Bankomat per Dagospia
Fa bene a chiedersi Milano Finanza chi sia questo Raffaele Mincione, che ormai da mesi detiene oltre il 7 per cento di un grande banca italiana quotata, la BPM. Sì perché in realtà non lo detiene lui, ma una finanziaria lussemburghese che fa capo a società off shore e nessuno sa chi siano i veri proprietari.
ANDREA BONOMI Allora se uno prova oggi ad andare in un banca Italiana, aprire un conto (non dico comprando con i medesimi fondi il 7 per cento del suo capitale), ma solo ad aprire un conto corrente con qualche migliaio di euro, intestato ad una società lussemburghese che fa capo a non si sa, si dovranno immediatamente compilare moduli molto precisi che obbligano a dichiarare il beneficiario reale del conto. Ed e' il minimo, magari cominciamo ad essere in un mondo di legalità, almeno talvolta....
Raffaele Mincione Milano Finanza tratteggia un dipinto bellissimo di Mincione, misterioso golden boy della City londinese, ma con piccole propaggini romane nell'immobiliare. Alla fine però - pur essendo tutto il pezzo simpaticamente malandrino - si dimentica di porre tre domande tre, precise e dirette, con nomi e cognomi.
MF poteva ad esempio chiedere: la Consob del Presidente Vegas, come si sa attentissima ai tabulati telefonici dei giornalisti economici, ha chiesto qualcosa? Bankitalia, rigorosissima con le piccole casse rurali, forse si sta muovendo? La Banca popolare di Milano per prima, ha tutti i formulari ben compilati ed esaustivi, ben archiviati in Piazza Meda?
Chi sono le persone con responsabilità apicali della BPM ora e prima che hanno trattato con Mincione? Piero Montani e Andrea Bonomi lo conoscono, hanno controllato i moduli, hanno investigato?
Ah saperlo....
