1- SCOMMETTIAMO CHE... I TRENI SMONTEZEMOLATI PRONTI A PARTIRE, ALLO STATO ATTUALE, SONO SOLO TRE (invece di 28-30)? SNCF, LA SOCIETÀ DELLE FERROVIE FRANCESI CHE POSSIEDE IL 20% DI NTV, PER NON COMPROMETTERE IL BUSINESS, POTREBBE “GIRARE” PROVVISORIAMENTE A MONTEZEMOLO & COMPANY UNA PARTE DEI CONVOGLI PRODOTTI DA ALSTOM - 2- LA DESTRA IMPEGNATA SUL GRANDE TEMA DELLE RETI E LA SINISTRA PROTESA A GONFIARE DI VALORE “LA7”. LA POLITICA DEI DUE FORNI DELL’EQUILIBRISTA BEBè BERNABÈ - 3- UN SANTORO FREE-LANCE DI LUSSO POTREBBE FAR SUO ’CURRENT TV’ DI AL GORE - 4- È PROBABILE CHE I CONSIGLIERI DI POSTE OGGI DECIDANO DI INTRAPRENDERE UN’AZIONE LEGALE NEI CONFRONTI DI IBM. ED È ALTRETTANTO PROBABILE CHE INVECE DI FAR ROTOLARE LA TESTA DI SARMI, QUALCUNO CHIEDA DI DECAPITARE AGOSTINO RAGOSA - 5- UN DILEMMA AMLETICO ATTANAGLIA CALTARICCONE: INVESTIRE O ASPETTARE? AH SAPERLO... -

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MorettiMoretti e Montezemolo

1- SCOMMETTIAMO CHE... I TRENI SMONTEZEMOLATI PRONTI A PARTIRE ALLO STATO ATTUALE SONO SOLO TRE? SNCF, LA SOCIETÀ DELLE FERROVIE FRANCESI CHE NELLA COMPAGINE AZIONARIA POSSIEDE IL 20%. PER NON COMPROMETTERE IL BUSINESS I TRANSALPINI POTREBBE \"GIRARE\" PROVVISORIAMENTE A NTV UNA PARTE DEI CONVOGLI PRODOTTI DA ALSTOM
Anche gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie si sono buttati nel business delle scommesse. Nel loro caso si tratta di giochi assolutamente leciti che nulla hanno a che vedere con quelli del pallone, perché le loro puntate arrivano al massimo ai dolcetti fetenti e alle bottigliette che scaricano dai distributori automatici.

PhilippePhilippe Mellier di Alstom

La febbre dei bookmaker è concentrata sulla partenza dei treni di Ntv che Luchino di Montezemolo e i suoi compagni di merenda hanno annunciato per la fine dell\'anno. Una parte degli uscieri è convinta che il \"ragazzo dei Parioli\" riuscirà a vincere la sfida e a mantenere l\'impegno nonostante i massi sui binari che Mauro Moretti e i suoi tecnici hanno distribuito nei mesi scorsi per rallentare la concorrenza.

MontezemoloMontezemolo NTV

A dire il vero negli ultimi tempi lo scontro si è ammorbidito da entrambe le parti e nessuno ha voglia di ricordare le dichiarazioni di ottobre dello scarparo marchigiano Dieguito Della Valle quando con il garbo che lo ha sempre distinto ha chiesto le dimissioni del capo delle Ferrovie.

In quell\'occasione lo scarparo di Tod\'s, che dentro Ntv detiene insieme a Luchino e Punzo il 33,5% delle azioni, disse che la concorrenza vera \"è quella che c\'è fra gli imprenditori\" accusando il capo delle Ferrovie di essere un semplice impiegato che i cittadini dovrebbero mandare a casa.

Il clima è cambiato e oggi nel palazzo-obitorio si tiene una riunione del Comitato Tecnico per valutare se i treni \"Italo\" hanno tutti i requisiti per poter gareggiare sulla Roma-Milano con la Frecciarossa. Secondo la maggior parte degli uscieri la partenza entro dicembre sarà garantita, ma con una mano davanti alla bocca (come fanno gli allenatori a bordo campo per nascondere le bestemmie), sussurrano a Dagospia che in realtà Ntv allo stato attuale è in condizione di far partire tre soli treni.

AlstomAlstom

Se questa indiscrezione è vera allora c\'è da capire come Luchino&Company possano sfidare la flotta di Moretti; secondo gli esperti per andare a regime di treni ne occorrono almeno 15 e per guadagnare in redditività ne servirebbero 28-30.

La partita è aperta, ma gli orizzonti del business sembrano lontani a meno di un colpo di scena. A questo proposito, e sempre con la mano sulla bocca, gli uscieri non escludono che Ntv abbia un asso nella manica che in questo caso sarebbe rappresentato dal partner Sncf, la società delle ferrovie francesi che nella compagine azionaria possiede il 20%.

