BOING! MERCATI SCHIZOFRENICI: PETROLIO IN RIALZO (+7%), PIL USA MEGLIO DEL PREVISTO (+3,7%) E LE BORSE EUROPEE DECOLLANO COME SE IL 'LUNEDÌ NERO' NON CI FOSSE MAI STATO (MILANO +3,4%, SPREAD IN CALO A 118) - PREPARIAMOCI ALLA NUOVA PAROLA D'ORDINE: VOLATILITÀ

Per gli economisti, si ballerà almeno finché non arriveranno i dati macro dalla Cina e un responso chiaro dalla Federal Reserve sui tassi - Google replica alla Commissione UE: 'obiezioni erronee, non abusiamo della posizione dominante, ci sono anche Amazon ed eBay'...

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1.BORSA: SHANGHAI E PIL USA FANNO SCATTARE RIMBALZO, PER MILANO BALZO DEL 3,4%

PIAZZA AFFARI BORSA MILANO PIAZZA AFFARI BORSA MILANO

Radiocor - Reazione convinta delle Borse europee al primo rimbalzo di Shanghai (+5,3% dopo cinque cali consecutivi) e alla crescita oltre le attese dell'economia americana nel II trimestre (+3,7% annualizzato) che da' qualche certezza in piu' ai listini disorientati dall'incognita cinese. Tutti i principali indici europei mostrano incrementi di almeno 3 punti percentuali. La migliore e' Londra (+3,6%). Parigi guadagna il 3,4%, Francoforte il 3,2%.

 

A Piazza Affari il Ftse Mib risale di oltre 700 punti (+3,39%) portandosi a 22.200, avvicinandosi ai livelli di giovedi' scorso. Gli acquisti premiano soprattutto minerari (+7% l'indice EUro Stoxx del settore) e Energia (+6%). A Milano e' proprio il settore petrolifero e parapetrolifero a trainare il rialzo grazie a forti ricoperture su Tenaris (+9%), su Eni (+6,3%) e su Saipem (+5,5%) che ha anche ufficializzato due nuovi contratti in Kuwait. Ma il sostegno e' arrivato dal forte risc atto del petrolio: +7,1% a New York a 41,35 dollari al barile, +6,6% a Londra a 45,98 dollari al barile. Il dollaro torna a rafforzarsi sulla moneta europea: il cambio segna 1,1242 dopo aver provato anche a testare la soglia di 1,12 (1,1397 ieri sera). Dollaro/yen a 120,71 (119,52). Euro/yen a 135,72 (135,82).

SAIPEM SAIPEM

 

2.BORSA: EUROPA GUADAGNA OLTRE 260 MILIARDI

 (ANSA) - Le Borse europee hanno guadagnato oltre 260 miliardi di euro dal balzo odierno dei mercati. L'indice Stoxx 600, che raccoglie i titoli quotati sulle varie Piazze continentali, è salito del 3,46%, sulla scia del balzo del 5,34% di Shanghai a seguito dell'ulteriore iniezione di liquidità da 150 miliardi di yuan da parte della Banca Centrale Cinese.

 

3.CRISI: SPREAD BTP/BUND CHIUDE IN FORTE CALO A 118 PUNTI

 (ANSA) - Lo spread Btp/Bund scende in chiusura a 118,2 punti con un rendimento a 1,92%, in forte calo rispetto ai 125,2 punti dell'apertura. Il differenziale fra il decennale italiano e quello tedesco si è ridotto anche perché il rendimento del Bund è salito a 0,74%. Il Bonos ha chiuso con uno spread sul Bund a 131,2 punti e un rendimento che resta sopra il 2%

 

4.PETROLIO: E' RALLY, A NY +7% A 41,33 DLR BARILE

Radiocor - E' rally per il petrolio. Mentre l'azionario Usa raggiunge i massimi di seduta e le valute dei mercati emergenti si risollevano, alcuni trader puntano sul greggio per chiudere parte delle loro scommesse per un ribasso dei prezzi. Al Nymex il contratto a ottobre avanza del 7% a 41,33 dollari al barile.

shale oil estrazione petrolio shale oil estrazione petrolio

 

5.USA: RIVISTO AL RIALZO A +3,7% PIL II TRIMESTRE, SOPRA LE ATTESE

Radiocor - L'economia a stelle e strisce nel secondo trimestre dell'anno e' cresciuta piu' delle attese e della stima preliminare. Il Pil Usa del periodo aprile-giugno e' salito del 3,7%, contro una attesa del 3,3% e un dato preliminare del +2,3%. Lo ha comunicato il dipartimento del Commercio.

