1- FERMI TUTTI! DUE CAPITOLI DEL FAMOSO RAPPORTO DELOITTE SULLE SIM FALSE. TOLLERATO PER “LIMITARE L’IMPATTO DEI RICAVI”, IL FENOMENO “ERA NOTO A TUTTI I LIVELLI, TOP MANAGEMENT COMPRESO” (BUORA, MARCO DE BENEDETTI, CASTELLI E LUCA LUCIANI) - 2- MORETTI NON HA CAPITO ANCORA CHE AL DI LÀ DELLA CONGIURA NAPOLETANA C’È QUALCUNO A LONDRA CHE GLI STA PREPARANDO UN ALTRO PIATTINO, E PER UN PARADOSSO INCREDIBILE ANCHE QUESTA POLPETTA PORTA IL NOME DI BISIGNANI (NANNI) - 3- IBM FOLLIES! DOPO IL BLOCCO DI 4 GIORNI DEGLI UFFICI POSTALI CHE HA PORTATO SARMI SULL’ORLO DELLA PAZZIA È ARRIVATO IL BLOCCO DELLE BIGLIETTERIE DELLE FERROVIE - 4- AURELIO REGINA, IN CORSO PER UNA POLTRONA DI PRESTIGIO DI CONFINDUSTRIA, È TERRIBILMENTE SECCATO PER GLI ARTICOLI SULLE SUE TELEFONATE CON BISIGNANI - 5- SEMPRE PIÙ INSISTENTE LA VOCE CIRCA LA VENDITA DEL QUOTIDIANO ROMANO “IL TEMPO”

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1- FERMI TUTTI! DUE CAPITOLI INTEGRALI DEL FAMOSO RAPPORTO DELOITTE SULLE SIM FALSE. IL FENOMENO ERA TOLLERATO PER \"LIMITARE L\'IMPATTO DEI RICAVI\" E CHE \"ERA NOTO A TUTTI I LIVELLI, TOP MANAGEMENT COMPRESO\" (BUORA, MARCO DE BENEDETTI, CASTELLI E LUCA LUCIANI)
Per gli uscieri di TelecomItalia il weekend è stato molto sofferto.

carlocarlo buora lap2

Quando venerdì sera stavano per lasciare gli uffici di Roma e di Milano si sono visti arrivare sui blackberry e gli iphone un documento di 31 pagine che ha rovinato il fine settimana. E quando sono andati a casa e ne hanno parlato con le mogli e con i figli costoro li hanno costretti a chiudere le persiane e a leggere riga per riga il Dispaccio N.50 che venerdì è stato inviato a centinaia di dipendenti dentro la Newsletter anonima che porta il nome \"Duke News\" e il sottotitolo \"Kasta delenda est\".

MARCOMARCO DE BENEDETTI E PAOLA FERRARI

Non si tratta di un documento qualunque bensì di due capitoli integrali del famoso Rapporto Deloitte sulle Sim false che è rimasto segreto anche per i consiglieri di amministrazione di Telecom. Nonostante le pressioni di Luigi Zingales, il barbuto consigliere indipendente che ha fama di rompicoglioni, in questi mesi non c\'è stato verso di conoscere i contenuti del Rapporto che tocca una pagina oscura della gestione precedente a quella di Franchino Bernabè. La stessa cosa è successa per i piccoli azionisti riuniti in ASATI, l\'Associazione che li rappresenta, e che da febbraio preme per leggere il testo integrale.

Finora qualche anticipazione è apparsa soltanto sul sito \"Linkiesta\", ma quello che è stato messo in orbita venerdì è sicuramente materiale di estrema delicatezza. Era inevitabile che qualche usciere zelante girasse le 31 pagine a Dagospia che nella sua infinita miseria è in grado di fare una sintesi veloce. Va detto innanzitutto che la Newsletter \"Duke News\" scrive di 8 milioni di sim false, un numero che potrebbe avvicinarsi addirittura ai 10 milioni.

LucaLuca Luciani

In realtà nei capitoli 5 e 6 del Rapporto Deloitte non ci sono elementi per arrivare a questi numeri poiché i consulenti della celebre casa di certificazione americana dove lavorano 2.800 professionisti, hanno analizzato con rigore il periodo 2005-2007 e sono arrivati alla conclusione che le Sim irregolari messe sul mercato con nomi stravaganti (Pippo, Pluto, Paperino, ecc.) sono state 6,9 milioni.

Nella parte introduttiva del Rapporto lo studio legale Santa Maria di Milano che dispone di uffici anche a Park Avenue, ha inquadrato il fenomeno e ha ripercorso le tappe attraverso le quali il 9 maggio del 2008 la \"nuova\" Telecom di Bernabè ha avviato iniziative per interrompere le anomalie. Tra queste, l\'interruzione immediata del contratto con i dealer della rete commerciale Tim, la sospensione di qualsiasi bonus legato alle vendite e \"l\'obbligo di intraprendere le necessarie iniziative innanzi all\'autorità giudiziaria\".

