1- I SOGNI DI GLORIA DI ANDREA AGNELLI SI STANNO TRASFORMANDO IN INCUBI QUOTIDIANI - 2- LA PRESIDENZA DELLA JUVENTUS è ORMAI UN INFERNO DI SCONFITTE CONSECUTIVE - 3- FERMO AI BOX DI MARANELLO L’ARRIVO IN FERRARI AL POSTO DELLO SMONTEZEMOLATO - 4- CHI GODE è IL CUGINO DAL BRACCINO CORTO ELKANN, CHE TIENE I CORDONI DELLA BORSA DI FAMIGLIA EXOR, STRAFELICE DI NON SGANCIARE UN EURO PER LA JUVE (COSì ANDREA PAGA IL FIO DI AVER FATTO FUORI IL SUO STAFF BIANCONERO, DA BLANC A FERRARA) - 5- L’ULTIMO SCHIAFFO DI YAKI AD ANDREA: NO AD UN RUOLO OPERATIVO IN FIAT (LA SCELTA è CADUTA SULL’ALTRO CUGINO ALESSANDRO NASI, PADRINO DEL FIGLIO OCEANO) - 6- E ALLORA IL RAMPOLLO DI UMBERTO, L’ULTIMO RIMASTO A POTER SPENDERE IL BLASONE DI FAMIGLIA, CI PROVA CON LA SUA HOLDING, UNA EXOR BONSAI IN SOCIETÀ CON GLI AMICI DI SEMPRE (GIRAUDO), MENTRE MOGGI PER ORA STA ALLA FINESTRA -

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Stefano Feltri per \"il Fatto quotidiano\"

AndreaAndrea Agnelli in cantiere

Andrea Agnelli non ha seguito il consiglio del padre che gli suggeriva di stare lontano da Torino, magari rimanere alla Philip Morris e scalare le posizioni interne. Mentre John Elkann, coetaneo anche se di una generazione successiva (Andrea è figlio di Umberto, John nipote di Gianni) diventa sempre meno torinese e sempre più globale, Andrea Agnelli deve preoccuparsi degli editoriali di Giampiero Mughini su Libero. Il giornalista juventino gli intima: \"Agnelli dia la scossa, richiami Luciano Moggi!\". Intende in tribuna all\'Olimpico di Torino a vedere la Juventus di cui Agnelli è presidente.

Ma, in prospettiva, alla testa della società, dimenticando Calciopoli, gli arbitri chiusi negli spogliatoi, la retrocessione in B e tutto il resto. Agnelli, 35 anni, molto probabilmente ignorerà anche questo consiglio, perché Elkann non potrebbe mai accettare un ritorno al passato di questo genere (anche se da tempo Agnelli jr si fa vedere con Antonio Giraudo, un altro pilastro della Juve di Calciopoli). E la tensione sotterranea dentro l\'ultima generazione della famiglia potrebbe degenerare.

ANDREAANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN

\"Andrea non è solo un rappresentante della nostra famiglia, ma è anche una persona che ama la Juventus in modo genuino\", assicurava Elkann quando, nell\'aprile 2010, gli lasciava la poltrona più alta del club. Un Agnelli alla guida della Juve 48 anni dopo Umberto. I primi risultati si misurano dal campionato e dal bilancio. In classifica la Juventus arranca al settimo posto, sconfitta dopo sconfitta. Nonostante la rivoluzione Agnelli (o la controrivoluzione Agnelli-Giraudo, dicono i maligni) ci sia stata eccome: nuovo direttore generale, Giuseppe Marotta, nuovo allenatore, Luigi Delneri, entrambi dalla Sampdoria.

