ARCHEO! QUANDO EDOARDO AGNELLI STRONCAVA L’INGRESSO DEL 22ENNE NIPOTE, JOHN ELKANN, NEL CDA DELLA FIAT: ERA IL GENNAIO 1998, UN MESE DOPO LA MORTE DI GIOVANNINO, L’EREDE DESIGNATO. IL FIGLIO DELL’AVVOCATO RILASCIÒ UN’INTERVISTA DURISSIMA AL “MANIFESTO”: “CONSIDERO QUELLA SCELTA UNO SBAGLIO E UNA CADUTA DI STILE. NON SI NOMINA UN RAGAZZO POCHI GIORNI DOPO LA MORTE DI GIOVANNI ALBERTO, PER RIEMPIRE UN POSTO. SI È PREFERITO FARSI PRENDERE DALLA SMANIA CON UN GESTO CHE IO CONSIDERO OFFENSIVO ANCHE PER LA MEMORIA DI MIO CUGINO”

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Estratto da https://gigimoncalvo.it/

 

edoardo agnelli edoardo agnelli

[…] Giovannino morì e al suo posto, pochi giorni dopo il funerale nel dicembre 1997, nel consiglio di amministrazione della Fiat venne nominato John Elkann, che di anni ne aveva appena ventidue e nemmeno era laureato. Edoardo, nella sua ultima illuminante intervista a Paolo Griseri de “il Manifesto” (15 gennaio 1998), dà una risposta netta sul suo, e di suo padre, “nipotino” Jaky: “Considero quella scelta uno sbaglio e una caduta di stile, decisa da una parte della mia famiglia, nonostante e contro le perplessità di mio padre, che infatti all’inizio non voleva dare il suo assenso. Non si nomina un ragazzo pochi giorni dopo la morte di Giovanni Alberto, per riempire un posto.

 

Se quel posto fosse rimasto vacante per qualche mese, almeno il tempo del lutto, non sarebbe successo niente. Invece si è preferito farsi prendere dalla smania con un gesto che io considero offensivo anche per la memoria di mio cugino”. Edoardo, e questo è un passaggio fondamentale, afferma che suo padre nutriva perplessità per quella scelta su Jaky. Sostiene che l’Avvocato “in un primo tempo non voleva dare il suo assenso”. Forse era davvero questa la realtà.

 

gianni agnelli lapo e john elkann gianni agnelli lapo e john elkann

Forse Gabetti e Grande Stevens già stavano tramando per mettere sul trono, dopo la morte dell’Avvocato, una persona debole, giovane, inesperta, fragile e quindi facilmente manovrabile e condizionabile. Le trame si erano concretizzate tra la fine dell’inverno e la primavera del 1996 e la vittoria di Gabetti e Grande Stevens era stata sancita nello studio del notaio Morone di Torino il 10 aprile. Fu quello il momento in cui Edoardo venne, formalmente, messo alla porta, escludendo il suo nome dall’elenco dei soci della “Dicembre”.

 

gianni agnelli e edoardo agnelli gianni agnelli e edoardo agnelli

Anche se, in base al diritto successorio italiano, al momento della morte di suo padre Edoardo sarebbe entrato di diritto, come erede legittimo, nella “Dicembre”. La società-cassaforte che ancor oggi controlla FCA, EXOR, Accomandita Giovanni Agnelli e tutto l’impero. Una società in cui Gabetti e Grande Stevens (insieme a sua figlia Cristina) e al commercialista Cesare Ferrero posseggono una azione da un euro ciascuno che conferisce poteri enormi e decisivi.

edoardo agnelli marella caracciolo gianni agnelli edoardo agnelli marella caracciolo gianni agnelli MARELLA CARACCIOLO IN AEREO CON MARGHERITA, EDOARDO E DI SPALLE GIANNI AGNELLI MARELLA CARACCIOLO IN AEREO CON MARGHERITA, EDOARDO E DI SPALLE GIANNI AGNELLI EDOARDO AGNELLI EDOARDO AGNELLI EDOARDO AGNELLI PREGA (IN FONDO A DESTRA) EDOARDO AGNELLI PREGA (IN FONDO A DESTRA) LA SPILLA DI EDOARDO AGNELLI A TEHERAN LA SPILLA DI EDOARDO AGNELLI A TEHERAN agnelli edoardo gianni agnelli edoardo gianni montezemolo agnelli e edoardo montezemolo agnelli e edoardo gianni agnelli con la moglie marella e i figli edoardo e margherita gianni agnelli con la moglie marella e i figli edoardo e margherita MARGHERITA AGNELLI - JOHN ELKANN - EDOARDO AGNELLI - MARELLA CARACCIOLO - GIANNI AGNELLI MARGHERITA AGNELLI - JOHN ELKANN - EDOARDO AGNELLI - MARELLA CARACCIOLO - GIANNI AGNELLI

 

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