BARAONDA BANCARIA - I COLOSSI ITALIANI METTONO LE MANI AVANTI: \"GLI STRESS TEST EUROPEI? FANNO SCHIFO\" - I RISULTATI DELLE VERIFICHE INTERNAZIONALI SUI BILANCI ANCORA NON SONO STATI DIFFUSI, MA LE BANCHE HANNO GIA’ PREPARATO LE CANNONATE CONTRO I TEST UE: ANALISI NON OMOGENEA, INDUSTRIA BANCARIA ITALIANA IN SALUTE, RAFFORZAMENTI PATRIMONIALI IN LINEA CON I PIANI INDUSTRIALI...

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Francesco De Dominicis per \"Libero\"

I risultati definitivi slitteranno di qualche settimana. La linea delle banche italiane sugli stress test internazionali, in ogni caso, è già definita a fondo. Si tratta delle verifiche volute dall\'Unione europea per simulare uno shock finanziario e testare quindi la solidità dei bilanci di 90 colossi bancari Ue.

FedericoFederico Ghizzoni UNICREDIT

L\'obiettivo è evitare altri terremoti in caso di crisi. I dati sono stati raccolti ad aprile: Intesa, Unicredit, Mps, Ubi e Banco popolare hanno già spedito i report interni all\'organismo Ue (Eba) che sta ultimando le verifiche: saranno più severe del 2010.

I risultati, previsti per giugno, potrebbero essere diffusi a luglio.E arriveranno mentre saranno in corso gli aumenti di capitale di quasi tutte le principali imprese creditizie del Paese. La European banking authority avrebbe avviato un supplemento di indagine, chiedendo nuovi dati.

Il conto alla rovescia agita le acque del mondo creditizio italiano. Di qui la controffensiva. In alcuni documenti riservati, le banche della Penisola sollevano dubbi sugli stress test, forse per minarne la credibilità. Tre le cannonate. Nei carteggi che Libero ha potuto consultare si legge anzitutto che l\'analisi non sarebbe omogenea: accusa che fa scattare la richiesta di «adottare criteri uniformi su tutto il territorio europeo».

IntesaIntesa

In ogni caso, osservano gli esperti degli istituti nel terzo passaggio chiave del documento sugli stress test, «l\'industria bancaria italiana supererà bene anche i futuri adeguamenti di Basilea 3». E ancora: «Le scelte di rafforzamento patrimoniale sono state adottate autonomamente e vanno connesse anche alle scelte dei piani industriali e in relazione alle condizioni della raccolta».

UnicreditUnicredit piazza Cordusio

Non è tutto. Tra gli altri timori, quello legato ai contraccolpi sui listini di Borsa. Ecco perché le banche chiederanno che i dati siano diffusi di venerdì e a mercati chiusi. In modo che il weekend possa servire a far digerire agli operatori i cartellini gialli o rossi mostrati alle banche.

 

 

 

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