IlIl nuovo treno di MontezemoloMontezemoloMontezemolo NTV

Per non compromettere il business i transalpini potrebbero \"girare\" provvisoriamente a Ntv una parte dei convogli prodotti da Alstom.

Se questo avverrà Luchino salverà la faccia e le quotazioni dei bookmakers che oggi indicano in un 20% le possibilità di decollare saliranno vertiginosamente.


2- LA DESTRA IMPEGNATA SUL GRANDE TEMA DELLE RETI E LA SINISTRA PROTESA A GONFIARE DI VALORE L\'EMITTENTE TELEVISIVA \"LA7\". È UN GIOCO DA EQUILIBRISTA QUELLO DI BEBÈ BERNABÈ CHE RICORDA LA POLITICA DEI DUE FORNI
In queste ore Franchino Bernabè sta arrivando a Saint Moritz dove nei saloni dell\'hotel Suvretta si tiene la riunione annuale del Bilderberg, la lobby dei cosiddetti \"padroni del mondo\".

FRANCOFRANCO BERNABE MOGLIE GIANNIGIANNI LETTA FRANCO BERNABE

Fin dal 2005 quando era vicepresidente di Rothschild Europa, Franchino non ha perso questo appuntamento e non a caso è l\'unico italiano che siede nel \"Comitato guida\" di questo fantomatico gruppo sul quale si sono ricamate un\'infinità di leggende e di cazzate.

Chi ha seguito la storia del Bilderberg, che è nato nel 1952 e ha preso il nome dall\'hotel olandese dove si riunirono personaggi come Gianni Agnelli, Bernardo d\'Olanda, David Rockefeller, Carlo d\'Inghilterra ed Henry Kissinger, ha rilevato il declino progressivo di questo conclave a porte chiuse dove non si conosce nemmeno la lista dei partecipanti.

Come scrive oggi il serioso giornalista Roberto Sommella sul quotidiano \"MF\" quest\'anno si parlerà della Libia e del costo del greggio, un tema che ha stimolato la partecipazione di Paoletto Scaroni, Fulvio Conti e altri personaggi come John Elkann, Gianfelice Rocca e Mario Monti. Qualcuno dice che ci sarà anche Romano Prodi, ormai proteso a infittire il network dei rapporti internazionali in vista dell\'affondo finale sul Quirinale, mentre ci sono dubbi sulla presenza del vecchio Kissinger che alla veneranda età di 88 anni non gioca più la parte dell\'Uomo Nero della politica internazionale.

la7la7 -santoro MicheleMichele Santoro

Nel viaggio che lo porterà in Svizzera Franchino avrà modo di rileggere la sua intervista di oggi al \"Corriere della Sera\" dove spara missili terra-aria nei confronti del governo e delle ingerenze dello stato sul grande tema delle reti di nuova generazione. Oggi il ministro dello Sviluppo Economico ed ex-Opus Dei, Paolo Romani, avrebbe voluto trovare l\'accordo tra i player delle telecomunicazioni sulla nuova società che entro il 2020 dovrebbe portare la fibra ottica nelle case di tutti gli italiani, ma l\'assenza di Franchino dal tavolo ha provocato uno slittamento al 21 giugno.

Il tono delle dichiarazioni rilasciate dal manager di Vipiteno prima della partenza è particolarmente duro e fa riflettere sul gioco politico che il capo di Telecom sta facendo con le due mani: la destra impegnata sul grande tema delle reti e la sinistra protesa a gonfiare di valore l\'emittente televisiva \"La7\". È un gioco da equilibrista che ricorda la politica dei due forni e che può essere foriero di conseguenze importanti sia per il futuro di Telecom che per quello dell\'intero sistema delle telecomunicazioni e dei media.

Qualcuno comincia a porsi le domande che Dagospia si è fatto all\'indomani della clamorosa intervista nella quale Giovanni Stella (il \"canaro\" di TelecomItalia Media) ha annunciato la possibilità di aprire le porte de \"La7\" non solo a Michele Santoro, ma anche a un socio che tutti hanno identificato in Carletto De Benedetti. Il progetto di un terzo polo televisivo è una bomba nei piedi di quel Berlusconi che come Bossi è terrorizzato dai fischi e ieri è apparso alla convention di Ferrara in una silhouette di cartone.

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Resta il fatto che questa sera sapremo di più sulle intenzioni di Santoro che da solo può portare 50 milioni di pubblicità nelle casse de \"La7\" in modo da renderla appetibile a eventuali acquirenti. Molti indizi fanno pensare che dopo gli annunci prematuri di Enrichetto Mentana sulla trattativa \"quasi conclusa\" con il \"canaro\" Stella, Santoro tirerà fuori dalle tasche la sua ultima \"Anteprima\" annunciando urbi et orbi di voler fare il \"freelance\" di lusso disponibile per la Rai come per \"La7\", come per Sky e magari un domani anche per la stessa Mediaset.E perché no, anche far suo il canale disistimato da Sky Current Tv.

