CHI HA O-RECCHI PER INTENDERE... - STRADA SPIANATA IN TELECOM PER LA PRESIDENZA DI RECCHI. I FONDI SI MANGERANNO A COLAZIONE IL GAMBERALE PROPOSTO DALL'AFFOSSATO FOSSATI - RECCHI SPIEGA COME SARA’ FREGATA TELEFONICA

Anche Iss raccomanda agli investitori istituzionali di votare per la lista di Assogestioni al rinnovo del consiglio Telecom. Dopo l'analogo giudizio di Glass Lewis, si riducono ora le possibilità della Findim di Fossati di piazzare i suoi candidati. E per il candidato di Telco alla presidenza, Recchi, la strada è spianata…

Condividi questo articolo


Antonella Olivieri per ‘Il Sole 24 Ore'

Giuseppe Recchi ENIGiuseppe Recchi ENI

Anche Iss, proxy advisor del gruppo MSCI, raccomanda agli investitori istituzionali di votare per la lista di Assogestioni al rinnovo del consiglio Telecom. Dopo l'analogo giudizio dell'altro proxy advisor Usa, Glass Lewis, si riducono ora le possibilità di Findim di piazzare i suoi candidati, contendo ad Assogestioni i tre posti del board riservati alle minoranze. E per il candidato di Telco alla presidenza, il presidente uscente di Eni Giuseppe Recchi, si spiana la strada per l'elezione al vertice di Telecom direttamente in assemblea.

Iss, a differenza di Glass Lewis che si è schierato secco per Recchi, ha dato parere favorevole a entrambi, anche al candidato di Findim, Vito Gamberale, riconoscendone le competenze e accettando il parere legale presentato dal patron di F2i che, seppure azionista di maggioranza di Metroweb, non ritiene che la sua posizione ricada sotto i dettami dell'articolo 2390 del codice civile, che vieta agli amministratori di una società di svolgere attività in concorrenza se non con la dispensa dell'assemblea.

Per mettere ai voti la nomina a presidente, direttamente in assemblea come ha chiesto (e ottenuto) Findim, occorre prima che l'assemblea elegga il candidato in consiglio. Recchi, forte del 22,4% di Telco, non rischia di restare fuori dal board, Gamberale invece sì se la lista di cui è capofila, quella di Findim, non otterrà il sostegno di almeno il 7% del capitale (Findim ha il 5%, Asati che candida in lista il presidente Franco Lombardi punta all'1,5%), sperando che Assogestioni resti sotto il 21%.

LUCA JOSI E ALLEGRA ALESSANDRO PROFUMO E GIUSEPPE RECCHILUCA JOSI E ALLEGRA ALESSANDRO PROFUMO E GIUSEPPE RECCHI

Ma indipendentemente da questo, il primo candidato alla presidenza ad andare ai voti in assemblea sarà Recchi che, dopo il sì incassato sia da Glass Lewis che da Iss, ha concrete possibilità di ottenere la maggioranza assoluta con più del 40% del capitale. A quel punto non ci sarà una seconda votazione per lo sfidante.

Iss, salomonicamente, riconosce che i problemi sollevati a dicembre da Fossati, quando l'assemblea era arrivata a un soffio dal decidere la revoca del cda Telecom, sono stati attenuati dai passi intrapresi in seguito dalla società che hanno prodotto la presentazione di liste composte da candidati indipendenti, qualificati e competenti. Tuttavia, poichè si può votare solo una lista, la preferenza va a quella di Assogestioni, depositata da un gruppo di fondi con l'1,82% che ha messo come capolista il consigliere uscente Lucia Calvosa che «non solo ha provato di essere un amministratore indipendente, ma anche di pensare con la propria testa».

TELECOM c c fa a ca ddTELECOM c c fa a ca dd

Complessivamente, non si può dire che la strategia di Fossati per la seconda battaglia assembleare abbia pagato. A dicembre le argomentazioni portate avanti da Fossati avevano fatto breccia nei fondi esteri, perchè avevano sollevato problemi reali: il sensibile rischio di conflitto d'interessi con Telefonica. Ma la scelta di presentare un piano di rilancio per il gruppo - più timido delle linee guida illustrate prima di Natale - e soprattutto di proporlo con una lista di minoranza hanno un po' disorientato. Tanto più dopo le aperture a Telefonica, contraddittorie rispetto a dicembre, e la minor chiarezza sul destino del Brasile, vera arena del conflitto.

Vito GamberaleVito Gamberale MARCO FOSSATI jpegMARCO FOSSATI jpeg

2. TELECOM-MEDIA/ RECCHI SPIEGA COME SARA' FREGATA TELEFONICA
E sul Corriere, Recchi parla già da presidente: "Telecom è pronta alla svolta. Sarò il garante di tutti i soci. Telecom si avvia a diventare una vera public company. Sono stato selezionato tra diversi candidati per far parte di un progetto industriale che riguarda una delle più importanti aziende del Paese (...) Nel giro di qualche mese Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Generali usciranno di scena. Lo hanno annunciato e lo faranno. Rimarrà soltanto Telefonica, che come socio al 15% sarà soltanto un partner industriale. Avrà un ruolo importante, diverso però dall'essere azionista di controllo o di riferimento"

assogestioniassogestioni

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…