MILANO +0,4%, SPREAD IN CALO A 272 - FINMECCANICA -4% - RCS -2,1%, I GIORNALISTI IN SCIOPERO - FMI: SERVE UNIONE BANCARIA PER AREA EURO - USA-UE: AL VIA NEGOZIATI PER IL LIBERO SCAMBIO - L’INDIA SOSPENDE IL PAGAMENTO DEGLI ELICOTTERI AGUSTA (IL MINISTERO NON CONFERMA) - SCARONI IPOTIZZA L’ALLONTANAMENTO TRA ENI E SAIPEM? VERGINE: “SOLO IPOTESI” - RAGNETTI: NON STO TRATTANDO PER LASCIARE ALITALIA - ILVA: CONSULTA RESPINGE I RICORSI DEI PM - “LE MONDE”: PROPOSTA UNA DONNA ALLA DIREZIONE - THOMPSON REUTERS TAGLIA 2.500 POSTI…

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1 - BORSA: MILANO POSITIVA, GIORNATA 'NO' PER FINMECCANICA E RCS
(ANSA) - Chiusura positiva per Piazza Affari nel giorno dell'asta del Tesoro che ha piazzato 3,4 miliardi di Btp contro una domanda di oltre 4,7 miliardi. Il Ftse Mib ha guadagnato così lo 0,41% a 16.712 punti, replicando l'andamento dei principali mercati europei. In questo contesto lo spread Btp-Bund invece è sceso sui 270 punti base.

alessandro pansaalessandro pansa

FINMECCANICA MAGLIA NERA, ATTESA CDA. E' il titolo Finmeccanica il peggiore tra quelli a maggiore capitalizzazione nonostante il divieto di vendite allo scoperto deciso dalla Consob: in chiusura, dopo una lunga sospensione per eccesso di ribasso, ha segnato un calo del 4 per cento, dopo il meno 7 per cento della seduta precedente. Il mercato è in attesa di novità dal Cda che dovrebbe nominare il nuovo Ceo al posto di Giuseppe Orsi, arrestato per presunte tangenti. Il successore dovrebbe essere Alessandro Pansa. L'India ha intanto sospeso i pagamenti per la fornitura degli elicotteri.

GIORNATA NO PER BANCHE, REALIZZI SU BPM. In un contesto negativo per le banche europee, che hanno perso tutte terreno, a Milano la più penalizzata è stata la Bpm (-3,63%) reduce da una serie di sedute positive grazie al piano di trasformazione della banca in Spa che rende il titolo appetibile. Deboli anche Bper (-1,4%), Mps (-1,2%) e Ubi Banca (-0,6%). Tra le big, UniCredit ha ceduto lo 0,36% e Intesa lo 0,21 per cento.

CHRISTINE LAGARDECHRISTINE LAGARDE

PESANTE RCS, BENE GALASSIA FIAT. Giornata no per Rcs (-2,1%) all'indomani della conferma del piano di 800 esuberi, mentre a fare bene è la galassia Fiat. Il Lingotto ha guadagnato l'1,36%, mentre le Industrial l'1,15 per cento. Bene anche le Exor (+2,93%). Tra gli altri a fare bene anche Buzzi (+2,9%) e Mediaset (+2,5%).

2 - SPREAD BTP SCENDE A 272 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco scende a 272 punti base, col tasso sul titolo del Tesoro in calo al 4,40%.

3 - FMI, UNIONE BANCARIA NECESSARIA PER AREA EURO
(ANSA) - "L'unione bancaria è necessaria per l'area euro": "é la conclusione logica dell'idea che sistemi bancari integrati richiedono una supervisione prudenziale integrale". Lo afferma uno studio del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), sottolineando che la questione é sia "immediata" sia di "lungo termine".