 

6.USA: CASA BIANCA, TUTTO IL POSSIBILE PER SLANCIO PIL, NO A POLITICHE AUSTERITA'

Radiocor - Il Pil americano nel secondo trimestre 'e' cresciuto piu' rapidamente rispetto al primo trimestre, visto che i consumatori hanno speso di piu' e sono stati fatti piu' investimenti'. Lo ha detto Jason Furman, presidente del Council of Economic Advisers della Casa Bianca. Il consulente economico del presidente Barack Obama ha commentato la seconda lettura del Pil del secondo trimestre (+3,7%, sopra le stime per +3,3%).

JACOB LEW E BARACK OBAMA JACOB LEW E BARACK OBAMA

 

L'economia e' cresciuta a un passo piu' veloce, ha continuato Furman, ma 'in un momento come questo per l'economia globale, e' essenziale che continuiamo a fare tutto il possibile per mantenere questo slancio'. Come ha spiegato Furman bisogna evitare di tornare a una politica del rischio calcolato sul piano fiscale e a politiche di austerita', aumentare gli investimenti in infrastrutture come piano per rilanciare il settore sul lungo termine e prendere altri provvedime nti per incoraggiare la crescita sul lungo termine.

 

7.GOOGLE: GIUDICA 'ERRONEE' LE OBIEZIONI DELLA COMMISSIONE UE SU CONCORRENZA

Radiocor - Google giudica 'erronee' le obiezioni sollevate dalla Commissione Europea, che accusa il gruppo di abuso di posizione dominante nella ricerca su internet. Lo rende noto Google dopo aver fatto pervenire le sue argomentazioni al controllore europeo della Concorrenza. 'Pensiamo che le conclusioni preliminari della comunicazione delle obiezioni siano erronee, sia per quel che concerne i fatti, che per quel che riguarda i termini economici o giuridici' scrive il gruppo su un messaggio postato dal suo blog.

 

eric schmidt a davos eric schmidt a davos

Tra gli argomenti sollevati dal gigante californiano, figura il fatto che la comunicazione delle obiezioni 'non prende in considerazione l'impatto dei maggiori servizi di shopping online, come Amazon o eBay' che esercitano un'importante pressione concorrenziale, su Google compreso. Inoltre nell'ultimo decennio 'Google ha offerto 20 miliardi di clic gratuiti agli aggregatori di contenuti' in Europa, con un aumento del 2 27% del traffico gretuito e maggiore ancora per il traffico globale', insiste Google.

 

Google, che aveva tempo fino al 31 agosto, ha fatto pervenire per iscritto oggi alla Commissione la sua risposta alle accuse di abuso di posizione dominante nella ricerca su Internet. La comunicazione delle obiezioni era stata inviata in aprile al gigante californiano. Si tratta di una tappa formale nell'ambito un'indagine sulla concorrenza.

MASSIMO FERRAGAMO MASSIMO FERRAGAMO

 

8.FERRAGAMO: +13% UTILE NETTO I SEMESTRE A 88 MLN, +10% RICAVI

Radiocor - Ferragamo ha chiuso il primo semestre con un utile netto di pertinenza del gruppo di 88 milioni in euro in progresso del 13% rispetto allo scorso anno. Il risultato operativo lordo ha mostrato un progresso del 15% a 165 milioni di euro, con una incidenza percentuale sui ricavi del 22,8%, in aumento rispetto al 21,7% dello stesso periodo del 2014. Nel solo secondo trimestre l'Ebitda e' stato pari a 104 milioni di euro, migliorando ulteriormente la sua incidenza sui ricavi dal 25,1% al 26,2%.

