HOLLANDE CHE SCAPPA DALL’AMANTE SU UNO SCOOTER PIAGGIO NON TRADISCE SOLO LA COMPAGNA MA ANCHE LA PEUGEOT - ALITALIA, DEL TORCHIO A RAPPORTO DA LETTA - PNB PARIBAS COMPRA LA SEDE DI PIRELLI TYRE

Il titolare di una concessionaria parigina di scooter Peugeot prende carta e penna e scrive al presidente francese - Il rifinanziamento di Telco, avvenuto a novembre, (ri)consegna nelle mani dei soci il pacchetto del 22,4% di Telecom Italia fino ad allora in pegno a banche non azioniste - L'ombra lunga degli scandali costa cara in Asia a Jp Morgan…

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Dal "Sole 24 Ore"

1 - IL CONDOMINIO TELCO E LE QUOTE DIRETTE
Il rifinanziamento di Telco, avvenuto a novembre scorso, ha avuto come effetto immediato il rafforzamento di Telefonica nel gruppo tlc. Ma, in aggiunta, ha anche (ri)consegnato nelle mani dei soci il pacchetto del 22,4% di Telecom Italia fino ad allora in pegno a banche non azioniste.

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La nuova fotografia delle garanzie emerge dai patti e dai documenti depositati alla Sec: Intesa Sanpaolo e Mediobanca, azionisti di Telco con il 7% circa, in base al nuovo contratto di opzione, hanno infatti ottenuto il pegno sul 14,2% di Telecom Italia. Non solo: esistono anche piccoli pacchetti fuori dal «condominio» Telco. A Intesa Sanpaolo farebbe capo una quota tra lo 0,5 e lo 0,6% del capitale del gruppo tlc. Per Mediobanca, invece, la proprietà "esclusiva" è limitata a 100 azioni ordinarie. (Mar. Man.)

2 - ALENIA DRIBBLA IL RIVALE E PUNTA AL CANADA
Per Alenia Aermacchi, controllata di Finmeccanica, è un ottimo colpo. La decisione della guardia costiera americana di prendere in carico 14 dei 21 C-27J Spartan, ordinati a suo tempo dalle forze aeree e dismessi in vista della fine delle operazioni in Afghanistan, consentirà agli Usa di risparmiare 800 milioni di dollari (cioè quanto avrebbero speso per acquisire i 18 Airbus Military CN235 già previsti).

Alenia AermacchiAlenia Aermacchi

E forse spianerà la strada alla società guidata da Giuseppe Giordo nella gara da 2,9 miliardi dollari che il Canada si appresta a bandire entro l'anno. «È un grande aeroplano. Se avessimo avuto i soldi, avremmo comprato questi da soli», ha detto il vice ammiraglio Robert Parker. Nel mondo ne sono stati ordinati già 76. Non a caso il Pentagono aveva cercato di venderli sul mercato dell'usato. A conferma che il superaereo made in Italy ha pochi rivali. (Ce. Do.)

3 - JP MORGAN, SCANDALI ED EFFETTI SUI RICAVI
L'ombra lunga degli scandali costa cara in Asia a JP Morgan. La banca americana si è ritirata dal collocamento azionario da un miliardo di dollari a Hong Kong di una società chimica cinese, la Tianhe Chemicals, e rinuncerà a partecipare ad una seconda Ipo, quella della società ferroviaria statale China CNR, come penitenza per assunzioni sospettate di essere velate tangenti.

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Pargoli dell'elite locale venivano presi come strategia per conquistare business. Già in novembre JP Morgan si era ritirata dalla gestione dello sbarco in Borsa di China Everbright Bank davanti alla scoperta che aveva dato lavoro al figlio del presidente del gruppo. Nel caso delle nuove operazioni sono ora venute alla luce le assunzioni delle figlie di due dirigenti. (M.Val.)

4 - IL GIOCO FA MALE, PAROLA DI CODERE
Giocare troppo può far male. Lo sanno molti scommettitori abituali che cercano fortuna con pochi euro e qualche volta rischiano di dilapidare interi patrimoni. Ma da ora lo sanno anche i gestori dei giochi che non sono certo immuni dai disastri degli spericolati scommettitori. Standard&Poor's ha portato nei giorni scorsi a "D" (default) il rating di Codere, il colosso spagnolo delle lotterie.