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4 - UE: AL VIA NEGOZIATI CON USA PER ACCORDO LIBERO SCAMBIO
Radiocor - L'Unione Europea e gli Stati Uniti hanno concordato l'avvio di negoziati per raggiungere un accordo di libero scambio, un progetto fra i piu' ambiziosi e complessi mai definiti. Lo ha annunciato il presidente della Commissione europea, Jose' Manuel Barroso. I negoziati dureranno prevedibilmente due anni.

5 - FINMECCANICA: INDIA SOSPENDE PAGAMENTO ELICOTTERI AL CENTRO INCHIESTA
Radiocor - Il Governo indiano ha deciso di sospendere i pagamenti ad Agusta Westland (gruppo Finmeccanica) per i 12 elicotteri AW101 acquistati per 556 milioni di euro, al centro dell'inchiesta della magistratura italiana per presunte tangenti legate alla commessa, che ha portato all'arresto del numero del gruppo Giuseppe Orsi. Lo riporta il sito del giornale 'The Times of India', aggiungendo che la consegna delle velivoli e' sospesa fino alla fine dell'inchiesta.

ELICOTTERO AGUSTA WESTLANDELICOTTERO AGUSTA WESTLAND

6 - FINMECCANICA: DIFESA INDIANA NON CONFERMA STOP A PAGAMENTI
(ANSA) - In merito alla sospensione dei pagamenti per gli elicotteri AgustaWestland, il portavoce del ministero della Difesa Sitanshu Car ha detto all'ANSA "di non essere al corrente di alcuna decisione a riguardo". Fonti industriali a New Delhi precisano inoltre che finora non ci sarebbe stato alcun pagamento per il contratto da 560 milioni di dollari.

Questo è dovuto al fatto, hanno aggiunto, che l'intesa prevede un pagamento a 90 giorni dalla consegna in modo da facilitare la verifica del prodotto e l'espletamento delle pratiche finanziarie. Due dei 12 velivoli destinati al trasporto di personalità politiche sono stati consegnati a metà dicembre, mentre un terzo è in arrivo.

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7 - SAIPEM: -2,1% UTILE NETTO 2012, CEDOLA IN CALO A 0,68 EURO
Radiocor - Saipem ha archiviato il 2012 con un utile netto di 902 milioni di euro, in calo del 2,1% sul 2011. Piu' consistente il ribasso accusato dai profitti nell'ultima frazione dell'esercizio: -30,2% a 180 milioni. Contestualmente gli investimenti tecnici sono ammontati a 1,01 miliardi, i ricavi sono aumentati del 6,2% 13,37 miliardi e l'Ebit e' migliorato del 3,4% a 2,2 miliardi. L'utile operativo e' sceso dello 0,8% a 1,48 miliardi. La societa' ha confermato la policy di pay-out a un terzo dell'utile netto consolidato e proposto all'assemblea un dividendo di 0,68 euro per azione ordinaria, in calo del 2,8% rispetto alla cedola riconosciuta nell'anno precedente.

I nuovi ordini sono cresciuti del 7% a 13,39 miliardi, mentre il portafoglio residuo contava a fine dicembre commesse per 19,74 miliardi (-3,3%). L'indebitamento finanziario netto di Saipem a tutto dicembre era pari a 4,28 miliardi, in rialzo di 1,09 miliardi da fine dicembre 2011 a causa soprattutto dell' aumento del capitale circolante derivante dall'impatto dei termini contrattuali di alcune commesse in esecuzione.

PAOLO SCARONIPAOLO SCARONI

8 - SAIPEM: VERGINE, NO COMMENT SU SEPARAZIONE DA ENI
(ANSA) - "Nessun commento" da parte di Umberto Vergine, amministratore delegato di Saipem, alle parole di Paolo Scaroni, a.d. dell'Eni, che aveva aperto alla possibilità di un allentamento dei legami azionari fra le due società "Non commento le opinioni del mio azionista ognuno può leggerle nel modo che ritiene corretto" ha detto Vergine nel corso della conference call.

Sul distacco dell'Eni da Saipem ci sono state "solo ipotesi" legate alle parole di Scaroni mentre "non ci sono studi o attività pianificate" al riguardo, ha aggiunto in secondo momento Vergine.