FRANCOFRANCO BERNABE

Da qui le 17 querele presso varie procure e contro 18 dipendenti coinvolti nelle indagini (particolarmente serrate da parte della Procura di Vicenza e di Milano).

Per gli uscieri di Telecom e per le loro famiglie queste notizie non sono state una sorpresa perché sapevano che Franchino Bernabè aveva avviato il \"Gruppo di lavoro Carteprepagate\" al fine di regolarizzare con nuove procedure l\'intestazione delle utenze. Bisogna arrivare alla pagina 10 del Rapporto per provare autentici brividi. Qui infatti comincia il capitolo 6 dove si affronta il tema della stima degli effetti economici e si indicano i profili di responsabilità dei manager che nel periodo 2005-2007 hanno gestito l\'azienda.

Per quanto riguarda il danno economico a Telecom non si arriva certamente ai 500 milioni di euro di cui parla nella micidiale Newsletter \"Duke News\" perché i certificatori elencano i costi tecnici e legali sostenuti dall\'azienda (circa 20 milioni di euro) ma non tirano una somma finale.

Ben più precisa è l\'indicazione del percorso attraverso il quale è venuto alla luce il traffico delle Sim false. Si comincia da un primo report del giugno 2005 in cui il manager Focaroli (preposto alla direzione Audit) mette sull\'avviso i top manager di Tim, Carlo Buora, Marco De Benedetti, Castelli e Luca Luciani (il famoso Napoletone di Walterloo). A quanto si legge il biondo manager avrebbe deciso \"di non voler sospendere il traffico entrante/uscente delle linee prive di anagrafica\".

DeloitteDeloitte

In un secondo report (sempre a cura dell\'Audit di Telecom con la data 14 settembre 2006) le carenze e le criticità del fenomeno vengono riproposte all\'attenzione di Buora, Ruggero, Castelli, Golinelli e Luciani; poi ne arriva un terzo del luglio 2008 che questa volta finisce sul tavolo di Galateri, Bernabè, Cicchetti, oltre ai soliti Luciani e Golinelli.

A questo punto Franchino prepara le contromosse e alla vigilia di Natale taglia la testa a Lucio Golinelli che \"lascia a sorpresa l\'azienda\" mentre il biondo Luciani viene spedito nell\'esilio dorato di Tim Brasil dove riesce a riscattarsi con performances formidabili.

Per gli uscieri la ricostruzione del Rapporto Deloitte spiega alcune vicende di cui anche i muri di Telecom sussurravano. La conclusione più amara è che il fenomeno delle Sim multiple e false era tollerato per \"limitare l\'impatto dei ricavi\" e che \"era noto a tutti i livelli, top management compreso\".

MauroMauro Moretti


2- MORETTI NON HA CAPITO ANCORA CHE AL DI LÀ DELLA CONGIURA NAPOLETANA C\'È QUALCUNO A LONDRA CHE GLI STA PREPARANDO UN ALTRO PIATTINO, E PER UN PARADOSSO INCREDIBILE ANCHE QUESTA POLPETTA PORTA IL NOME DI BISIGNANI (NANNI)
Anche gli uscieri del palazzo-obitorio delle \"Ferrovie dello Stato Italiane\" hanno vissuto un brutto weekend.

Un colpo durissimo è arrivato da Napoli con le dichiarazioni di Bisignani nei confronti del capo supremo Mauro Moretti. Gli uscieri sono rimasti colpiti dalla violenza delle accuse formulate dal faccendiere-federatore con toni quasi simili a quelli utilizzati contro la Santanchè. Dietro le parole pronunciate davanti ai magistrati, si capisce che quando Bisignani viene toccato nei soldi e negli affetti, abbandona il cinismo che lo ha portato a tirare in ballo l\'Italia intera, e allenta i freni della furbizia.

Contro l\'ex-sindacalista di Rimini ha sparato accuse che con forza sono state respinte al mittente. Per Moretti, che domani manderà a Napoli i legali per leggere le 15mila pagine dell\'Enciclopedia Woodcock, si tratta di falsità alle quali intende rispondere con denunce precise.

BISIBISI

Gli uscieri che lo conoscono da anni sono convinti che il Capo saprà difendersi e che il faro si sposterà su qualcuno dei 15 manager di Trenitalia, primo fra tutti il direttore tecnico Donato Carillo. Purtroppo le notizie arrivate da Napoli hanno guastato l\'effetto sorpresa del Piano industriale in cui Moretti ha annunciato investimenti per 27 miliardi di euro e ha lanciato la sua sfida a Ntv di Luchino di Montezemolo con le due 2 ore e 20 della tratta Roma-Milano.

Secondo gli uscieri comunque Moretti non ha capito ancora che al di là della congiura napoletana c\'è qualcuno a Londra che gli sta preparando un altro piattino, e per un paradosso incredibile anche questa polpetta porta il nome di Bisignani.

MassimoMassimo Sarmi postino

In questo caso però non si tratta del chiacchierato giornalista Luigi nato a Milano nel 1953, ma del fratello Giovanni, romano di sette anni più vecchio, che dopo l\'Alitalia nel 2002 è diventato direttore generale della IATA, l\'Associazione che rappresenta 230 compagnie aeree.