STANDARD AND POOR SSTANDARD AND POOR S

Non che sia un fulmine a ciel sereno dato che la società era già in default selettivo ("SD" il rating precedente). Ora però Codere l'ha fatta grossa. Non ha pagato settimana scorsa 31,6 milioni di interessi su un'obbligazione da 760 milioni di euro. Ora si tratta di capire, scontato il periodo di grazia, se Codere sarà in grado di trovare i quattrini per gli incauti investitori del suo bond. Incauti come i giocatori. (Fa.P.)

5 - SE HOLLANDE TRADISCE LO SCOOTER FRANCESE
«Signor ministro, abbiamo scoperto con grande piacere che per i suoi spostamenti privati il presidente della Repubblica utilizza uno scooter a tre ruote. Peccato che si tratti di un prodotto straniero...». Inizia così la lettera, a metà tra il serio e il faceto, inviata al ministro del Rilancio produttivo Arnaud Montebourg (animatore della battaglia per il "made in France") da Wilfried Hemmerle, titolare di una concessionaria parigina di scooter Peugeot.

LO SCOOP DI CLOSER SU HOLLANDE E JULIE GAYETLO SCOOP DI CLOSER SU HOLLANDE E JULIE GAYET

Nelle foto pubblicate da Closer sulla relazione con l'attrice Julie Gayet, si vede infatti chiaramente che lo scooter utilizzato dalla guardia del corpo di François Hollande è un Piaggio MP3. Lo stesso Hemmerle riconosce che si tratta del prodotto leader di mercato, ma ricorda come dall'anno scorso Peugeot sia diventata, con il suo Metropolis, concorrente della società italiana. Oltre a tradire la compagna Valérie, Hollande ha insomma tradito anche i prodotti francesi. Montebourg ha seriamente risposto che il problema esiste e verrà rapidamente risolto. (M.Mou.)

6 - ARGENTINA VERSO L'INTESA CON I CREDITORI SOVRANI
A 13 anni dal clamoroso default da 95 miliardi di dollari, che mise in ginocchio il Paese lasciando migliaia di risparmiatori con un pugno di mosche in mano, l'Argentina potrebbe chiudere questa settimana un accordo con i creditori del cosiddetto club di Parigi. L'organizzazione, fondata nel 1956, riunisce tutti i soggetti pubblici creditori di Buenos Aires il cui debito, sommando interessi e sanzioni, si attesta a circa 10 miliardi di dollari.

IL PRESIDENTE DEL BRASILE DILMA ROUSSEFF IL PRESIDENTE DELLARGENTINA CRISTINA FERNANDEZ E IL PRESIDENTE BOLIVIANO EVO MORALES SULLA SPIAGGIA DI COPACABANAIL PRESIDENTE DEL BRASILE DILMA ROUSSEFF IL PRESIDENTE DELLARGENTINA CRISTINA FERNANDEZ E IL PRESIDENTE BOLIVIANO EVO MORALES SULLA SPIAGGIA DI COPACABANA

Ieri il ministro dell'economia argentino Axel Kicillof ha parlato con il presidente del club, il ministro delle finanze francese Ramon Fernandez, comunicandogli la proposta di ristrutturazione del debito che sarà ufficialmente discussa domani dai membri del club. Secondo il quotidiano argentino Ambito financiero Buoneos Aires avrebbe chiesto di farsi abbuonare circa 4 miliardi di interessi e sanzioni in modo da chiudere il tutto con un esborso di circa 6 miliardi di dollari. (A.F.D)

7 - ALITALIA, DEL TORCHIO ALL'ESAME DI PALAZZO CHIGI
Alitalia è di casa a Palazzo Chigi. Gli incontri sulla compagnia si susseguono frequenti come se fosse una società controllata dal governo, che attraverso Poste Italiane ha iniettato 75 milioni nel piano di salvataggio. Ieri l'ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, ha riferito sui conti, sul piano di tagli per 1.900 dipendenti oggetto di confronto sindacale, sui contatti con Etihad, in un incontro con Fabrizio Pagani, consigliere economico del premier Enrico Letta, un rappresentante del ministero dei Trasporti e, secondo indiscrezioni, di Atlantia-AdR, la società dei Benetton che controlla Fiumicino.