AndreaAndrea Agnelli e John Elkann

Nuovi giocatori, quasi tutti bidoni: il simbolo del flop l\'ala Jorge Martinez, arrivato dal Catania per la ragguardevole cifra di 12 milioni. Ma i giochi contabili dei prestiti con diritto di riscatto e dei pagamenti differiti fanno miracoli e il mercato risulta in attivo per 23 milioni. Peccato che la Juventus, nel complesso, a dicembre fosse in rosso di 39,5 milioni, con la previsione di chiudere la stagione (e il bilancio) a giugno in passivo di 56,8 milioni. Una voragine, se confrontata con i 6,4 di attivo del 2010. Colpa anche dell\'assenza degli introiti dalla Champions League, dove la squadra non è riuscita a qualificarsi.

AntonioAntonio Giraudo

Il giovane Agnelli, insomma, non si sta giocando al meglio l\'opportunità. Tanto che di quelle sue velleità di avere un ruolo operativo in Fiat (lo confidò a Paolo Madron per il Sole 24 Ore due anni fa) non si è mai più parlato. Ormai è chiaro, infatti, che il coetaneo su cui Elkann punta non è certo Agnelli ma il cugino Alessandro Nasi (padrino al battesimo dell\'ultimo Elkann, Oceano).

yj03yj03 luciano moggi

Nella recente riorganizzazione della Exor, la società di investimenti che controlla la Fiat e che muove i capitali della famiglia, Elkann è diventato amministratore delegato e ha subito incaricato Nasi di andare a curare la parte americana del business, quella che una volta era affidata a Gianluigi Gabetti, mentore di John, in un\'ideale passaggio di testimone tra epoche diverse.

Eppure Agnelli, in Exor, era un parigrado di Nasi, entrambi consiglieri di amministrazione, ma non è stato considerato per alcuna promozione. Così come sembra tramontata da tempo l\'ipotesi di assegnargli la presidenza della Ferrari, dove è rimasto Luca Cordero di Montezemolo dopo aver lasciato la presidenza della Fiat.

DELNERIDELNERI

Forse perché si sente un po\' ai margini, forse per dimostrare di non essere da meno di John, Agnelli sta provando a costruirsi un proprio braccio finanziario. Provando a proporsi come un\'alternativa a Elkann nella galassia Agnelli.

marottamarotta dg generale della Juventus

Come riportava il Sole 24 Ore di ieri, la Newco Roveri ha completato l\'aumento di capitale: da 10 a 534 mila euro. Pochi spiccioli, ma è il segnale che la holding di Andrea Agnelli si sta espandendo con il sistema di relazioni sottostante: tra i nuovi soci ci sono infatti Maria Elena Rayneri (moglie di Giraudo, sempre lui) e Gloria Cravotto, sposata con uno dei partner finanziari ormai abituali per Agnelli, cioè Roberto Ginatta.

GianluigiGianluigi Gabetti - Copyright Pizzi

La piccola Newco Roveri ha come oggetto sociale \"l\'assunzione, la compravendita, la gestione di partecipazioni in altre società\". Un po\' come Exor, anche se in versione bonsai. Così come resta piccola l\'altra gamba finanziaria del lato Agnelli della famiglia, la Lamse (fusione di luoghi amati, l\'allevamento La Mandria e le piste del Sestriere), che ha investimenti per poco meno di 5 milioni di euro, in altre holding e nel settore delle energie rinnovabili. Nell\'ultimo bilancio, quello 2009, era in rosso di 256 mila euro.

LucaLuca Cordero di Montezemolo

Si vedrà nei conti 2010, per ora la partecipazione al centro dei pensieri di Agnelli è quella della Lafico di Muammar Gheddafi nella Juve (7,5 per cento): \"Se riceveremo disposizioni di congelamento quote ne prenderemo atto, ma non siamo preoccupati\". Ottimista come sempre, ancora il 21 febbraio diceva: \"Adesso servono 12 vittorie\". Da allora la squadra di Alex Del Piero (anche lui con un piede sulla porta, viste le scarse prospettive di fare il dirigente) ha infilato tre sconfitte consecutive.

 

 

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