A partire dal 1° luglio il \"Nanni\" Bisignani lascerà la poltrona della IATA e passerà la mano a Tom Thyler, ex-amministratore delegato di Cathay Pacific, ma da parecchi mesi le compagnie aeree rappresentate dentro questo organismo internazionale stanno premendo su Bruxelles per chiedere alla Commissione Trasporti europea di obbligare le società ferroviarie a introdurre varchi di check-in, controlli bagagli e banchine protette per difendere la sicurezza dei passeggeri.

I ragionamenti che fanno negli uffici IATA di Londra sono semplici: su un aereo possono viaggiare al massimo 250/300 passeggeri, mentre su un treno si possono superare gli 800, quindi un incidente ferroviario sarebbe molto più \"invasivo\" e devastante. L\'effetto delle misure che Bruxelles potrebbe introdurre sarebbe il rallentamento dei treni, la costruzione di banchine protette, e in questo modo tutto il traffico ferroviario subirà inevitabili rallentamenti con modifiche di orario e procedure simili a quelle degli aeroporti.

NICOLANICOLA CINIERO DI IBM

Se l\'operazione condotta dalla lobby della IATA, guidata in questi anni da \"Nanni\" Bisignani andrà in porto, le Ferrovie Italiane e non solo saranno costrette a rivedere gli orari e la concorrenza con l\'aereo sarà molto più dura.


3- DOPO IL BLOCCO DEI QUATTRO GIORNI DEGLI UFFICI POSTALI CHE HA PORTATO MASSIMO SARMI SULL\'ORLO DELLA PAZZIA È ARRIVATO IL BLOCCO DELLE BIGLIETTERIE DELLE FERROVIE

A rovinare il fine settimana di Moretti e delle Ferrovie è arrivato il blocco delle biglietterie che dalle 2,30 di sabato fino alle 9 di sera ha impedito di comprare un biglietto del treno.

In questo caso il povero Moretti non c\'entra assolutamente nulla perché la colpa ricade interamente sulle spalle dell\'IBM.

Per la multinazionale americana che a metà giugno ha celebrato con solennità il suo centenario, è un altro colpo durissimo che arriva dopo il blocco dei quattro giorni degli uffici postali che ha portato Massimo Sarmi sull\'orlo della pazzia.

Nel quartier generale di IBM Italia dove dal 2007 comanda il 55enne milanese Nicola Ciniero, non vogliono parlare di attacco informatico, ma il baco maledetto che ha bloccato gli uffici postali sta facendo una gita turistica devastante tra le Poste, le Ferrovie e addirittura sembra (almeno in parte) agli sportelli di Banca Intesa e al ministero dell\'Istruzione, dove i calcolatori hanno sbagliato a elaborare i test per gli studenti impegnati negli esami della scuola media.

GIANCARLOGIANCARLO CREMONESI AURELIO REGINA

Adesso i tecnici di Big Blue che il 15 giugno hanno dedicato 2 milioni di ore al volontariato per celebrare il centenario del Gruppo, sono alla caccia del baco maledetto mentre il top dell\'azienda è impegnato a salvare l\'immagine.


4- AURELIO REGINA, IN CORSO PER UNA POLTRONA DI CONFINDUSTRIA, È TERRIBILMENTE SECCATO PER GLI ARTICOLI SULLE SUE TELEFONATE CON BISIGNANI
Per il manager è il momento di inabissarsi per non compromettere la corsa a una poltrona di prestigio di Confindustria
Avviso ai naviganti N.1: \"Si avvisano i signori naviganti che Aurelio Regina, padrone del Sigaro Toscano e presidente di Unindustria, è terribilmente seccato per gli articoli sulle sue telefonate con Bisignani a proposito della Camera di Commercio e le Olimpiadi di Roma.

Per il manager è il momento di inabissarsi per non compromettere la corsa a una poltrona di prestigio di Confindustria e in quest\'ottica è apparso ultimamente in pubblico con un paio di occhiali scuri (vedi foto al buffet per i 150 anni del Sigaro Toscano).

domenicodomenico bonifaci

A chi gli chiedeva la ragione di quest\'abbigliamento inconsueto, il povero Regina ha indicato il grosso gonfiore sotto l\'occhio sinistro che non è riconducibile alle rivelazioni dei magistrati \"comunisti\".


5- SI FA SEMPRE PIÙ INSISTENTE LA VOCE CIRCA LA VENDITA DEL QUOTIDIANO ROMANO \"IL TEMPO\"

Avviso ai naviganti N.2: \"Si avvisano i signori naviganti che si fa sempre più insistente la voce circa la vendita del quotidiano romano \"Il Tempo\".

Che Domenico Bonifaci, il 75enne palazzinaro verace, voglia disfarsi per almeno 30 milioni della testata, non è una novità, ma di acquirenti all\'orizzonte non se ne vedono. Sembra comunque che Bonifaci voglia chiudere la partita al massimo entro un mese\".

 

 

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