Se questo avverrà Franchino potrebbe smetterla di forzare la mano al governo sul tema strategico della banda larga e non incamminarsi verso orizzonti incerti. E quando nelle prossime ore sarà arrivato all\'hotel Suvretta per la riunione del Bilderberg, potrà sempre cogliere l\'occasione per un chiarimento con Carletto De Benedetti che ha casa a Saint Moritz.

dede benedetti agnelli MASSIMOMASSIMO SARMI


3- È PROBABILE CHE I CONSIGLIERI DI POSTE OGGI DECIDANO DI INTRAPRENDERE UN\'AZIONE LEGALE NEI CONFRONTI DI IBM. ED È ALTRETTANTO PROBABILE CHE INVECE DI FAR ROTOLARE SUL TAVOLO LA TESTA DI SARMI, QUALCUNO CHIEDA DI DECAPITARE AGOSTINO RAGOSA
Questa notte Massimo Sarmi è riuscito finalmente a dormire per alcune ore.

La catastrofe informatica degli uffici postali sembra almeno per il momento risolta e l\'ingegnere di Malcesine è grato ai 130 tecnici che per quattro giorni hanno lavorato per ripristinare l\'operatività del sistema.

Oggi il manager dovrà misurarsi con il consiglio di amministrazione e dare spiegazioni esaurienti sul fattaccio che ha compromesso l\'immagine del Gruppo. Alle sue orecchie generose è arrivato lo strillo della Lega che per bocca di un suo parlamentare ha detto: \"dovremmo trovare i piccioni per spedire le lettere\", un grido d\'allarme unito a quello del solito Elio Lannutti, il presidente di Adusbef che ha deciso di dedicare la sua vita a rompere i coglioni alle banche, a Finmeccanica e alle Poste.

posteposte italiane sarmi

In un piccolo trafiletto sulla prima pagina di \"Finanza&Mercati\" si chiede di spedire un telegramma di licenziamento al povero Sarmi, ma da quando Dagospia nella sua infinita miseria ha messo il dito sulle prestazioni fornite da IBM negli ultimi sei anni, il tiro si è spostato sulla défaillance dell\'azienda americana che ha preso in contropiede lo sponsor Sarmi.

È probabile che i consiglieri di Poste oggi decidano di intraprendere un\'azione legale nei confronti di IBM e delle altre aziende del consorzio che hanno messo in piedi l\'architettura informatica centrale e periferica. Ed è altrettanto probabile che invece di far rotolare sul tavolo la testa di Sarmi, qualcuno chieda di decapitare Agostino Ragosa, il 51enne ingegnere salernitano che ha la responsabilità più grossa nella gestione dell\'intero sistema.

PostePoste Italiane jpeg

Costui è noto per la sua enorme devozione a padre Pio e per il pellegrinaggio che ogni anno fa a Pietralcina sulla tomba del santo, ma in questo caso dovrà difendere le scelte per IBM con un fervore che va oltre la preghiera. E non sarebbe male se tra gli argomenti per sopravvivere tirasse fuori una email in cui pare che la stessa IBM un paio di mesi fa abbia allertato le Poste \"a non andare in esercizio perché il sistema non è ancora a punto\".

NORDIONORDIO CALTAGIRONE E SEVERINO

Questa raccomandazione nulla toglie alle ombre e ai dubbi sulla lunga sequenza di appalti che dal 2005 sono stati assegnati al colosso informatico Big Blue fino alla mega-commessa da 150 milioni che finirà nel fascicolo della Procura di Roma.

FRANCESCOFRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE


4- UN DILEMMA AMLETICO ATTANAGLIA CALTARICCONE: INVESTIRE O ASPETTARE?
Avviso ai naviganti: \"Si avvisano i signori naviganti che dopo aver indossato con stupefacente ironia e successo i panni di Giulio Cesare all\'Auditorium di Roma in un \"Processo alla Storia\" dove si è esibito accanto a Rana Ranucci, Francesco Gaetano Caltariccone si è calato nelle vesti del principe Amleto.

FRANCESCOFRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE RAFFAELE RANUCCI

In queste ore i dubbi dell\'imprenditore romano si concentrano nell\'alternativa: investire o aspettare? Alla radice del dilemma c\'è l\'attesa per il referendum di domenica sull\'acqua che potrebbe sconvolgere i piani per la privatizzazione dell\'Acea. A questo bisogna aggiungere una certa delusione per l\'andamento del titolo Generali che dopo il regicidio dell\'altro Cesare (Geronzi) boccheggia intorno a 14,6 euro. E nel conto dell\'amletico Caltariccone c\'è anche la decisione da prendere sull\'aumento di capitale di MontePaschi che gli costerebbe la rispettabile cifra pro-quota di 125 milioni.

Da qui il dilemma amletico: investire o aspettare?\".

 

 

 

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