ARIECCOLI! – NUOVO ROUND DE BENEDETTI-TRONCHETTI – IL COMMISSARIO DAVANZONI INTERVISTA IL ‘SUB-APPALTO’ DI TAVAROLI, CIPRIANI, CHE RIVELA: ’Non e’ vero che Tronchetti non sapesse chi fossi io. Ne era consapevole. Egli ha chiesto e ottenuto informazioni sul suo personale di servizio, dai domestici alla guardarobiera della signora Afef” - PENSATE UN PO’ CHE “NOTIZIE SENSIBILI” PER LA SICUREZZA DELLO STATO ITALIANO: LA guardarobiera DI AFEF! – PERCHé CIPRIANI NON HA RACCONTATO DEL SUO GRUZZOLO IN SVIZZERA CONGELATO DALLA MAGISTRATURA?...

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1 - CIPRIANI, TRONCHETTI SAPEVA TUTTO DEI DOSSIER
(ANSA) -
Emanuele Cipriani, il titolare dell'agenzia investigativa Polis d'Istinto e imputato nel processo Telecom come uomo dei dossier su manager e politici, racconta la sua verita' e assicura: 'Di fronte alla mia tentata distruzione morale, ho soltanto due strade da percorrere: o parlo o non parlo. Non faro' il capro espiatorio, non saro' il solo a pagare il prezzo di una storia scritta da altri'.

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In una lunga intervista a Repubblica, Cipriani ricostruisce in parte la vicenda. Nel quadro che dipinge c'e' soprattutto la volonta' di spiegare che Tronchetti Provera e alcuni settori dello Stato erano perfettamente al corrente dei dossier che gli venivano commissionati. 'Sempre, in ogni circostanza, per ogni pratica - dice - il mio lavoro e' stato svolto nella consapevolezza del committente Pirelli-Telecom e nell'interesse delle societa' e, in alcuni casi, del presidente Marco Tronchetti Provera, nonche' di suoi conoscenti e addirittura di alcuni suoi legali che erano miei clienti'.

Un rapporto molto stretto, sottolinea: 'Non e' vero che Tronchetti non sapesse chi fossi io. Ne era consapevole. Egli ha chiesto e ottenuto informazioni sul suo personale di servizio, dai domestici alla guardarobiera della signora Afef. Molte di queste pratiche non erano illegali, non erano aggressive e sono state pagate da Telecom e da Pirelli. Mi sono occupato personalmente della tutela della signora Afef; delle vacanze in barca del dottore in giro per il mondo; della sicurezza della sua barca a Saint Tropez; del matrimonio della figlia Giada a Portofino dove c'era tutta l'Italia che conta. E sono sorpreso che Tronchetti oggi dica di non saperne nulla'.

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Cipriani parla anche degli aspetti 'istituzionali' del suo lavoro: 'Sono a conoscenza di questioni molto delicate che hanno visto sovrapporsi l'attivita' svolta per Telecom con il lavoro trattato per soggetti istituzionali e nell'interesse nazionale'. All'intervistatore che chiede una precisazione, ribatte: 'Per le collaborazioni con il Sismi, non posso risponderle perche' sono vincolato al segreto di Stato. Posso dirle che e' acclarato che io ho avuto rapporti con il Sismi, in taluni casi insieme ad altre istituzioni dello Stato. Con l'assenso del pubblico ministero, al tempo, ho riferito di due operazioni, di cui una internazionale, molto importanti per la sicurezza del Paese. Non sono state le uniche. Non sono sicuro di poterle dire di piu' senza violare il segreto di Stato.

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Finora - ribadisce - ho taciuto per piu' alti interessi nazionali, ma non ci sto a farmi fare terra bruciata intorno, a passare per un avido truffatore, lo spione che ha tradito la fiducia che gli era stata ingenuamente concessa da Tronchetti Provera e dal Sismi'.

2 - PIRELLI: LA VERITA'E' EMERSA, ACCANIMENTO NON INTIMIDISCE
(ANSA)
- In merito all'intervista rilasciata oggi a Repubblica dal titolo 'Cipriani, l'uomo dei dossier Telecom: 'Tronchetti sapeva quel che facevo'', un portavoce del gruppo Pirelli sottolinea che 'la volonta' di accreditare ancora una volta verita' dell'ultima ora, basate su ricostruzioni mirate a contestare quanto invece gia' accertato dai magistrati inquirenti, risponde forse a necessita' legate a singole strategie processuali, ma sicuramente non all'accertamento dei fatti.

Questi ultimi sono chiari e acclarati dalla magistratura dopo quasi quattro anni di indagini e una minuziosa attivita' investigativa basata sulle testimonianze di decine di testi, sull'analisi di migliaia di documenti e anche sulle dichiarazioni gia' rese dallo stesso Cipriani. Il desiderio di riscrivere questa storia, mettendo perfino in discussione il lavoro svolto dalla Procura, denota un accanimento che pero' non intimidisce'.

 

 

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