HERR MARPIONNE - L’INSTANCABILE IMPULLOVERATO APRE ANCHE IL FRONTE TEDESCO: SUL “FINANCIAL TIMES DEUTSCHLAND” LE TENSIONI TRA FIAT E VOLKSWAGEN SULL’ACQUISIZIONE DI SCANIA E MAN - IL BOSS VW FERDINAND PIËCH: “CHI È COSTRETTO A RIDIMENSIONARSI NEL SETTORE DELLE AUTO NON DOVREBBE PENSARE DI POTER METTERE LE GRINFIE SULLE DUE MARCHE DI AUTOCARRI MIGLIORI D’EUROPA” - INTANTO LA CASA DEL MAGGIOLINO S’INTERESSA ALL’ALFA ROMEO - SOLO BOUTADE O REALE STRATEGIA?...

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Pierluigi Mennitti per Lettera43

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C\'è di mezzo la scarsa dimestichezza dei giornalisti tedeschi con i fuochi d\'artificio che caratterizzano le conferenze stampa degli italiani e forse uno scarso senso dell\'umorismo e la tendenza a prendere tutto terribilmente troppo sul serio. E poi c\'è di mezzo il carattere ruvido di Sergio Marchionne, al quale non basta avere un solo fronte impegnativo sul quale combattere con l\'elmetto in testa.

E infine, una lunga serie di schermaglie che da qualche tempo contrappongono la Fiat alla Volkswagen, in una catena di dichiarazioni e contro-dichiarazioni che tengono comunque vivo un rapporto. Una partita di scherma fatta di stoccate e controstoccate, dietro la quale ci sono marche da conquistare, posizioni da difendere e orgogli da sostenere.

L\'AFFARE SCANIA E MAN. L\'ultima puntata della disfida fra le due case automobilistiche è stata ricostruita dal Financial Times Deutschland, che ha riportato le repliche piccate del boss della Volkswagen, Ferdinand Piëch, alle precedenti dichiarazioni di Marchionne sulla volontà della Fiat di acquistare i due prestigiosi marchi di autocarri appartenenti alla casa di Wolfsburg, Scania e Man.

marchionnemarchionne big

«Chi è costretto a ridimensionarsi nel settore delle autovetture», ha tuonato Piëch, «non dovrebbe pensare di poter mettere le grinfie sulle due marche di autocarri migliori d\'Europa. Tanto più che Scania e Man non sono sul mercato e nessuno le può acquistare».

Parole dure e risentite, con le quali il capo della Volkswagen ha voluto replicare alle dichiarazioni che Sergio Marchionne aveva rilasciato ai giornalisti tedeschi martedì 12 gennaio, a margine della fiera automobilistica di Detroit, dove le case costruttrici europee hanno misurato la ripresa del mercato statunitense, lanciando all\'unisono - e in concorrenza fra di loro - piani di investimenti nella produzione, negli impianti e nell\'occupazione di quel Paese.

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A sua volta irritato per le continue indiscrezioni sull\'interesse della Volkswagen ad acquistare l\'Alfa Romeo, Marchionne aveva detto: «Noi non siamo venditori di marchi di valore e anzi, qui alla Fiat, ci riteniamo potenziali acquirenti, qualora la casa di Wolfsburg avesse intenzione di dismettere le proprie produzioni di autocarri. Ci sono un paio di marchi che ci interessano, come Scania e Man».

E alle domande incalzanti dei giornalisti tedeschi, Marchionne aveva aggiunto: «Non ci sono stati ancora colloqui su questo aspetto, ma sono certo che nei prossimi 12 mesi ci siederemo entrambi davanti a un buon caffè».

LogoLogo VOLKSWAGEN

GUERRA DI NERVI. Boutade o reale strategia? Fiat pensa davvero a rinforzarsi nel settore dei camion, magari cedendo alla Volkswagen il sogno lussuoso di un marchio sportivo dell\'automobile come Alfa Romeo? Tra le due case, oggi impegnate in una guerra verbale, ci sono spazi per una trattativa a tutto campo? Difficile dirlo. La stampa finanziaria tedesca si è interrogata su questa ipotesi, non riuscendo a capire se Marchionne stesse semplicemente rispondendo per le rime a Piëch e alle sue precedenti stoccate sull\'Alfa Romeo o avesse in mente qualcosa di più concreto.

alfaalfa romeo

Alla fine, l\'idea prevalente è che si tratti solo di scaramucce verbali e che il manager Fiat, preso in questi giorni dal più pressante problema del referendum a Mirafiori, abbia voluto tagliar corto con questa polemica a distanza. «È una battuta», ha infatti aggiunto più tardi Marchionne, rivolgendosi proprio ai cronisti tedeschi, «più o meno come il vostro piano di acquistare l\'Alfa Romeo».

SCHERMAGLIE SOSPESE. I tedeschi, tuttavia, scherzano poco. E i commentatori del Financial Times Deutschland ancor oggi si chiedono «se Marchionne stesse parlando seriamente o volesse soltanto prendere in giro i suoi interlocutori». E ancor meno ama scherzare Ferdinand Piëch, questa volta toccato sull\'orgoglio. Volkswagen controlla le due marche citate da Marchionne, Scania e Man, e l\'ipotesi sul tappeto è di riunirle sotto un tetto comune. Nella curiosa partita di scherma a distanza fra Torino e Wolfsburg, non c\'è dubbio che i due protagonisti conoscano a sufficienza i punti deboli dell\'avversario.

 

 

 

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