BEZOS NON LASCIA AMAZON, MA LA “SUCCESSIONE” È PRONTA - DE BENEDETTI (MARCO) SULL’ASCENSORE DELLE NAVI - MONTEPASCHI CONGELA LA VENDITA DI CONSUM.IT

Il credito al consumo paga la crisi economica - La guerra di Bonomi per Club Med si arricchisce del giallo sulla lettera - La fine del roaming in Europa è rimandata (a data da destinarsi) - Per Eco Eridania 10 milioni di minibond - Gnutti Carlo cresce in Svezia...

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1.INDISCRETO

Da "il Giornale"

 

QUELLA LETTERA AL CLUB MED

ANDREA BONOMI ANDREA BONOMI

Giallo sulla lettera che Andrea Bonomi starebbe per inviare ai francesi di Club Med per chiedere di posticipare l'assemblea degli azionisti prevista il 12 gennaio. La mossa si spiegherebbe con il fatto che la battaglia a colpi di Opa e contro-Opa peril controllo di Club Med tra il capo di Investindustrial e il miliardario cinese Guo Guangchang potrebbe non essersi ancora conclusa. Al momento, però, non ci sono conferme sull'invio effettivo della lettera che sarebbe allo studio di Global Resort. Guo e la sua conglomerata Fosun hanno tempo fino a domani per superare l'offerta da 24 euro per azione di Bonomi.

 

SENZA ROAMING L'UE NON PUÒ STARE

Sulla fine del roaming tanto rumore per nulla. Anche il Berec, l'organismo che rappresenta i regolatori dell'Ue, ha detto ieri che la fine dei sovraccosti, ossia ciò che si paga in più per chiamare dai cellulari stando all'estero, «non è attualmente sostenibile date le significative variazioni in una serie di importanti parametri tra gli Stati membri: dagli operatori alle tipologie di consumatori». Così l'abolizione degli extra costi viene rinviata a data da stabilirsi, nonostante l'impegno che la Commissione e il Parlamento avessero profuso in questa campagna particolarmente indigesta per le società di tlc.

 

2.PARTERRE

Da “Il Sole 24 Ore

 

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MONTEPASCHI «CONGELA» LA CESSIONE DI CONSUM.IT

Mps congela la cessione di Consum.it e, secondo le indiscrezioni, sarebbe pronta a cartolarizzare parte del portafoglio di crediti al consumo. Sembrerebbe quindi perdere concretezza, almeno al momento, la strategia di cessione della controllata Consum.it, che peraltro avrebbe avuto un effetto positivo minimo sul bilancio di Mps. Meglio dunque scegliere la strada della cartolizzazione e della successiva cessione di quote del veicolo a investitori istituzionali.

 

Per Consum.it e per il suo portafoglio crediti si sono fatti avanti negli ultimi mesi il private equity statunitense Apollo e la cordata formata da Deustche Bank e dal gruppo finanziario Highbridge con quest’ultima alleanza probabilmente più interessata al portafoglio dei prestiti. Entrambi i soggetti hanno portato avanti una due diligence. Le trattative non sembrano però andate in porto e a questo punto l’operazione sembra stoppata.

 

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

Consum.it, come un po’ tutto il settore del credito al consumo, sta pagando la crisi economica. Restano infatti alte le sofferenze e gli incagli. La controllata di Mps ha chiuso il 2013 con una perdita di 85,4 milioni e ha una market share del 3,6 per cento con 5,4 miliardi di impieghi.

 

La cessione del credito rientrava nella politica di cessione delle attività non strategiche: come ad esempio anche il comparto leasing. Questa strategia era stata delineata dal management di Mps e dall’amministratore delegato Fabrizio Viola anche prima dell’esito degli stress test della Bce che hanno indicato un ammanco di capitale per 2,1 miliardi di euro. La strada da seguire, probabilmente, sarà quella di far pulizia nel portafoglio di crediti dubbi.

 

La cartolarizzazione di parte del portafoglio crediti di Consum.it potrebbe essere un altro passo in questa direzione. Inoltre Mps, dopo aver ceduto al gruppo finanziario Fortress, nel giugno scorso, un pacchetto di non performing loan per 500 milioni di euro, ha in corso un processo per dismettere un altro pacchetto di crediti difficilmente esigibili da 1,2 miliardi di euro.

 

mps mps

Per quest’ultimo portafoglio erano in corsa fino al mese scorso la stessa Fortress, l’altro gruppo americano AnaCap, Deutsche Bank e il nuovo fondo da 500 milioni di euro lanciato dall’italiano Davide Serra, capo del gruppo inglese Algebris Investment. Una decisione sulla vendita potrebbe essere presa a breve. È da ricordare che proprio Serra, qualche mese fa, con il fondo Algebris era tra i soggetti che venivano dati come possibili compratori della quota della Fondazione Mps.