9 - COMUNICATO SINDACALE
Il Cdr dei Periodici Rcs

SEDE CORRIERE DELLA SERASEDE CORRIERE DELLA SERA

I giornalisti dei Periodici di Rcs MediaGroup, che all'annunciato piano di tagli e dismissioni hanno reagito sin da subito proclamando, a partire già da ieri e fino a venerdì prossimo, quattro giorni di sciopero, dopo quello del 12 novembre scorso, saranno al fianco dei colleghi dei Quotidiani per una mobilitazione unitaria dei giornalisti del gruppo anche nel giorno in cui il Consiglio d'amministrazione intende varare in via definitiva un Piano industriale che, per fare cassa, punta a cancellare 800 posti di lavoro (l'80% dei quali in Italia) e un pezzo straordinariamente prezioso della storia culturale del nostro Paese e della nostra democrazia. Certi che la posta in palio sia comune: la difesa della qualità, dell'autonomia e dell'indipendenza dell'informazione tutta.

PIETRO SCOTT JOVANEPIETRO SCOTT JOVANE

I giornalisti della Divisione Periodici di Rcs MediaGroup chiedono alla politica maggior coraggio e una presa di posizione chiara ed esplicita contro le sciagurate scelte annunciate dal primo gruppo editoriale italiano. Un invito rivolto, in particolare, alle Istituzioni di Milano e a chi oggi si candida a guidare la Lombardia, la Regione in cui vi è la più alta concentrazione di attività editoriali, soprattutto periodiche.

Angelo ProvasoliAngelo Provasoli

I giornalisti dei Periodici metteranno in campo qualsiasi forma di mobilitazione per ottenere che il management del gruppo abbandoni l'intenzione di svendere dieci testate storiche della Divisione e arrivi finalmente alla definizione di un Piano industriale che segni con chiarezza e coraggio l'avvio di una fase di netta discontinuità rispetto al passato e che ponga al centro del rilancio e dello sviluppo l'informazione e la qualità dei contenuti, facendo leva sull'attuale occupazione giornalistica.

10 - SVIZZERA: BANCA CENTRALE CHIEDE 'CUSCINETTO' A BANCHE SU IMMOBILIARE
Radiocor - E' allarme alla Banca nazionale elvetica (Snb) sull'andamento del mercato immobiliare in Svizzera, sempre piu' a rischio 'bolla': la Banca centrale ha chiesto, e ottenuto, dal Bundesrat, il Consiglio dei ministri, una disposizione che obbliga le banche svizzere ad approntare un 'cuscinetto' precauzionale in fondi propri, pari all'1% degli asset ponderati per il rischio nel finanziamento immobiliare, a partire dal 30 settembre. La decisione e' stata presa per contrastare qualsiasi rischio derivante da una 'bolla' immobiliare in Svizzera.

PROTESTA DEGLI OPERAI DELL ILVAPROTESTA DEGLI OPERAI DELL ILVA

11 - ILVA: CONSULTA, INAMMISSIBILI RICORSI CONFLITTI PROCURA CONTRO GOVERNO
Radiocor - La Corte costituzionale, con due distinte ordinanze, ha dichiarato inammissibili i ricorsi per conflitto di attribuzione promossi dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Taranto contro il Governo per il decreto legge salva-Ilva e per la legge di conversione.

ILVA DI TARANTOILVA DI TARANTO

Lo annuncia, in una nota, la Consulta, precisando che le ordinanze della Corte costituzionale sono motivate sul duplice rilievo che: il conflitto di attribuzione relativo ad una legge o ad un atto avente forza di legge e' inammissibile, come affermato da costante giurisprudenza, quando sussista la possibilita' di sollevare eccezione di legittimita' costituzionale in via incidentale nell'ambito di un giudizio comune; siffatta possibilita' sussiste nel caso di specie e si e' addirittura concretizzata con la rimessione alla Corte costituzionale in via incidentale, da parte sia del GIP presso il Tribunale ordinario di Taranto sia di tale Tribunale (rispettivamente con le ordinanze r.o. n. 19 e n. 20 del 2013), di questioni di legittimita' costituzionale relative al citato decreto-legge n. 207 del 2012, quale risultante dalla sua conversione in legge, e concernenti proprio le 'vicende ILVA di Taranto'.

