MONTE DEI PACCHI: CACCIA AL TESORO ALLA “BANDA DEL 5%”

È iniziata la caccia ai conti segreti dell'ex direttore dell'Area Finanza del Monte dei Paschi di Siena Gianluca Baldassarri - La Guardia di Finanza ha scovato 10 mln € in quattro diversi conti in Svizzera - Altri soldi, frutto delle scellerate operazioni di Mps, potrebbero essere a Londra...

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Fiorenza Sarzanini per "Il Corriere della Sera"

Gianluca BaldassarriGianluca Baldassarri

Dieci milioni di euro sparsi su almeno quattro conti svizzeri. Un tesoro che secondo i pubblici ministeri di Siena è riconducibile a Gianluca Baldassari, l'ex direttore dell'Area Finanza del Monte dei Paschi di Siena che si trova in carcere per associazione a delinquere, truffa, appropriazione indebita e turbativa del mercato.

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Il denaro è stato rintracciato indagando sulle società fiduciarie che il manager avrebbe utilizzato per trasferire somme all'estero. E qualche giorno fa i magistrati elvetici hanno dato il via libera alla rogatoria per il recupero dei soldi. L'incontro del procuratore Natalia Ferrara Micocci con i sostituti Antonio Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso è previsto per questa mattina.

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L'inchiesta sull'acquisizione di Antonveneta da parte di Mps costata oltre 9 miliardi e trecento milioni di euro, oltre a circa dieci milioni di oneri, entra dunque in una nuova fase calda. Gli accertamenti della Guardia di Finanza si concentrano sulle operazioni effettuate per sostenere quell'esborso e nascondere la voragine che si era creata nei bilanci.

Ieri gli specialisti del Nucleo Valutario guidati dal generale Giuseppe Bottillo hanno perquisito gli uffici milanesi della Nomura International, la società che gestì assieme agli ex vertici di Mps - il presidente Giuseppe Mussari e il direttore generale Antonio Vigni, oltre allo stesso Baldassarri - il «derivato» Alexandria.

monte dei paschi di sienamonte dei paschi di siena

Si tratta di un investimento deciso nel 2009 che fu tenuto segreto e nelle intenzioni del management dell'epoca doveva servire a ripianare i debiti, anch'essi mascherati e celati agli organi di vigilanza e in parte agli stessi azionisti. In realtà si rivelò disastroso e provocò un ulteriore «buco» nel bilancio di almeno 220 milioni di euro. Sono stati gli attuali dirigenti a scoprire il contratto nell'ottobre scorso e subito hanno presentato una denuncia in Procura.

SVIZZERASVIZZERA

È il decreto firmato dai pubblici ministeri a chiarire l'obiettivo delle nuove verifiche: «Dalla documentazione acquisita, le testimonianze, gli atti trasmessi dalla Banca d'Italia emerge l'ostacolo alla vigilanza della stessa Bankitalia poiché risulta che organi apicali di Mps e altri soggetti che hanno strutturato finanziariamente l'operazione con Nomura, occultavano il mandate agreement così determinando per Bankitalia l'impossibilità di analizzarlo e valutarlo».

Bisogna dunque procedere a perquisizione per ricostruire la genesi, le trattative, le motivazioni che hanno determinato Mps a ristrutturare Alexandria con Nomura e a stipulare le operazioni di investimento in Btp a scadenza triennale per un importo di tre miliardi di euro. I finanzieri hanno sequestrato agende, computer, contratti e mail negli uffici del manager director Francesco Renato Mele e del suo vice Marco Figus, oltre a documenti negli uffici di sette dirigenti.

PROCURA DI SIENAPROCURA DI SIENA

La pista svizzera per rintracciare i soldi di Baldassari parte invece dalla «Galvani srl», la fiduciaria bolognese che avrebbe gestito i suoi depositi all'estero e consente di individuare almeno quattro linee di finanziamento che partono da conti aperti in quattro banche sparse nel Canton Ticino. È soltanto la prima tappa. Altri soldi potrebbero essere a Londra - lì dove il manager aveva intenzione di trasferirsi - e in Lussemburgo.

 

 

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