In primo piano i contatti con Etihad per un'alleanza. «Le trattative sono complesse, ma il completamento non è lontano», ha detto da Abu Dhabi l'ambasciatore negli Emirati, Giorgio Starace. Etihad ha posto condizioni dure, non solo sui debiti. «Chiedono che il sistema funzioni, che gli aeroporti lavorino insieme ad Alitalia, che le ferrovie siano connesse agli aeroporti. Tutti aspetti che - dice una fonte autorevole - in Italia sono stati un po' trascurati...». (G.D.)

8 - POPOLARE MAROSTICA, ADDIO VECCHIA GUARDIA
Tra i due litiganti, alla fine, il terzo ha goduto. Cioè Bankitalia, che ai soci della Popolare di Marostica aveva chiesto un taglio netto con il passato: domenica in assemblea - 2.900 i voti espressi, su oltre 7mila soci - ha vinto la formazione guidata dal presidente uscente Giovanni Cecchetto, ma visto che sulla scheda c'era da indicare non solo la lista ma anche il candidato prescelto, ecco che alla fine Cecchetto non ce l'ha fatta a restare nel board.

BNP PARIBASBNP PARIBAS

Ma non è andata meglio alla formazione ispirata dall'ex direttore generale Gianfranco Gasparotto, silurato dopo una carriera lunga 40 anni nell'istituto, e alla fine il cda è tutto nuovo, eccezion fatta per i 4 consiglieri che erano subentrati a luglio e avevano prontamente sollevato buchi e magagne. Domani il cda si riunirà per nominare il presidente e inizierà a esaminare i dossier più spinosi: crediti deteriorati, eventuale aggregazione, snellimento del gruppo. Intanto, l'esempio l'ha dato il neo dg, Alessandro Gallimberti: guadagnerà 120mila euro l'anno, il 10% del suo predecessore. (Ma.Fe.)

9 - BNP PARIBAS RE COMPRA LA SEDE DI PIRELLI TYRE
Paola Dezza per il "Sole 24 Ore" - Immobili ad alta efficienza energetica situati in buone location nelle due maggiori città italiane, Milano e Roma. Sono questi gli edifici che i grandi investitori e i fondi sovrani cercano in Italia, pronti a investire ancora in un Paese che offre oggi valori ridimensionati e buoni rendimenti. Ma trovare edifici all'avanguardia è una sfida oggi in Italia, dove l'attività di sviluppo è stata praticamente azzerata dalla crisi immobiliare.

In questa direzione si è mossa l'acquisizione annunciata ieri da parte del fondo immobiliare Neif gestito da Bnp Paribas real estate investment services, che ha comperato per un controvalore di 47,5 milioni di euro l'edificio Pirelli denominato Hq2 interamente affittato a Pirelli Tyre per tre milioni di euro di canone all'anno. Operazione che riporta sotto i riflettori il segmento uffici, rimasto nell'ombra ultimamente a favore del segmento retail.

PIRELLIPIRELLI

L'immobile, che ha una superficie di 14.689 metri quadri, è situato nella zona della Bicocca a Milano - precisamente in via Piero e Alberto Pirelli, a due passi dall'headquarter del gruppo - e fino a ieri si trovava nel fondo riservato Cloe gestito da Prelios Sgr. L'edificio è stato sviluppato da Cloe tra il 2007 e il 2009 su disegno dello Studio Gregotti Associati International, ed è composto da 5 piani fuori terra e due piani interrati destinati a parcheggi e magazzini. Gli architetti hanno dedicato particolare attenzione all'efficientamento energetico dell'edificio, con l'obiettivo di ridurre al minimo l'impatto ambientale. Sempre oggi il fondo Neif ha acquisito da Beni Stabili un palazzo uffici di 6mila mq in via Pergolesi a Milano per la cifra di 28 milioni di euro.

L'immobile a uso uffici è affittato tra gli altri a Cathay Pacific, Banco Popolare e Morningstar. Le due operazioni rispecchiano la strategia del fondo di realizzazione di un prodotto immobiliare pan-europeo che presto raggiungerà 300 milioni di euro di portafoglio. Già tra gli asset sono presenti un immobile a Parigi dotato di certificazione energetica Hqe e due immobili certificati Dgnb Silver label ad Amburgo e Francoforte.

 

 

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