Il Presidente della Corte fissera' per il prossimo mese di aprile, nel rispetto dei tempi tecnici per la costituzione delle parti, l'udienza pubblica di discussione delle sopra indicate questioni incidentali.

OBAMA E WALL STREETOBAMA E WALL STREET

12 - CRISI:USA; NYT, OBAMA CERCA ALLEANZA BANCHE PER PIGNORAMENTI
(ANSA) - L'amministrazione Obama cerca un'alleanza con le banche per distribuire miliardi di dollari ai proprietari di case alle prese con i pignoramenti. Si tratta - riporta il New York Times - di una 'strana' alleanza perché le stesse banche da cui Washington cerca aiuto sono quelle accusate di aver abusato nelle politiche per i pignoramenti. L'accordo allo studio prevede la revisione da parte delle banche delle richieste di mutuo e di quelle di pignoramento per identificare possibili errori. Sulla base degli errori rinvenuti saranno distribuiti i fondi a disposizione: più grave l'errore più soldi finiranno nelle tasche dei mutuatari. Ma il piano suscita perplessità perché - secondo i critici - presenta potenziali conflitti di interesse.

13 - GAS: ACCORDO ITALIA-GRECIA-ALBANIA PER GASDOTTO TAP
(ANSA) - Grecia, Italia e Albania hanno firmato ad Atene l'accordo per la realizzazione del Trans Adriatic Pipeline (TAP), uno dei progetti di gasdotto sviluppati per trasportare il gas naturale di Shah Deniz in Europa. Il Consorzio di Shah Deniz effettuerà la selezione definitiva del gasdotto che trasporterà il proprio gas in Europa attraverso il Corridoio Sud entro giugno 2013.

gasdottogasdotto

"La firma dell'accordo intergovernativo - ha commentato Michael Hoffmann, External Affairs Director di TAP - rinforza ulteriormente il sostegno a TAP da parte dei governi ospitanti, sia da un punto di vista legale che regolatorio. Per TAP, quest'atto rappresenta l'ultimo accordo politico internazionale di alto livello, importante per l'imminente processo di selezione da parte del Consorzio di Shah Deniz". Gli azionisti del progetto TAP sono la svizzera Axpo (42,5%), la norvegese Statoil (42,5%) e la tedesca E.ON Ruhrgas (15%).

la mappa dei gasdotti dal Corriere della Serala mappa dei gasdotti dal Corriere della Sera

14 - EDITORIA: THOMPSON REUTERS VERSO TAGLIO 2.500 POSTI LAVORO
(ANSA) - Thompson Reuters si appresta a ridurre la propria forza lavoro di 2.500 unità entro la fine dell'anno. Lo riporta la stampa americana, sottolineando che i tagli dovrebbero riguardare la divisione finanziaria e rischio.

La divisione finanziaria e rischio è sotto pressione da diversi anni in seguito alla riduzione della forza lavoro da parte delle grandi banche e alla debolezza economica. "Queste non sono decisioni facili ma la nostra struttura di costi deve rispecchiare le necessità dei clienti" afferma l'amministratore delegato di Thompson Reuters Jim Smith. Thompson Reuters ha chiuso il quarto trimestre con un utile operativo in aumento del 2% grazie al contenimento dei costi che ha bilanciato la piatta crescita dei ricavi. I ricavi della divisione finanziaria e rischio sono risultati stabili nel quarto trimestre a 1,81 miliardi di dollari. L'utile netto del 2012 di Thompson Reuters è risultato pari a 2,1 miliardi di dollari contro una perdita di 1,4 miliardi di dollari nel 2011.

