LIRA FUNESTA! LA MONETA TURCA CONTINUA A CROLLARE (-13,5% SUL DOLLARO OGGI) E UNICREDIT AFFONDA A PIAZZA AFFARI (-4,4%): LA BANCA ITALIANA È TRA LE PIÙ ESPOSTE AL RISCHIO TURCHIA, VISTO CHE POSSIEDE L'ISTITUTO YAPI KREDI - LA BCE È PREOCCUPATA PER LA CRISI VALUTARIA, MENTRE ERDOGAN FINGE DI FREGARSENE: ''SE LORO HANNO I DOLLARI, NOI ABBIAMO LA NOSTRA GENTE, IL NOSTRO DIRITTO, IL NOSTRO ALLAH''

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Da www.lastampa.it

 

erdogan lira turca erdogan lira turca

Non si arresta il crollo della lira turca che, in avvio di contrattazioni, è arrivata a perdere fino al 13,5% sul dollaro, secondo quanto riporta Bloomberg. La valuta di Ankara, sotto attacco per via dei timori sulle politiche economiche del Paese, è arrivata a scambiare fino a 6,3 sul biglietto verde per poi recuperare un po’ di terreno e ora tratta a 5,81. 

 

 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan invita i suoi cittadini a non farsi prendere dal panico per il crollo della lira sui mercati valutari e denuncia «campagne» contro il suo Paese. «Ci sono diverse campagne in corso, non prestate loro alcuna attenzione», ha detto Erdogan secondo quanto riporta l’agenzia di stampa statale Anadolu, citata da Bloomberg. «Non dimenticate questo: se loro hanno i dollari, noi abbiamo la nostra gente, il nostro diritto, il nostro Allah».

 

 

La Bce preoccupata 

 

JEAN PIERRE MUSTIER JEAN PIERRE MUSTIER

La vigilanza Bce è preoccupata per il contagio della crisi economica e monetaria turca sulle banche europee. Lo scrive l’Ft che cita come le più esposte l’italiana Unicredit, la spagnola Bbva e la francese Bnp Paribas. Secondo il quotidiano la situazione non sarebbe ancora critica ma viene monitorata da vicino. Quest’anno la moneta turca ha perso un terzo del suo valore a causa delle politiche del presidente Erdogan, in aperto contrasto con i paesi occidentali (si parla di sanzioni dagli Usa) e che ha ridotto, dopo la vittoria elettorale di giugno, ancor più l’autonomia della banca centrale impedendo una stretta monetaria giudicata necessaria in uno scenario mondiale di tassi in rialzo. Anche i dicasteri economici sono stati posti sotto stretto controllo del presidente aumentando così le paure degli investitori. 

 

 

Avvio pesante per Unicredit a Piazza Affari 

 

Le Borse europee iniziano in rosso l’ultima seduta della settimana, costrette a fare i conti non solo con l’inasprimento dei dazi ma soprattutto con il crollo della lira turca, che a cascata moltiplica i timori sulle banche. Tutto questo per l’Italia si traduce in un’impennata immediata dello spread, che dopo la chiusura della vigilia a 252 stamattina è salito sopra i 260 punti. Avvio pesante per Unicredit a PIazza Affari, con il titolo che cede il 4,11% a 13,8 euro in scia ai timori, presenti anche all’interno della vigilanza della Bce, per l’esposizione della banca in Turchia, dove è proprietaria dell’istituto Yapi Kredi.

draghi draghi

 

 

 

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