#1 - C’È UN MANAGER A LONDRA CHE GUARDA CON PARTICOLARE INTERESSE ALLE VICENDE DI FASTWEB E TELECOMITALIA. È COLAO MERAVIGLIAO (UNO CHE SI PREMIA DA SOLO) - #2 - IL CAI-NANO TORNA IN CONFINDUSTRIA E RITROVERÀ DELLA VALLE. SI RIPETERÀ LO SCONTRO DEL 2006 QUANDO LO DEFINÌ “UN IMPRENDITORE CHE SOSTIENE LA SINISTRA, MA HA MOLTI SCHELETRI NELL’ARMADIO…UNO CHE HA TANTE COSE DA FARSI PERDONARE”? - #3 - GENERALI, CHE FARE? SE ENTRO POCHI GIORNI NON SI TROVA UNA SOLUZIONE CHE COPRA LE SPALLE A GERONZI E GLI 'GARANTISCA' IL RICCHISSIMO PACCO DELLE PARTECIPAZIONI DI MEDIOBANCA, CESARONE POTREBBE ANCHE DECIDERE DI CONTINUARE A RIEMPIRE IL SUO TEMPO A PIAZZETTA CUCCIA - E PER IL LEONE RICICCIA SCARONI - #4 - SI AVVISANO I SIGNORI NAVIGANTI CHE TRA SIENA E MILANO GIRANO STRANI DISCORSI SULLA POSSIBILITÀ CHE PRIMA O POI MONTEPASCHI FINISCA TRA LE BRACCIA DI INTESA - #5 - UN'ORSA SINDACALE MORDE MORETTI: FINTA CONCORRENZA CON I TRENI MONTEZEMOLATI? -

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1- C'È UN MANAGER A LONDRA CHE GUARDA CON PARTICOLARE INTERESSE ALLE VICENDE DI FASTWEB E TELECOMITALIA. È COLAO MERAVIGLIAO
C'è un manager a Londra che guarda con particolare interesse alle vicende di Fastweb e TelecomItalia.

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È Colao Meravigliao, il bocconiano ex-McKinsey che a luglio del 2008 ha preso le leve di comando di Vodafone portandosi dietro un'esperienza nel settore delle telecomunicazioni iniziata nel 1996. In quell'anno Colao fu nominato direttore generale di Omnitel Pronto Italia, l'azienda che faceva capo a quel Silvio Scaglia che adesso con il maglioncino color salmone aspetta che si aprano i cancelli di Rebibbia. Dalle vicende di questi giorni Colao con la sua azienda può trarre soltanto benefici e allontanare il rimpianto di aver lasciato l'Italia dopo la rapida esperienza alla guida del Gruppo Rcs.

A dargli soddisfazione è anche la notizia arrivata nei giorni scorsi dalla società di consulenza "Two Tomorrows", che ha il quartier generale al numero 36 di Earls Court Road e filiali a San Francisco e Seoul.

Stefano ParisiStefano Parisi

Questa società è nata nel gennaio dell'anno scorso e si è specializzata nella consulenza aziendale sui temi della sostenibilità e dell'innovazione. In una classifica pubblicata nei giorni scorsi "Two Tomorrows" ha assegnato a Vodafone il punteggio più alto per le attività che l'azienda ha avviato in modo da ridurre del 50% le emissioni di Co2 entro il 2020. Nella classifica la società di Colao Meravigliao precede di nove lunghezze la spagnola Telefonica, e nei primi venti posti non c'è traccia di TelecomItalia e di Wind, l'altra società del faraone Sawiris che gode per le sventure di Stefano Parisi e Franchino Bernabè.

L'unica ombra sul rating attribuito a Vodafone è rappresentata dal fatto che nell'elenco delle società clienti di "Two Tomorrows", il Gruppo guidato da Colao Meravigliao risulta tra i 12 maggiori clienti della stessa società di consulenza. Come dire che il 49enne manager ex-McKinsey è riuscito a premiare sé stesso.

2- IL CAI-NANO TORNA IN CONFINDUSTRIA E RITROVERÀ LO SCARPARO. SI RIPETERÀ LO SCONTRO DEL 2006 QUANDO BERLUSCONI LO DEFINÌ "UN IMPRENDITORE CHE SOSTIENE LA SINISTRA, MA HA MOLTI SCHELETRI NELL'ARMADIO...UNO CHE HA TANTE COSE DA FARSI PERDONARE"
Tra poco meno di un mese il Sultano di Palazzo Chigi parteciperà al Convegno che il Centro Studi di Confindustria organizza ogni due anni.

BEBE BERNABEBEBE BERNABE

L'invito gli è stato trasmesso da Emma Marcegaglia per il 9 e 10 aprile, cioè subito dopo la Pasqua quando l'Italia sarà ancora intenta a fare i conti con i risultati delle regionali. A viale dell'Astronomia sono impegnati per il successo di questa iniziativa che è stata concepita con un occhio al passato e uno al futuro. Quest'anno l'Associazione degli imprenditori festeggia il suo centenario e al convegno saranno distribuiti due volumi pubblicati dall'editore Laterza che dentro Confindustria guida le manifestazioni celebrative (piccolo conflitto di interesse).

