CAPITALISMO DI PASSAPORTO - PER FARE CARRIERA BISOGNA AVERE QUELLO FRANCESE. DOPO TELECOM, PARIGI SI E’ PAPPATA ANCHE GENERALI E UNICREDIT. RENZI TACE E LASCIA FARE, MA PURE LUI STRIZZA L’OCCHIO OLTRALPE

Di fronte a questa calata dei moderni Ugonotti la reciprocità (si fa per dire) è rappresentata dall’italianissimo Lorenzo Bini Smaghi sulla poltrona più alta della Sociète Generale. Insomma, almeno a scranni perdiamo 3 a 1. Parigi ora controlla direttamente o indirettamente il più grande operatore telefonico italiano, il più grande gruppo assicurativo e la seconda banca nazionale.

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Aspirina per Dagospia

 

Telecom parla francese (primo azionista Vivendi). Le Generali sono a guida francese (Philippe Donnet è l’ad). Ed ora pure Unicredit va ad un transalpino (Jean-Pierre Mustier). Dal capitalismo di relazione al capitalismo di passaporto.

 

FABIO GALLIA CLAUDIO COSTAMAGNA FABIO GALLIA CLAUDIO COSTAMAGNA

Di fronte a questa calata dei moderni Ugonotti la reciprocità (si fa per dire) è rappresentata dall’italianissimo Lorenzo Bini Smaghi sulla poltrona più alta della Sociète Generale. Insomma, almeno a scranni perdiamo 3 a 1.

 

philippe donnet philippe donnet

L’arrivo dei Galli preoccupa e non poco i nostri servizi di intelligence, ma sembra che a Palazzo Chigi facciano spallucce. All’inizio, Minniti sembrava interessato. Ora, invece, è troppo impegnato a proteggersi dalle mire di Luca Lotti per perdere tempo con l’arrivo dei francesi.

 

Eppure, grazie ad una classe dirigente coniata dall’Ena, Parigi ora controlla direttamente o indirettamente il più grande operatore telefonico italiano, il più grande gruppo assicurativo e la seconda banca nazionale.

 

Possibile che a Palazzo Chigi nessuno si ponga il problema? E che tutto si risolva con la battuta: è il mercato bellezza...

 

JEAN PIERRE MUSTIER JEAN PIERRE MUSTIER

Tra l’altro, vista la situazione, è stato un caso che Matteuccio abbia scelto per guidare proprio Fabio Gallia per guidare la Cassa depositi e prestiti? Gallia, pur avendo passaporto italiano, è cresciuto all’interno della Bnp Paribas. Il suo mentore è stato Francois Villeroy de Galhau che Hollande ha messo a Guida della Banca di Francia.

 

Una leggenda metropolitana racconta che l’incontro fra Matteo Renzi e Vincent Bollorè (accompagnato dal fido Arnaud de Puyfontaine) non sia andato benissimo. Hanno fatto a chi è più galletto: dicono che Matteuccio volesse lottizzare Telecom, imponendo i suoi uomini. Bollorè, però, ha vinto ed ha nominato Flavio Cattaneo.

VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE

 

Stesso schema per le Generali, mentre per Unicredit la questione si complica. L’ex banca di Piazza Cordusio ha scelto Mustier dopo una lunga vacatio. Anche qui Matteuccio ha provato ad indicare qualcuno vicino al Giglio magico, come Marco Morelli. Ma a bocciarlo, oltre al solito Palenzona, ci si sono messi anche gli arabi del fondo Aabar. Che hanno preferito dirottare la loro preferenza sul nome di Mustier.

 

RECCHI ARANUD DE PUYFONTAINE CATTANEO RECCHI ARANUD DE PUYFONTAINE CATTANEO

E proprio l’atteggiamento degli emiratini dovrebbe far accendere più di un campanello d’allarme  a Palazzo Chigi. Hanno investito quasi un miliardo di euro nella Piaggio aerospace. Ma l’azienda è in crisi. Finmeccanica non ne vuole sentire di entrare nel capitale.

 

Così, da Abu Dhabi è partito un primo segnale a Renzi con le scelte di vertice di Unicredit, contrarie a quelle preferite da Palazzo Chigi. E, sembra, che altre arriveranno a breve.  

 

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