BINARIO MORTO – LA PRIVATIZZAZIONE DELLE FERROVIE DECISA DAL GOVERNO PER FARE CASSA È TUTTA IN SALITA – NON SI SA ANCORA SE E COME SEPARARE LA RETE DAL SERVIZIO VIAGGIATORI – E DOMANI SALTA ALMENO UNO TRA ELIA E MESSORI

L’azienda poi è altamente sindacalizzata e le organizzazioni dei lavoratori stanno preparando le barricate in vista della quotazione del 40% in Borsa. La Uil dice che si tratta di un’operazione meramente di cassa, la Cisl chiede chiarimenti al governo e minaccia scioperi e la Cgil paventa il rischio svendita… -

Condividi questo articolo


Camilla Conti per “il Giornale

 

MICHELE ELIA MICHELE ELIA

Il treno della privatizzazione delle Ferrovie, varata lunedì dal consiglio dei ministri, non parte sul binario giusto e rischia di deragliare ancor prima di arrivare in stazione a Piazza Affari. Esistono, infatti, alcune variabili che potrebbero complicarne il cammino. Partiamo dalle tensioni al vertice che hanno accompagnato il decreto per aprire ai privati fino al 40% del capitale.

 

La rete ferroviaria resterà pubblica, ma non è ancora chiaro il perimetro di ciò che verrà quotato. Anche perché nel frattempo c' è un altro nodo da sciogliere: le divisioni tra i vertici di Fs sulla privatizzazione, con l' ad Michele Mario Elia che vorrebbe portare sul listino tutto il gruppo e il presidente Marcello Messori favorevole ad uno scorporo di Rfi.

MARCELLO MESSORI MARCELLO MESSORI

 

Cresce, quindi, l'attesa per la riunione del cda di domani dove potrebbe arrivare la dimissione dei vertici, o solo di uno dei due, o la decadenza dell' intero cda (con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri).


Al netto delle voci, i tempi dello sbarco in Borsa dovranno essere compatibili con le condizioni di mercato. Altri rischi si profilano all'orizzonte. Come il pericoloso sincronismo tra i passaggi che ancora mancano (e che difficilmente arriveranno prima di gennaio) alla riforma del Titolo V approvata a ottobre in Senato. Riforma che riscrive l' articolo 117 della Costituzione, vale a dire l' assetto federale dello Stato, con l' eliminazione delle materie di competenza concorrente fra Stato e Regioni. Tra queste, le infrastrutture strategiche e le grandi reti di trasporto di interesse nazionale.

alta velocità ferrovie alta velocità ferrovie

 

Alle regioni, dunque, resterebbe solo il trasporto locale, «pecora nera» di Trenitalia. Quindi la società privatizzata dovrà interloquire con il governo per l' Alta Velocità e con le amministrazioni regionali per i treni dei pendolari. Complicato.

 

renzi alla stazione con cazzullo renzi alla stazione con cazzullo

Poi ci sono i rischi legati alla presenza di forti sindacati che potrebbe ritardare il processo. Già lunedì i rappresentanti dei ferrovieri hanno alzato la voce: per la Uilt si tratta di una mera operazione di cassa, la Fit Cisl chiede chiarimenti minacciando la mobilitazione, la Filt Cgil parla di rischio svendita. C' è, infine, chi aggiunge all' elenco l' incognita della sentenza sulla strage di Viareggio che vede tra gli imputati l' ex ad Mauro Moretti oggi al timone di Finmeccanica: il processo è ancora in corso a Lucca e il verdetto è atteso a primavera.

Matteo Renzi in treno Matteo Renzi in treno


Il governo deve comunque accelerare il treno della privatizzazione se vuole rispettare gli impegni presi con la Commissione europea, che prevedono cessioni nel 2016 per circa 8 miliardi. Sperando che i rischi qui sopra elencati non ricadano sulle spalle di chi, quando e se suonerà la sveglia dell' Ipo, sottoscriverà l' offerta delle azioni Fs messe in vendita dal Tesoro.

mauro moretti al meeting cl di rimini mauro moretti al meeting cl di rimini

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…