ENERGIA DA INCUBO – L’ANTITRUST HA MESSO INSIEME UN CAMPIONARIO IMPRESSIONANTE DI TRUFFE AI CONSUMATORI SUI CONTRATTI ELETTRICI – MORTI CHE FIRMANO, SCAMBI DI PERSONE, VENDITORI CHE SI SPACCIANO PER EMISSARI DEL VESCOVO

L’Antitrust ha inflitto per pratiche scorrette 6 milioni di multa ad Acea Energia, Enel Energia, Eni, Hera Comm, GdF Suez Energie, Green Network e BeeTwin. Ma loro scaricano tutte le colpe su società esterne di vendita. Che non controllano… -

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Aldo Fontanarosa per “la Repubblica

 

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Suonano in due a casa del prelato. «Ci manda il vescovo », giurano. E subito convincono il religioso a firmare 6 contratti per la corrente elettrica. Uno per la sua abitazione privata e 5 di categoria “affari” per gli edifici ecclesiastici che governa. E così il prelato salernitano - preso «con l’inganno», denuncia lui ai Carabinieri - si ritrova cliente di BeeTwin, società di Bergamo che fornisce luce e gas (oggi l’azienda ha un nuovo nome).

 

Tutto merito di questi agenti venditori che commettono svariati peccati pur di strappare qualche cliente e utenza alle società concorrenti. L’Antitrust - che infligge 6 milioni di multa ad Acea Energia, Enel Energia, Eni, Hera Comm, GdF Suez Energie, Green Network e BeeTwin, colpevoli anche di aver attivato forniture non richieste - descrive tutti i trucchi dell’agente sleale, disonesto. Una galleria che impressiona.

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C’è l’agente che porta all’Eni le utenze di un condominio di Perugia forte del via libera di un amministratore completamente fasullo (che vive a Pesaro). C’è l’agente - ancora del Cane a Sei Zampe - che suona a casa del cliente Enel e gli racconta che l’Eni e l’Enel si sono unite (sarebbe la fusione del secolo). E il cliente Enel si sposta in Eni preavvertito del possibile distacco della luce.

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Agenti procacciatori favoleggiano di «provvedimenti del governo Renzi» che avrebbero procurato sconti del 20% (solo a i clienti Eni, ovvio). C’è l’agente di BeeTwin - ancora lei - che avrebbe attivato una fornitura a un ragazzo «schizofrenico paranoide », inutilmente difeso dalla madre. E i casi non finiscono qui.

 

La signora Maria (nome di fantasia, storia vera) è ricoverata. Sta male. Eppure la sua firma è su una “Proposta di adesione” che un agente manda all’Acea perché metta sotto contratto la nuova cliente. Dal letto di ospedale, dove poi morirà, Maria avrebbe trovato il tempo di leggere e firmare il contratto di fornitura dell’energia. La sua firma, allora? Falsa.

 

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E irregolare è anche la telefonata di verifica che dovrebbe confermare la volontà della persona di accettare il contratto. Nella registrazione della chiamata - che lo stesso agente ha fatto - si sente una persona giovane dare il via libera, e non certo la voce tremante di un’anziana.

Nuovo Logo Acea Nuovo Logo Acea

 

Poi ci sono altri stratagemmi che pure non sfuggono all’Antitrust. Ecco la società Hera. I sui call center leggono al telefono l’offerta. Ora, l’operatore recita un testo sempre uguale, che dovrebbe essere chiaro e trasparente. Ma si compone - sottolinea il Garante - di 1800 parole «con una velocità di lettura di due parole al secondo». Come fa il potenziale cliente a capire e a orientarsi? L’Antitrust si attarda anche sui suggerimenti che Enel Energia dà agli agenti in sede di formazione. Dice il manuale: «Gli umani sono irrazionali, ma prevedibili. Per far entrare nella mente inconscia i nuovi messaggi, bisogna strutturarli in maniera che la mente conscia non li riconosca».

 

Molte società elettriche, nella loro difesa all’Antitrust, hanno spiegato che questi agenti in campo non sono certo loro dipendenti. Lavorano semmai per aziende autonome, distinte. Ma l’Antitrust ribatte che le agenzie operano «nell’interesse diretto» delle società elettriche che se ne servono. Proprio per questo le azioni di questi agenti – non tutti, ovvio, ce ne sono di onestissimi - hanno contribuito a determinare le sanzioni da 6 milioni.

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Le società dell’energia, peraltro, ingaggiano agenzie e agenti con contratti complessi, che prevedono sanzioni severe per chi sgarra. Ma l’Antitrust nota che le tagliole non sono sempre effettive. L’Acea ad esempio multa per 1000 euro l’agenzia che falsifica la firma di Maria, la donna ammalata. L’agente sotto accusa - denuncia però il Garante - la passa liscia: «Non gli è stato revocato l’incarico».

 

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La stessa Enel Energia ha reso «più generica» la clausola di responsabilità penale «nei contratti con gli agenti vendita». Nelle sue delibere, pubbliche da poche ore, l’Antitrust descrive anche i progressi che tutte e 7 le società hanno fatto strada facendo perché incalzate dal Garante. Ha pesato anche il decreto legislativo 21 del 2014 in materia di tutela dei consumatori, intanto approvato. Progressi che hanno assicurato alle società sconti anche del 30% sulle sanzioni Antitrust.

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