 

Mps potrebbe poi cercare di cedere Mps Leasing e Factoring e, probabilmente, le sue filiali all’estero. Tutte queste operazioni saranno fatte anche in vista dell’aumento di capitale che sarà lanciato il prossimo anno per coprire l’ammanco evidenziato dalla Bce. (C.Fe)

 

AMAZON, BEZOS NON LASCIA MA LA «SUCCESSIONE» È PRONTA

Jeff Bezos smentisce le voci di una sua uscita dal vertice di Amazon, ma aggiunge di aver già pronto il piano per la sua «successione». Il cinquantenne amministratore delegato del colosso americano degli acquisti online sembra infatti divertirsi ancora a fare il proprio lavoro, ma per la prima volta ha ammesso di aver già scelto la persona che prenderà il suo posto quando deciderà di farsi da parte. Lo ha detto lui stesso, durante un’intervista a Henry Blodget, amministratore delegato di Business Insider: «C’è un piano di successione, c’è qualcuno che prenderà il mio posto».

jeff bezos 167 jeff bezos 167

 

Tuttavia il cambio al vertice non sembra proprio imminente e Bezos non sembra disposto rilasciare altri dettagli e a fare nomi. «È un segreto», ha detto. Di ipotesi comunque ce sono diverse. Secondo i bene informati, nella lista dei papabili figurano Jeff Wilke, considerato uno dei pochi insostituibili della società, Jeff Blackburn, fedelissimo di Bezos e responsabile dello sviluppo del prodotto, e Andy Jassy, numero uno delle attività cloud e dei servizi web. (R.Fi.)

 

 

3.SUSSURRI & GRIDA

Dal "Corriere della Sera"

 

DE BENEDETTI (CARLYLE) SALE SULL’ASCENSORE DELLE NAVI

( c.tur. ) Marco De benedetti e il suo fondo Carlyle si apprestano a chiudere la terza acquisizione dopo Twin-Set e Marelli Motori. È alle ultime battute il negoziato in esclusiva con i fratelli Roberto, Marco e Paolo Zappa per rilevare il controllo Del gruppo Sematic di Bergamo, 160 miliardi di ricavi e 900 addetti, una multinazionale tascabile degli ascensori con stabilimenti a Bergamo, in Germania, Gran Bretagna, Ungheria e Changshu, in Cina, cui presto di aggiungerà l’India. La Sematic ha fornito gli elevatori a quasi tutti i giganti Del mare di Fincantieri — Royal Princess, Carnival Breeze — così come al complesso Hearth of Doha in Qatar e alla Icon tower di Oslo.

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Il contratti, negoziati da Latham & Watkins per Carlyle e dallo studio Chiomenti per la famiglia Zappa, sono alle ultime limature e si conta di chiuDere a giorni. Nell’operazione il gruppo di Bergamo è stato valutato circa 7,5 volte il margine operativo lordo (ebitda), ossia attorno a 180 milioni. Carlyle investirà un po’ meno di 50 milioni in equity mentre i finanziamenti sono di un pool con Intesa Sanpaolo, Unicredit e Bpm. I fratelli Zappa resteranno comunque nella compagine reinvestendo fino al 30% nella società veicolo di Carlyle che chiuDerà l’affare. Negli ultimi tre bilanci la Sematic ha sempre aumentato i ricavi con tassi a doppia cifra.

 

PER ECO ERIDANIA 10 MILIONI IN MINIBOND DA MUZINICH

(d. pol. ) Dopo la partnership con il Fondo italiano di investimento, dal quale ha ricomprato le quote un anno fa, Andrea Giustini, l’imprenditore ligure Della Eco Eridania ha iniziato a esplorare il settore Dei mini bond per finanziare la crescita Dell’azienda. L’alchimia giusta l’ha trovata con Muzinich italian private Debt, il fondo con focus sulle azienDe in sviluppo, con 156 milioni di liquidità.

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L’azienda di Arenzano attiva nella raccolta, trasporto e smaltimento Dei rifiuti sanitari da Asl, ospedali e cliniche, 70 milioni di ricavi, ha appena firmato l’accordo che porterà il fondo guidato da Valeria Lattuada a sottoscrivere un prestito obbligazionario di 10 milioni, primo passo cui seguiranno ulteriori risorse messe a disposizione Della società. Per Muzinich, sbarcata un anno e mezzo fa sotto la guida di Giuseppe Castagna (poi approdato al vertice di Bpm) è la seconda operazione in due settimane: ha sottoscritto 15 milioni in obbligazioni Della Primat comprata da Wise sgr. Per Giustini i fondi Muzinich sono le munizioni per altre acquisizioni.

 

DAVIDE SERRA ALLA LEOPOLDA DAVIDE SERRA ALLA LEOPOLDA

GNUTTI CARLO CRESCE IN SVEZIA

( f.mas. ) Doppia acquisizione in Svezia per il gruppo Gnutti Carlo, produttore bresciano di componenti di precisione per motori: si tratta Dei concorrenti Ljunghäll (770 dipenDenti, 120 milioni di fatturato atteso) e Vici Industri (50 dipenDenti, 15 milioni di fatturato), entrambi fornitori per l’automotive e le tlc. Con questa mossa (individuata dall’advisor Roland Berger e realizzata con Ubi, Unicredit e Mediocredito Italiano) Gnutti Carlo si rafforza all’estero, dopo Canada, Usa, Germania, Cina, Regno Unito e India.

 

 

 

 

 

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