CAZZI AMARI PER CAIRO - IL FONDO AMERICANO BLACKSTONE HA INTENTATO UNA CAUSA CONTRO L’EDITORE DEL CORRIERE DELLA SERA, CHIEDENDO UN INDENNIZZO FINO A UN MASSIMO DI 600 MILIONI DI DOLLARI – COLPO DI SCENA: ALLA VIGILIA DELLA PRIMA UDIENZA DELL’ARBITRATO, ARRIVA IL PRONUNCIAMENTO DI TRONCHETTI PROVERA, DELLA VALLE E SOPRATTUTTO DI BANCA INTESA, TUTTI AZIONISTI DI PESO DI RCS, CONTRO L’INIZIATIVA DI URBANETTO….

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urbano cairo marco tronchetti provera (2) urbano cairo marco tronchetti provera (2)

Giovanna Predoni - https://www.lettera43.it/cairo-blackstone-rcs-corriere/

 

Si complica la vicenda che vede Urbano Cairo contrapposto al fondo americano Blackstone, cui l’editore ha contestato il basso prezzo pagato nel 2013 per l’acquisto dello storico palazzo del Corriere della sera in via Solferino.

 

Secondo quanto risulta a Lettera43 alcuni azionisti di peso della Rcs, tra cui Marco Tronchetti Provera, Diego della Valle e Banca Intesa, hanno fatto pervenire a Cairo e per copia ai consiglieri una lettera in cui dissentono dalla sua iniziativa contro il colosso americano. E questo praticamente alla vigilia della prima udienza dell’arbitrato, prevista per il 21 ottobre, in cui la casa editrice del Corriere chiede l’annullamento della vendita dell’immobile.

Tronchetti Provera Tronchetti Provera

 

Questo dopo che Blackstone aveva intentato presso la Corte suprema di New York una causa contro il gruppo editoriale chiamando in giudizio come persona fisica anche il presidente della Rcs, ovvero lo stesso Cairo, chiedendo un indennizzo fino a un massimo di 600 milioni di dollari. Il presidente del Torino nonché padrone di La7 si è sempre mostrato molto sicuro di sé, confortato in questo dai suoi consulenti che addirittura hanno ritenuto non sussistano i presupposti per fare accantonamenti nel fondo rischi dell’azienda.

 

Ora, a ridosso della prima udienza milanese (le parti avevano già depositato memoria al collegio arbitrale lo scorso maggio) arriva il pronunciamento congiunto di Tronchetti e Della Valle, ma senza nulla togliere ai due, è ben più importante che a far fronte con loro ci sia quello della banca guidata da Carlo Messina. Che di Rcs oltre che azionista è anche il primo creditore.

 

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In Ca de Sass non hanno per nulla digerito che nell’esposto presentato dallo studio Erede, che assiste Cairo nella vicenda, sia stato pesantemente messo in discussione il ruolo di Banca Imi, ovvero l’investment bank di Intesa, che nel 2013 fece da advisor in occasione della transazione con Blackstone. E che è tuttora presente nel cda di Rcs con il suo presidente Gaetano Micciché. Intanto il fondo americano, per bocca dei suoi legali italiani Giuseppe Iannaccone e Carlo Pavesi, ha ribadito che il loro cliente rifiuta qualsiasi soluzione compromissoria della controversia e vuole andare fino in fondo.

 

 

 

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