LE MONDELE MONDE

15 - EDITORIA: FRANCIA, LE MONDE POTREBBE AVERE DIRETTORE DONNA
(ANSA) - Lo storico quotidiano parigino Le Monde potrebbe presto avere un direttore donna. I tre principali azionisti della società che lo pubblica (il banchiere Matthieu Pigasse, il patron del web Xavier Niel e il finanziere Pierre Bergé) hanno infatti proposto per la direzione la ex corrispondente a Mosca Natalie Nougayrede, 46 anni, già vincitrice del prestigioso premio giornalistico Albert Londres nel 2005, per i suoi reportage dalla Cecenia.

La Nougayrede, secondo quanto riportano diversi siti transalpini, sarebbe stata preferita a diverse firme eccellenti del prestigioso giornale, tra cui il cronista politico Arnaud Leparmentier (ex corrispondente a Bruxelles, oggi incaricato di seguire l'Eliseo) e lo specialista di macroeconomia internazionale Alan Faujas. La candidatura dovrà ora passare al vaglio dei componenti della redazione, in una votazione prevista per la metà di marzo. Se raccoglierà almeno il 60% dei voti favorevoli, la Nougayrede prenderà il posto di Eric Izraelewicz, morto improvvisamente nel novembre scorso.

ANDREA RAGNETTIANDREA RAGNETTI

16 - ALITALIA: RAGNETTI SMENTISCE TRATTATIVE PER LASCIARE
(ANSA) - "L'a.d. di Alitalia, Andrea Ragnetti, smentisce di essere in trattative per lasciare la compagnia e di avere già concordato la sua buonuscita". Lo precisa l'azienda.

17 - EADS: PROPOSTO PER PRESIDENZA DENIS RANQUE, EX PATRON THALES
(ANSA) - Il comitato nomine del gigante europeo dell'aeronautica Eads, casa madre di Airbus, ha proposto il francese Denis Ranque per il ruolo di presidente non esecutivo del consiglio d'amministrazione. Ranque, ex numero uno del gruppo di difesa Thales, succede a un altro francese, Arnaud Lagardere, amministratore dell'omonimo gruppo e principale azionista privato tra i transalpini. La sua nomina, insieme a quella di altri 11 consiglieri d'amministrazione, sarà sottoposta ora al voto di un'assemblea generale straordinaria, convocata per il 27 marzo ad Amsterdam.

eadseads

Il rinnovo al vertice di Eads arriva come conseguenza della riorganizzazione dell'azionariato decisa nel dicembre scorso, che prevede un progressivo disimpegno dei partner industriali privati (il citato gruppo Lagardere e la tedesca Daimler) e una redistribuzione delle quote tra azionisti pubblici, con un 12% a testa per Francia e Germania e un 4% per la Spagna. Nelle scorse settimane era circolato con insistenza il nome della ex numero uno di Areva, Anne Lauvergeon, come possibile nuovo presidente di Eads, ma la sua candidatura sarebbe stata scartata dall'azienda per la sua eccessiva vicinanza al governo francese, che avrebbe potuto comportare rischi di sgradite ingerenze politiche nella governance.

18 - LA SCELTA VERDE DEL SENATO A CURA DI TEDESCHI E INDIANI
S.Agn. per il "Corriere della Sera" - Una gara indetta dal Senato della Repubblica con bando pubblico, aperta a tutte le aziende interessate e aggiudicata con il criterio dell'offerta «economicamente più vantaggiosa». Tutto secondo le regole, ma il risultato è stato «l'indignazione» del comitato Ifi, l'associazione che raggruppa l'80 per cento dell'industria nazionale di celle e moduli fotovoltaici. Come mai?

PALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICAPALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICA

Perché a vincere la posa dei pannelli solari sui tetti dell'archivio storico della seconda istituzione dello Stato è stata un'azienda che ha base in Italia (la Solon), ma che ha come azionista la tedesca Solon Energy gmbh, a sua volta di proprietà di azionisti indiani (Microsol) con sede negli Emirati Arabi Uniti. Insomma: l'energia elettrica «verde» che soddisferà i bisogni del centro logistico di via del Trullo non sarà frutto della filiera nazionale delle rinnovabili.

«Ma l'indignazione non è rivolta verso il Senato» ci tiene a precisare il comitato delle società del fotovoltaico, forse un po' troppo precipitoso nella sua reazione. Sullo sfondo, a giustificare il disagio dei produttori, rimangono però un paio di questioni aperte: il sospetto di fondo - portato all'attenzione Ue - che le aziende extraeuropee (e in particolare cinesi) operino con pratiche anticoncorrenziali. E la situazione di crisi profonda nella quale è precipitato il settore (con aziende che oscillano tra il concordato e la chiusura) dopo la fine del Bengodi assicurato dai precedenti «conti energia»

19 - ESSELUNGA, CAPROTTI PADRE E FIGLI IN TRIBUNALE FINO AL 2014
A.Jac. per il "Corriere della Sera" - La contesa tra Bernardo Caprotti e i due figli maggiori, Giuseppe e Violetta, sulla proprietà delle quote di Esselunga, continua per via giudiziaria. E in assenza di colpi di scena, i tempi si allungano: se padre e figli non riescono a sedersi prima intorno a un tavolo e raggiungere un accordo, per il verdetto (anzi i verdetti) del giudice si dovrà aspettare la fine del 2014.

GIUSEPPE CAPROTTIGIUSEPPE CAPROTTI Bernardo CaprottiBernardo Caprotti

Perché i procedimenti avviati da Violetta e Giuseppe (i figli nati dal primo matrimonio) sono due ma per entrambi la sentenza è attesa per il prossimo anno. Ieri c'è stata la prima udienza davanti alla Corte d'Appello di Milano dove i figli hanno impugnato il lodo arbitrale voluto dal padre (e che il 26 luglio scorso ha dato ragione a Bernardo definendolo «il dominus di Esselunga che della stessa può disporre nel rispetto delle leggi che governano il Paese»).

Giuseppe e Violetta, forti della posizione dell'arbitro Natalino Irti, in dissenso rispetto alle conclusioni dell'arbitrato, hanno impugnato il lodo «per i gravi vizi processuali e per la contrarietà alle regole di ordine pubblico sulla circolazione delle partecipazioni attribuite a società fiduciarie».

E ieri il giudice Rosella Boiti per analizzare l'ingarbugliata vicenda si è presa quasi un anno di tempo, fissando la prossima udienza per il 3 dicembre 2013 ipotizzando la sentenza tra la primavera e l'estate 2014. Su strada parallela viaggia il procedimento civile, avviato dai figli prima della pronuncia del lodo. Dopo una prima udienza nell'aprile scorso il giudice Enrico Consolandi ha fissato l'appuntamento successivo per il 19 marzo 2013 con sentenza nel 2014.

Seat Pagine GialleSeat Pagine Gialle

20 - CENTOVENTI GIORNI PER SEAT TRA CONCORDATO E CLASS ACTION
Fr.Bas. per il "Corriere della Sera" - Il Tribunale di Torino ha concesso a Seat Pagine Gialle un termine di 120 giorni per la presentazione della proposta di concordato preventivo. Il termine decorre dal 6 febbraio. Seat ritiene che questo percorso possa garantire la continuità aziendale in un orizzonte temporale di lungo periodo. Intanto prosegue la causa promossa da sette piccoli azionisti che hanno perso circa un milione di euro, seguiti dagli avvocati Ugo e Nicola Scuro dell'associazione Nuovo Mille.

