MARPIONNE PESTA UNA CACCA NELLA LOTTA COL SINDACATO VEBA - IL RAPPORTO DI BERNSTEIN SVELA L’OSTILITÀ DI SERGIONE PER L’IPO CHRYSLER

VEBA ha forzato la mano con la quotazione parziale di Chrysler? E Marpionne è andato dai suoi amici investitori per spiegargli che non gli conviene partecipare (ha smentito “l’interpretazione” del suo discorso, ma non la sostanza) - L’obiettivo è tenere basso il prezzo delle azioni per non svenarsi con il sindacato…

Condividi questo articolo


R.Po. per "Il Corriere della Sera"

FIAT CHRYSLERFIAT CHRYSLER

Che la strada della quotazione Chrysler non sia la sua preferita (anzi) è noto: farà tutto il possibile per evitarla. Che Sergio Marchionne sia arrivato a dissuadere apertamente gli investitori dal partecipare alla relativa Ipo suona però strano: di solito è attentissimo a evitare giudizi che rischierebbero di attirargli da un lato richiami Sec, dall'altro accuse dalla controparte Veba rispetto a una trattativa già abbastanza delicata. Dev'essere quindi stato un mix di interpretazioni tra il corretto e il forzato quello che, alla fine,lo ha portato a smentire Sanford C. Bernstein.

john elkann e sergio marchionne consegnano la lancia thema presidenziale a giorgio napolitanojohn elkann e sergio marchionne consegnano la lancia thema presidenziale a giorgio napolitano

Comincia tutto la settimana scorsa. Bernstein Research organizza a Londra un incontro con un gruppo di investitori. Dall'incontro esce un report. Nel report ci sono le valutazioni del broker sui titoli Fiat, visti nell'ottica oggi più ovvia: il collocamento Chrysler, appunto.

Ora. Si sa che l'Ipo potrebbe servire solo a determinare un prezzo di mercato che «possa essere riconosciuto da entrambe le parti». È questo che, nello scenario auspicato dal Lingotto, potrebbe sbloccare le trattative con Veba, permettere a Torino di acquistare direttamente anche il 16,6% in teoria destinato a Wall Street, procedere alla fusione senza altri ritardi, quotare subito il gruppo unico .

Marchionne, a Londra, ne ha parlato? L'analista di Bernstein, nel report diffuso martedì, ne sintetizza comunque il pensiero: «Non crede che investire attraverso quest'Ipo possa essere la strada più interessante, lascia intendere che investire in Fiat o Fiat-Chrysler più avanti possa rappresentare una scommessa migliore». Evidenti le possibili implicazioni.

BOB KING E SERGIO MARCHIONNEBOB KING E SERGIO MARCHIONNELogo Logo "Chrysler"

La reazione del Lingotto è dunque immediata: «Fiat-Chrysler smentiscono con fermezza che Sergio Marchionne abbia reso le dichiarazioni che gli sono state attribuite. Il documento dà un'interpretazione fuorviante dell'intervento e non rispecchia con precisione le sue dichiarazioni». È sul quel «con precisione» che il mercato però si concentra. E fa salire il titolo di un altro 2,57 %

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…