BREXIT CRASH! MILANO PERDE IL 12,5%, IL PEGGIOR CROLLO DELLA STORIA, PEGGIO DI LEHMAN E 11 SETTEMBRE - 411 MILIARDI BRUCIATI IN EUROPA, ZURIGO È LA BORSA 'DIFENSIVA', PERDE SOLO IL 3,4% - LA FED PRONTA A POMPARE LIQUIDITÀ, IL PETROLIO CALA, L'UE DICE DI SBRIGARSI AL REGNO UNITO. MICA POSSIAMO ASPETTARE LE BEGHE INTERNE DEI TORIES

Mai Piazza Affari aveva chiuso in calo di oltre il 10% negli ultimi trent'anni. Il dato peggiore era il -8,24% nei giorni dopo il crac della Lehman Brothers nel 2008 - I vertici europei: 'Ci aspettiamo che il governo britannico dia effetto alla decisione del popolo britannico il piu' presto possibile'...

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1.BORSA: LA BREXIT TRAVOLGE MILANO (-12,48%), LONDRA A SORPRESA 'TIENE'

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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - La Brexit travolge Milano e Madrid prima ancora che Londra. Piazza Affari ha chiuso la peggior seduta di sempre, con flessioni superiori a quelle seguite all'11 settembre e al crack di Lehman Brothers. Il Ftse Mib ha ceduto il 12,48% e il Ftse All Share l'11,75%. Madrid ha seguito Milano con un crollo anch'esso superiore al 12% mentre Francoforte e Parigi hanno perso fra il 6 e l'8%.

 

Zurigo si e' confermata Piazza difensiva limitando il calo al 3,4%. La vera sorpresa e' Londra che, dopo un avvio molto negativo, ha limitato le perdite arrivando a chiudere in calo di poco piu' del 2% grazie a una composizione dell'indice che privilegia materie prime legate all'oro e titoli difensivi come i farmaceutici, ma anche per i timori che altri Paesi possano seguire il Regno Unito portando ulteriori elementi di incertezza nella Ue quando a Londra la situazione sembra ormai 'definita'.

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Milano e' stata fra le Borse p iu' penalizzate risentendo del crollo delle banche con Unicredit e Intesa Sanpaolo in calo di oltre il 20% cosi' come Bpm e Banco Popolare. Male sostanzialmente tutti i maggiori titoli. Anche le societa' piu' difensive come Recordati e Snam hanno perso fra il 4 e il 5%. Sul fronte dei cambi la sterlina, dopo aver toccato i minimi dal 1985 sul dollaro, a 1,3406 ha recuperato a 1,3732 che rappresenta comunque un minimo dalla primavera 2009.

 

Rispetto all'euro, la sterlina scambia a 0,815 sui valori di giugno 2014. Il rapporto fra euro e dollaro si attesta a 1,1112 mentre il rapporto fra dollaro e yen si attesta a 102,185. L'incertezza sui mercati e sulle prospettive dell'economia hanno anche affossato il prezzo del petrolio con il Wti in calo del 4,4% a 47,91 dollari al barile. L'euro resta stabilmente sopra i 1.310 dollari l'oncia, in rialzo del 4,2%. Per quanto riguarda lo spread, il differenziale fra il decennale tedesco e quello italiano ris ale a 16 3 punti base con il rendimento del Btp a 10 anni pari all'1,57%.

 

2.BORSA: NEL VENERDI' NERO DI BREXIT EUROPA BRUCIA 411 MLD, 1 MLD AL MINUTO (RCOP)

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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Le Borse europee hanno 'bruciato' 411 miliardi di capitalizzazione nel venerdi' nero seguito al referendum che ha sancito la Brexit. I dati elaborati dall'ufficio studi de Il Sole 24 Ore evidenziano come la capitalizzazione dello Stoxx Europe 600 che raccoglie le 600 maggiori aziende quotate in Europa, sia scesa da 9.044 miliardi a 8.633 miliardi in una sola seduta di Borsa.

 

In pratica, le Borse hanno perso quasi un miliardo per ogni minuto di contrattazione nella giornata odierna. Solo a Milano, il Ftse All Share ha perso 46,6 miliardi di capitalizzazione. Peggio di Milano hanno fatto Francoforte (-90,3 miliardi) Madrid (-55,2 miliardi) e Parigi (66 miliardi) che hanno tutte dimensioni di capitalizzazione complessiva superiore a Piazza Affari. Londra, invece, ha 'bruciato' 8,7 miliardi.