 

Per quanto riguarda i ricavi, la societa' ha mostrato un miglioramento del 10% (+2% a cambi costanti) a 722 milioni. La dinamica si e' mantenuta costante anche nel secondo trimestre che ha registrato vendite per 395 milioni in progresso del 10% sullo stesso periodo del 2014 (+2% a cambi costanti). I ricavi in Cina provenienti dai negozi diretti sono saliti del 17% (+3% a cambi costanti) nei primi sei mesi dell'anno mentre e' pro seguito il deterioramento di Hong Kong e Macao.

 

9.ECONOMISTI, VOLATILITA' BORSE FINO DATI MACRO CINA

 (ANSA) - I rialzi delle ultime sedute non devono rendere troppo ottimisti, la volatilità sui mercati resterà alta anche nelle prossime settimane, almeno fino a quando non si avranno indicazioni sul rallentamento dell'economia cinese e sugli effetti che avrà su quelle occidentali.

 

BORSA CINESE BORSA CINESE

''La volatilità è destinata a continuare anche se non con la stessa intensità. La grande paura di lunedì può dirsi superata'' fa notare spiega Paolo Guida Responsabile Ricerca per Investitori Privati e PMI, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo e intanto l'indice DjStoxx 600 è già tornato sopra i livelli di venerdì scorso. ''I mercati sono diventati ipocondriaci, probabilmente a causa della lunga crisi, e ogni 'bit' di notizie sembra un disastro'' osserva il capo economista di Unicredit Erik Nielsen e con molto più sangue freddo di quello mostrato dai mercati osserva che ''il Pil della Cina nel 2014 è stato di 14.500 miliardi di dollari, se dunque anche la crescita rallentasse al 5% significherebbero 518 miliardi in nuova domanda.

 

Per fare un confronto, dieci anni fa, quando il PIL cinese è cresciuto di circa il 11% l'anno ed eravamo tutti molto eccitati, hanno aggiunto a 328 miliardi in nuova domanda all'anno''. Probabilmente non vedremo più il panic selling che ha caratterizzato la seduta di lunedì scorso perchè ''ora è chiaro che le Autorità non stanno a guardare (la Banca Popolare Cinese è intervenuta tagliando tassi e coefficiente di riserva)'' osserva Paolo Guida e spiega ''il futuro è legato alle prossime azioni delle banche centrali e molto dipenderà dai dati macro che daranno indicazioni sul rallentamento della Cina.

l assalto dei risparmiatori al finanziere cinese shan jiuliang 2 l assalto dei risparmiatori al finanziere cinese shan jiuliang 2

 

E' questo il tema centrale e si svilupperà nelle prossime settimane (il 1/9 l'Ism negli Usa e il Pmi in Europa ma soprattutto l'indice Pmi in Cina il 4 settembre)''. Tra gli appuntamenti in agenda anche Jackson Hole, il meeting, organizzato dalla Federal Reserve Bank di Kansas City che inizia oggi e la riunione della Bce settimana prossima.

 

''Saranno cauti e probabilmente diranno che saranno pronti ad agire se vedranno un peggioramento dell'economia e delle aspettative di inflazione'' commenta Guida e ancora a metà mese è attesa la riunione della Fed, per la quale non più scontato un aumento dei tassi dopo le recenti dichiarazioni dei suoi rappresentanti.

 

bolla finanziaria cinese 1 bolla finanziaria cinese 1

La Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo non modifica il suo scenario e le sue previsioni sull'Italia che ''paradossalmente potrebbe beneficiare dell'andamento del prezzo del petrolio. L'eventuale revisione di crescita mondiale poi sarà dovuta al rallentamento degli emergenti e soffriranno maggiormente i produttori di commodity, dai paesi arabi al Venezuela alla stessa Russia''. ''L'incognita, che segnerà la durata del periodo di volatilità, è quanto rallenta la Cina e come le autorità cinesi sapranno gestire questo rallentamento usando gli strumenti di politica monetaria, fiscale e valutaria'' conclude Guida.

 

 

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