Hanno chiesto il sequestro giudiziario dell'azienda e martedì prossimo ci sarà a Roma la seconda udienza. «Abbiamo chiamato in giudizio anche la Consob», spiega l'avvocato Ugo Scuro, che aggiunge: «Ci opporremo al concordato preventivo. E stiamo per chiedere alla società che comprenda nel suo piano le azioni di corresponsabilità nei confronti di Rbs, dei fondi che hanno ceduto e acquistato, di tutti i soggetti che hanno concorso alla creazione del danno oltre che alla gestione precedente, che nel giugno scorso in sede sociale si è fatta approvare la manleva. Chiederemo che sia impugnata». Ieri il titolo ha perso il 13,79%.

21 - CRISI: BRUCIATE 104.000 IMPRESE,E' RECORD CHIUSURE IN 2012
Alfonso Neri per l'ANSA - Una bomba atomica sulle imprese, che ha cancellato l'anno scorso oltre 100.000 aziende, nuovo record: è la crisi che morde ancora, con i settori distintivi del 'made in Italy' (moda e sistema casa) che dall'inizio della recessione sono quelli che hanno sofferto più di tutti. I dati e l'analisi del Cerved è impietosa.

Il 2012 - con i primi segnali del 2013 che confermano il trend - è infatti stato l'anno più duro per il numero di imprese che hanno chiuso i battenti: tra fallimenti (12.000), liquidazioni (90.000), procedure non fallimentari (2.000) sono state 104.000 (+2,2% rispetto all'anno precedente) le aziende italiane perse. Secondo il gruppo specializzato nell'analisi della situazione finanziaria delle imprese, è in corso soprattutto un boom dei concordati preventivi, nato con la riforma entrata in vigore a settembre: nel solo quarto trimestre sono state presentate circa 1.000 domande, lo stesso quantitativo dei 9 mesi precedenti.

LOGO CERVEDLOGO CERVED

"Il picco toccato l'anno scorso in particolare dai fallimenti - commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato Cerved - supera del 64% il valore registrato nel 2008, l'ultimo anno precrisi: sono stati superati anche i livelli precedenti al 2007, quando i tribunali potevano dichiarare fallimenti anche per aziende di dimensioni microscopiche". Quello che colpisce è anche la fotografia 'storica' sulla crisi: un indice molto significativo dell'impatto sulla mortalità d'impresa è dato dal rapporto tra le società di capitale fallite nel corso dei quattro anni di recessione e le aziende con un bilancio valido. Si scopre così che chi ha pagato di più sono le società di capitale manifatturiere (fallito il 5,2% del totale), seguite dalle costruzioni con un indice pari al 4,6% e dal terziario, i cui i fallimenti hanno pesato per il 2,2%.

VITTORIO GRILLI ELSA FORNERO MARIO MONTI CORRADO PASSERAVITTORIO GRILLI ELSA FORNERO MARIO MONTI CORRADO PASSERA

Dati di maggiore dettaglio indicano come i comparti che hanno sofferto di più siano tutti industriali e specifici del 'made in Italy': il sistema casa (7,9%), la moda (7,1%), la produzione di beni intermedi (5,5%), la meccanica (5,1%). Dal punto di vista territoriale la crisi nata nel 2008 ha colpito maggiormente il Nord (3,5% nel Nord Ovest e 3,2% nel Nord Est), rispetto al Centro-Sud (2,7%). Le regioni che soffrono di più sono il Friuli (4,4%), le Marche (4,1%), il Piemonte (3,6%) e la Lombardia (3,5%). Le Regioni che viceversa mostrano un'incidenza dei fallimenti minore sono la Valle d'Aosta (1,9%), la Basilicata (2,1%), il Lazio (2,1%) e la Sicilia (2,3%).

Tra le province quelle di Pordenone (5,9%), Teramo (5,3%), Ancona (4,9%) e Vibo Valentia (4,9%) sono quelle a maggiore intensità di default, mentre con più di 4 mila società fallite, Milano è l'area con il maggior numero assoluto di chiusure, seguita da Roma (3.622), Napoli (2.081) e Torino (1.932).

 

 

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