in prestiti e 52,2 in bond ellenici.

Meno esposti gli istituti di credito extra-europei: 9,5 miliardi in prestiti e circa 2 miliardi in titoli. Ma veniamo ai singoli paesi. In vetta alla classifica c\'è la Francia, non a caso l\'agenzia di rating Moody\'s ha messo sotto stretta osservazione le banche d\'Oltralpe. L\'esposizione francese è pari a circa 70 miliardi di euro (56,7 in prestiti e più o meno 15 in titoli). Al secondo posto, la Germania: circa 34 miliardi in prestiti e 22,6 in bond. E l\'Italia? L\'esposizione totale è di circa 6,3 miliardi di euro, per lo più in prestiti (4,1 miliardi).

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Per avere un quadro completo è utile sapere che i paesi che hanno trasmesso i propri dati alla Bis sono i seguenti: in Europa, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Regno Unito. Nel resto del mondo, Australia, Canada, Cile, India, Giappone, Stati Uniti, Taipei Cinese, Singapore.

2- ASSEDIO AL PARLAMENTO GUERRIGLIA AD ATENE
Roberto Giovannini per \"La Stampa\"

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Platia Syntagma sembra un vulcano. Erutta fumo bianco di lacrimogeni, un fumo che sale verso il quartiere bene di Kolonaki mettendo paura ai turisti e ai negozianti. Sono le 12: nella cinta del Parlamento, protetto da barricate alte due metri formate dai poliziotti con gli scudi metallici, i deputati discutono il nuovo pacchetto di sacrifici. Fuori, a pochi metri, la piazza ribolle, la gente urla insulti e slogan contro tutti i politici, la polizia si prende insulti e bastonate, e risponde con secche cariche e con il lancio dei lacrimogeni.

Scene di ordinaria rivolta, nella Grecia schiantata dal superdebito e dalla crisi economica generata dal susseguirsi dei pacchetti di sacrifici. Che hanno ridotto i greci in condizioni drammatiche, che hanno bruciato centinaia di migliaia di posti di lavoro; e quel che è peggio che potrebbero essere assolutamente inutili per evitare il collasso.

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«Provo solo rabbia e disgusto spiega con voce roca Maria Georgila, 45 anni, madre di due figli, impiegata pubblica -. Le nuove misure sono durissime. E finora le manovre e i tagli non sono serviti a niente. Non posso credere che non ci sia alternativa a questa austerity che salva soltanto ricchi e speculatori con i conti all\'estero».

In Platia Syntagma, ieri si è tenuto l\'ennesimo sciopero generale contro l\'austerità: l\'hanno proclamato i sindacati del lavoro pubblico e privato, ma ormai la rabbia popolare ha assunto vita propria, incontrollabile. Una rabbia rivolta contro i politici «Kleftes», ladri, che vengono accolti a colpi di arance marce al loro arrivo blindatissimo in Parlamento.

«Sono tutti lestofanti, tutti traditori - rincara la dose Maria Koutroumba, 38 anni, disoccupata -. Hanno rovinato loro il nostro Paese, non noi poveracci». E intanto dà la mano a un compagno vicino, per formare la catena umana che circonda l\'Assemblea.

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La Platia Syntagma da giorni vede la presenza costante di un nutrito gruppo di «indignati» greci. I manifestanti sono almeno 40 mila: tanti e furiosi, perché comincia l\'esame del nuovo giro di vite. «Non possono continuare così - urla Koutoumbra -. Dobbiamo scendere in piazza sempre più numerosi, occupare tutto. Dobbiamo far capire a quelli lì che non possono mettere in vendita la Grecia. È anche nostra. Noi che cosa contiamo?».

Il piano di austerità è impopolare, ma anche poco capito. Misure giuste, sbagliate, necessarie, inutili: poco conta, questo è il giorno della rabbia. E basta una scintilla per accendere durissimi scontri.

CRISICRISI GRECA

In prima linea ci sono i soliti ragazzi di nero vestiti e incappucciati, i militanti anarchici di Exarchia. Quelli te li aspetti. A sorpresa, però, tra i dimostranti più accesi si notano strani personaggi, aggressivi, violenti, incitano la piazza ad attaccare la polizia. Prima gli stessi dimostranti, poi anche le reti televisive, però, si accorgono che c\'è qualcosa che non va: si vedono questi personaggi ricevere istruzioni e nodosi bastoni dalle camionette della polizia. E a un certo punto, uno di loro viene isolato e perquisito: gli trovano un tesserino delle forze dell\'ordine.

Provocatori a parte, la guerriglia urbana dura fino al tardo pomeriggio costringendo molti passanti a camminare con mascherine alla giapponese sul volto e proteggersi con creme idratanti agli occhi. Il teatro degli scontri è l\'intero centro della capitale, qui la violenza si placa, lì ricomincia all\'improvviso, esplodono le vetrine dei negozi, si accendono come fiammiferi i cassonetti dell\'immondizia. Un gruppo di Black Bloc si stacca dal corteo, e lancia delle molotov contro il ministero delle Finanze.

EUROEURO BANCONOTE

Ma la piazza è sempre piena. Sempre violentemente arrabbiata con i politici. Ci sono anche moltissimi pensionati. Panayotis Dounis, 65enne con tre figli tutti a spasso, è pronto anche a prendere mazzate, pur di non mollare la piazza e la pressione sui politici: «Sono disposto a fare sacrifici, a mangiare pane e olive, per salvare il mio Paese - spiega -. Ma loro che cosa stanno facendo per noi? Voglio che lavorino per quattro anni senza essere pagati, tanto per cominciare. Basta governi, di qualsiasi tipo. Dobbiamo riorganizzarci su basi completamente nuove. Senza piani dell\'Fmi o della Ue tra i piedi».

Gli scontri con la polizia continuano fino a sera. Il bilancio, ancora provvisorio quando cala la notte sulla città, è pesante: danni per milioni di euro, 12 feriti di cui 4 seriamente. Otto sono i manifestanti pestati duro, 4 gli agenti feriti, di cui uno colpito da un razzo per segnalazioni. Intorno a Syntagma, un\'atmosfera surreale: elicotteri nel cielo, sirene, i pochi passanti con gli occhi incollati alle televisioni dei bar che rimandano lo spettacolo di un Paese europeo che non sa più dove sarà il suo futuro.

 

 

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