 

3.BORSA: PER MILANO (-12,4%) CROLLO STORICO, PEGGIO DI LEHMAN E 11 SETTEMBRE

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Mai Piazza Affari aveva chiuso in calo di oltre il 10% negli ultimi trent'anni. Per trovare qualcosa di paragonabile bisogna tornare all'estate del 1981 - ma gli indici erano diversi - quando Milano perdette l'11,76% nella seduta del 16 giugno 1981. Ma oggi e' andata anche peggio. Le elaborazioni dell'ufficio studi del Sole 24 Ore e di Borsa Italiana evidenziano come la flessione che si e' registrata oggi (Ftse Mib -12,48%) dopo l'esito del referendum che ha sancito la volonta' del Regno Unito di uscire dalla Ue rappresentano un unicum nella storia di Piazza Affari. Anche nelle complicate sedute dopo l'11 settembre la Borsa di Milano aveva perso meno: -7,57% il giorno dell'attentato, -6,62% il 14 settembre.

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Altrettanto pesanti erano state le sedute dopo il crack Lehman Brothers e in particolare quella del 6 ottobre 2008 che aveva mostrato un calo dell'8,24%; un dato che finora rappresentava il record negativo. Male anche le giornate successive con il -7,14% del 10 ottobre 2008, il -6,78% del 16 ottobre, il -6,20% dell'11 novembre e il -6,26% del primo dicembre. Anche la crisi del debito italiano del 2011 aveva portato risultati meno gravi sulle Borse: il primo novembre Piazza Affari perdette il 6,8%. Pochi giorni dopo Berlusconi lasciava la carica di presidente del consiglio sostituito da Mario Monti.

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4.BREXIT: FED PRONTA A FORNIRE LIQUIDITA' IN CASO DI PRESSIONI SUI MERCATI

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - La Federal Reserve 'sta attentamente monitorando gli sviluppi dei mercati finanziari, in collaborazione con le altre banche centrali', dopo i risultati del referendum di ieri, con cui il Regno Unito ha deciso di uscire dall'Unione europea. E' quanto si legge in una nota della Banca centrale americana, in cui si precisa che l'istituto 'e' preparato a fornire liquidita' tramite le linee di swap esistenti con le banche centrali, se necessario, in modo da gestire le pressioni dei mercati globali, che potrebbero avere implicazioni avverse per l'economia americana'.

 

5.BREXIT: LAGARDE (FMI), GB E UE COLLABORINO SU TRANSIZIONE, BENE BOE E BCE

Christine Lagarde direttore del Fondo Moneteario internazionale Christine Lagarde direttore del Fondo Moneteario internazionale

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - L'Fmi lancia un appello a Gran Bretagna e Ue affinche' agevolino la transizione che portera' alla Brexit, loda le mosse di Bank of England e Bce e si dice pronto ad entrare in campo a sua volta se necessario. 'Esortiamo le autorita' del Regno Unito e dell'Europa a collaborare al fine di assicurare una transizione agevole verso nuove relazioni economiche tra la Gran Bretagna e la Ue, anche chiarendo le procedure e gli obiettivi di base che faranno da guida al processo', afferma in uno statement il direttore generale dell'Fmi Christine Lagarde, dopo 'aver preso atto della decisione del popolo britannico'.

 

il saluto tra david cameron e juncker il saluto tra david cameron e juncker

 Lagarde sottolinea che il Fondo 'da' un forte sostegno agli impegni della Banca d'Inghilterra e della Bce di fornire liquidita' al sistema bancario e per ridurre l'eccessiva volatilita' finanziaria'. L'Fmi - indica infine il direttore generale - 'continuera' a monitorare da vicino gli sviluppi, pronto a sostenere i nostri membri come necessario'.

 

l'incontro tra david cameron e juncker l'incontro tra david cameron e juncker

6.PETROLIO: WTI CROLLA DEL 4,4% A 47,9 DOLLARI, AVEVA TOCCATO I 46,7 $

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Il petrolio quotato al Nymex, cosi' come il mercato azionario, e' messo sotto fortissima pressione dal referendum nel Regno Unito, che ha decretato la volonta' dei britannici di uscire dall'Unione europea. I future con scadenza ad agosto cedono 2,2 dollari, il 4,4%, a 47,90 dollari al barile, dopo essere scivolati fino a 46,70 dollari durante le contrattazioni all'overnight. Il Brent, il petrolio estratto dal Mare del Nord, e' scivolato a 47,54 dollari al barile e perde il 4,6%. Dopo essere scivolati ai minimi in tredici anni nel primo trimestre 2016, sotto i 30 dollari, il petrolio aveva recuperato parzialmente terreno, nonostante i timori su un possibile eccesso di offerta.

 

7.BREXIT: UE, LONDRA AVVII PROCEDURA DI USCITA IL PIU' PRESTO POSSIBILE (RCOP)

 (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - 'Ci aspettiamo che il governo britannico dia effetto alla decisione del popolo britannico il piu' presto possibile per quanto tale processo possa essere penoso: ogni ritardo prolungherebbe un'incertezza non necessaria'. Lo affermano i quattro presidenti delle istituzioni Ue Juncker (Commissione), Schulz (Parlamento Ue), Tusk (Ue) e Rutte (presidenza di turno Ue).

 

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