IL MIO CULO PER UNA MANCIATA DI RIGATONI - DOPO LO SCIVOLONE SULLE OMO-FAMIGLIE CON SPUTTANAMENTO E BOICOTTAGGI, LA BARILLA CHIAMA IN AZIENDA IL GAY PIÙ POTENTE D’AMERICA

La società di Parma ha creato un “Comitato per la diversità e l’inclusione” in cui ha piazzato l’attivista per i diritti civili David Mixner e l’ex pilota Alex Zanardi - La Barilla ha capito a sue spese che mettersi contro la lobby frociorella mondiale non porta frutti ma solo cetrioli…

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Franco Giubilei per "La Stampa"

Guido BarillaGuido Barilla

Rispetto allo scivolone radiofonico di un mese fa, quando Guido Barilla dichiarò alla Zanzara che mai avrebbe realizzato uno spot rivolto agli omosessuali perché il modello di famiglia della casa era quello tradizionale, il cambiamento di rotta è radicale.

La holding di Parma ha annunciato la creazione di un Diversity and Inclusion Board (comitato per la diversità e l'inclusione) con in prima fila David Mixner: «Scrittore, esperto di strategie politiche, attivista per i diritti civili - annota il sito della Barilla -. Nominato dal Newsweek il gay più potente d'America, è un leader mondiale nel mondo della politica e dei diritti umani».

Nell'organismo è stato chiamato anche Alex Zanardi e, fa sapere l'azienda, a breve vi entrerà una personalità femminile esperta in "gender balance", quindi attenta alle tematiche della parità fra i sessi. Ma è la nomina di Mixner a segnare il mutamento di passo più vistoso: già docente a Oxford, Harvard, Stanford e Princeton, editorialista per Time e Washington Post, sceneggiatore, autore di un blog, impegnato in progetti di prevenzione e cura dell'Aids in Africa, Russia e Ucraina, è soprattutto un "importante leader mondiale della comunità Lgbt" (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).

guido barillaguido barilla

Un mondo che solo un mese fa sembrava lontanissimo dai modelli di comunicazione Barilla. Ma alle dichiarazioni è seguita la rivolta della comunità gay, rafforzata dall'annuncio di un boicottaggio su scala internazionale dei prodotti Barilla. Compreso l'errore, il presidente si è prima scusato pubblicamente e poi è andato a Bologna, roccaforte storica del movimento gay italiano, a incontrare i principali esponenti delle associazioni Lgbt italiane.

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Ora dalle parole si è passati ai fatti, per « rafforzare l'impegno aziendale verso la diversità»: gli esperti esterni e indipendenti del Board «aiuteranno Barilla a stabilire obiettivi e strategie concrete per migliorare lo stato di diversità e uguaglianza tra il personale e nella cultura aziendale in merito a orientamento sessuale, parità tra i sessi, diritti dei disabili e questioni multiculturali e intergenerazionali».

L'ad Claudio Colzani sottolinea: «Il nostro impegno è rivolto a promuovere la diversità perché crediamo fermamente che sia la cosa giusta da fare». Il direttore della comunicazione Luca Virginio gli fa eco: «Come impresa socialmente responsabile che serve e rispetta tutti i consumatori, sappiamo di dovere rafforzare il nostro impegno».

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Così, ecco anche la nomina del primo Chief Diversity Officer (dirigente in capo per le diversità), l'avvocatessa Talita Erickson e la partecipazione al Corporate Equality Index, organismo che valuta politiche e pratiche riguardanti dipendenti Lgbt.Il commento di David Mixner sottolinea la svolta della holding: «Sono lieto che Barilla abbia ricercato guida e consulenza all'esterno su questi temi fondamentali e sono onorato di essere stato coinvolto.

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Inoltre mi ha colpito la volontà del presidente e dell'azienda di ascoltare e imparare dai leader della comunità Lgbt e di lavorare per migliorare diversità, inclusione e uguaglianza». Franco Grillini di GayNet Italia canta vittoria: «Le iniziative di carattere inclusivo a proposito di diversità» sono «sulla scia di quanto era stato richiesto col nostro incontro».

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