1 - DE BENEDETTI SE NON ATTERRA S\'INTERRA...
Da www.lospiffero.com
Se, per il \"no\" deciso di un vicino, non potrà \"atterrare\" con l\'elicottero personale a Dogliani, nella sua nuova tenuta, l\'ing. Carlo De Benedetti, editore del gruppo Repubblica Espresso, ha deciso che comunque sarà \"interrato\", ovviamente il più tardi possibile, nel tranquillo paese delle Langhe, celebre per i suoi nobili vini e per aver ospitato Luigi Einaudi.
Il finanziere torinese, classe 1934, che ha preso residenza nell\'amena cittadina, con la consorte Silvia Cornacchia (in arte Silvia Monti, già contessa Donà delle Rose), fin dal febbraio scorso, ha infatti acquistato nel cimitero del paese una vecchia tomba in disarmo e la sta facendo restaurare per farne il monumento funebre di famiglia.
Una prova ulteriore del suo improvviso innamoramento per Dogliani, dopo anni di residenza in Svizzera a Sankt Moritz. A indurlo a scegliere il buen retiro langarolo pare sia stata l\'amicizia con un maestro della vinificazione della zona, quel Quinto Chionetti autore di due perle del dolcetto Doc, il \"San Luigi\" e il \"Briccolero\".
debenedettiMa siccome l\'ingegnere, anche nel rifugio dorato di Dogliani non dimentica di essere un finanziere d\'assalto che persegue, senza troppi scrupoli, la moltiplicazione del denaro, nella borgata Biarella, proprio accanto al cimitero, sta costruendo una grande e lussuosa casa di riposo per anziani, operazione che pare stia facendo in altre parti d\'Italia essendo convinto che l\'invecchiamento della popolazione è un business succulento.
D\'altra parte il maggior azionista di Repubblica dovrà ben rientrare delle spese per i quattro casali acquistati a Dogliani. Il 22 maggio 2008 ha avuto un finanziamento di 5 milioni di euro dalla Banca Popolare di Sondrio al tasso del 5,5% all\'anno per 15 anni. Finirà di pagare nel 2023 quando avrà 89 anni. E gli anziani ospiti della Borgata Biarella contribuiranno.
Carlo De Benedetti con moglie2 - SULL\'ESPRESSO PENDE UN CONTENZIOSO FISCALE PER 43,9 MLN...
Gabriele Mastellarini per \"Il Mondo\"
Sul gruppo Editoriale L\'Espresso presieduto da Carlo De Benedetti pende la scure di un contenzioso fiscale da 43,9 milioni di euro. Lo stesso consiglio di amministrazione ha ritenuto «probabile» il rischio di dover far fronte ad imposte non pagate per 28,022 milioni. E sono in ballo anche sanzioni per ulteriori 15,9 milioni.
Così, prima della chiusura dell\'ultimo bilancio, il cda de L\'espresso ha messo le mani avanti decidendo di accantonare «in via straordinaria» 11,355 milioni di euro, portando il valore complessivo del fondo rischi per pendenze tributarie a 28 milioni «pari all\'intero importo accertato, ad esclusione delle sanzioni».
Rodolfo De BenedettiIl contenzioso con l\'Agenzia delle Entrate è relativo a operazioni di usufrutto azionario effettuate con soggetti esteri. Alla luce della più recente giurisprudenza in materia e, in particolare, di una sentenza della Commissione Tributaria Regionale del Lazio del dicembre 2009, gli amministratori de L\'Espresso hanno ritenuto di effettuare l\'ulteriore accantonamento di 11,3 milioni, «valutando come probabile» il rischio di tassazione «del costo sostenuto per l\'acquisto dell\'usufrutto, oltre agli interessi maturati», come riferisce la semestrale di bilancio appena diffusa.