Silvio ScagliaSilvio Scaglia

Si parlerà anche del futuro perché il tema del convegno fa perno sul binomio "Libertà e benessere". Le danze inizieranno nel pomeriggio di venerdì 9 aprile con la relazione di Luca Paolazzi (direttore del Centro Studi) incentrata sui temi dell'export e del made in Italy con il titolo simbolico "Fare breccia nella muraglia".

TremontiTremonti

Nella sua infinita miseria Dagospia è riuscita a sbirciare il resto del programma che prevede per quella giornata gli interventi di Tremonti, Almunia, Catricalà, Tronchetti Provera, Chiamparino e Pascal Lamy del Wto. Poi il sociologo Ilvo Diamanti (lo studioso che scrive con stile minimalista ed è il più affidabile tra gli interpreti delle statistiche) illustrerà i risultati di un sondaggio sulle politiche e le strategie delle imprese che è circolato in queste ultime settimane presso le aziende associate di Confindustria. Il commento al sondaggio è affidato a una tavola rotonda dove accanto al povero Antonio Tajani, siederanno Sergio Marpionne, Guglielmo Epifani e il rappresentante di una grande banca cinese.

almuniaalmunia

A guidare i lavori sarà Flebuccio De Bortoli, il direttore del "Corriere della Sera" che in questo momento sta guidando il suo giornale con una navigazione a vista e attende con una certa ansia l'esito delle elezioni. La conclusione della prima giornata è affidata a Luigi Bersani.

Il giorno dopo si comincerà con una mattinata di calma piatta dove Trichet, Monti, Passera, Bombassei, Sacconi e l'inconsistente Bonanni, dovranno spiegare i vantaggi delle nuove norme sui licenziamenti senza avere di fronte il leader della Cgil Epifani che il programma di Confindustria ha piazzato nella seduta del giorno precedente.

ANTONIO CATRICALAANTONIO CATRICALA

A Gianni Riotta toccherà guidare un'altra tavola rotonda con la ministra dell'economia francese, Christine Lagarde, e un ministro tedesco non ancora identificato, ma l'attesa sarà rivolta all'intervento del premier. Ai piani alti di Confindustria qualcuno già comincia a preoccuparsi per le esternazioni di papi-Silvio e ricorda il disastroso convegno di Vicenza del marzo 2006 quando il Cavaliere dopo aver dato forfait a causa di una sciatalgia, è saltato sul palco per una filippica micidiale contro i giornali e lo scarparo marchigiano Dieguito Della Valle.

MArchionne FiatMArchionne Fiat

In quell'occasione Berlusconi lo definì "un imprenditore che sostiene la sinistra, ma ha molti scheletri nell'armadio...uno che ha tante cose da farsi perdonare". Dieguito reagì urlando "buffone" all'Unto del Signore e Luchino di Montezemolo promise al direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta, di spedirlo in una parrocchia di montagna.

de bortolide bortoli

3- SE ENTRO POCHI GIORNI NON SI TROVA UNA SOLUZIONE CHE COPRA LE SPALLE A GERONZI E GLI 'GARANTISCA' LE PARTECIPAZIONI MEDIOBANCA ALLE GENERALI, CESARONE POTREBBE ANCHE DECIDERE DI CONTINUARE A RIEMPIRE IL SUO TEMPO A PIAZZETTA CUCCIA - E PER IL LEONE RICICCIA SCARONI
Il risiko bancario-assicurativo che si gioca sull'asse Mediobanca-Generali, avrà la sua conclusione tra un paio di settimane.

Nell'attesa si vede che i protagonisti misurano le parole ed evitano scivolate imprudenti. È questo l'atteggiamento dei soci francesi, primo fra tutti il finanziere francese Bollorè che rilascia dichiarazioni impacciate perché teme le ira del suo maestro Antoine Bernheim. E anche Abramo-Bazoli si tiene alla larga dalla partita dicendo che IntesaSanPaolo è un azionista minore e non decisivo.

SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI

Il più distratto di tutti sembra essere il mondo politico, a cominciare da Giulietto Tremonti e dall'uomo di Palazzo Chigi che con una certa apprensione assiste allo spappolamento del suo partito. Allo stato attuale non si sa ancora chi salirà sul predellino di Mediobanca per occupare la poltrona di Cesarone Geronzi (Pagliaro è il più gettonato. Ma ora sbuca il nome di Catricalà).

Se entro pochi giorni non si trova una soluzione che copra le spalle al banchiere romano e gli garantisca un quieto vivere alle Generali, Cesarone potrebbe anche decidere di continuare a riempire il suo tempo a Piazzetta Cuccia.

Questa incertezza favorisce il fiorire di nuove candidature per il colosso assicurativo di Trieste dove i manager temono l'arrivo di un personaggio ingombrante che rimetta in discussione il quieto vivere. L'ultimo rumor di queste ore fa riemergere il nome di Paoletto Scaroni, il Capo dell'Eni che non ha mai nascosto il suo desiderio di chiudere le sue esperienze manageriali vicino alla sua terra d'origine. Non ci sono ragioni per pensare che Paoletto sia costretto a lasciare l'attuale poltrona dove è salito nel 2005 dopo i risultati ottenuti in Enel.

CESARE GERONZI AL LAVORO - copyright PizziCESARE GERONZI AL LAVORO - copyright Pizzi

Sì, è vero che di problemi da affrontare ne ha parecchi, ma non sono tali da indurlo a lasciare precipitosamente il suo incarico. L'embargo scattato a febbraio in Iran non lo preoccupa più di tanto, e anche la bagarre sulla cessione di Snam Rete Gas con i battibecchi che lo contrappongono al presidente dell'Authority per l'Energia Alessandro Ortis, non sono ostacoli insuperabili.

Da tempo il manager vicentino che a novembre ha compiuto 63 anni è abituato a "pedalare in salita" come lui stesso ha dichiarato al "Financial Times" anni fa.

BERNHEIMBERNHEIM

Tuttavia per arrivare alle Generali gli serve un rapporto forte con gli azionisti, primi fra tutti quei francesi (Bollorè, Bernheim) che sembrano decisamente orientati a scartare la sua candidatura. D'altra parte è noto che Scaroni fin dai tempi della sua permanenza alla guida della Pilkington a Londra gode di rapporti privilegiati con la finanza angloamericana. Ed è questa la ragione principale per cui il suo desiderio di lavorare vicino alla natìa Vicenza (dove ha guidato anche la squadra locale di calcio) rischia di essere un sogno.

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4- UN'ORSA SINDACALE MORDE MORETTI: FINTA CONCORRENZA CON I TRENI MONTEZEMOLATI?
Gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie dello Stato sono indignati per il modo con cui sono state fraintese le dichiarazioni della settimana scorsa di Mauro Moretti al Senato.

In quella occasione il manager di Rimini ha definito la strage di Viareggio "un episodio spiacevolissimo". E questa affermazione che è scivolata dalla bocca per un insostenibile leggerezza dell'essere, è considerata dagli uscieri un piccolo incidente da valutare all'interno di un contesto verbale molto più articolato. Adesso gli uscieri si aspettano che il testo integrale delle sue parole venga pubblicato almeno sul quotidiano "Il Tirreno" e sugli altri giornali locali in modo da mettere fine a questa dolorosa polemica.

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Tra le mani hanno però un altro documento pieno di affermazioni pesanti nei confronti dell'"uomo del fare" ferroviario. Si tratta di una lunga lettera che il sindacato dei lavoratori autonomi Orsa, ha attaccato in tutta Italia per denunciare le sue presunte inadempienze. Per un ex-sindacalista come Moretti, le polemiche che partono dai sindacati sono benzina sul fuoco che eccitano l'animo e fanno terribilmente incazzare.

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E questo sentimento è emerso chiaro nella Convention di fine febbraio all'hotel Ergife quando il Capo ha dedicato un'appassionata lezione contro i sindacati in generale e quelli autonomi e di base in particolare. Nella lettera di fuoco dell'Orsa la riconferma di Moretti prevista tra un mese è considerata "una vera e propria iattura", e il giudizio è accompagnato dalla minaccia di scioperi e tensioni sociali.

Il papello polemico degli autonomi parla anche della finta concorrenza tra le Ferrovie e Ntv, la società per l'Alta Velocità di Luchino di Montezemolo, e per finire si ricordano i 19 incidenti mortali degli ultimi cinque anni e la tendenza a strafare che "ha reso impotenti gli amministratori e il management delle Ferrovie".

CORRADO PASSERACORRADO PASSERA

5- SI AVVISANO I SIGNORI NAVIGANTI CHE TRA SIENA E MILANO GIRANO STRANI DISCORSI SULLA POSSIBILITÀ CHE PRIMA O POI MONTEPASCHI FINISCA TRA LE BRACCIA DI INTESASANPAOLO
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che tra Siena e Milano girano strani discorsi sulla possibilità che prima o poi MontePaschi finisca tra le braccia di IntesaSanpaolo.

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A suffragare questa tesi c'è la recente nomina di Marco Morelli (ex-vicedirettore generale di MontePaschi) alla Divisione Banca dei Territori caldeggiata da Corradino Passera e Abramo-Bazoli. Come non bastasse i contradaioli di Siena sostengono che tra poco anche l'attuale direttore della banca, Antonio Vigni, salirà sul cavallo dei milanesi".

 

 

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