NEL NOME DI IOR, CHE CASINO! - LIN-GOTTI TEDESCHI IN PRESSING SUL SUO CARO TREMONTI: \"TUTELARE LA PRIVACY SUI CONTI\" - DOPO IL SEQUESTRO DI 23 MILIONI GLI ORDINI RELIGIOSI CORRENTISTI TEMONO CHE SI VIOLI LA RISERVATEZZA - CHI è IMBUFALITO è L´EX PRESIDENTE DELLO IOR CALOIA, STANCO DELLO SCARICA BARILE DI GOTTI: VUOLE SPAZIO SU \"L’OSSERVATORE ROMANO\" PER REPLICARE. \"Altrimenti sarò costretto a usare altri mezzi di comunicazione\"....

Condividi questo articolo


Orazio La Rocca per \"la Repubblica\"

FinancialFinancial Times 22 sett 2010ETTOREETTORE GOTTI TEDESCHI

«Trasparenza, rigore, ma anche privacy, riservatezza e persino qualche possibile forma di anonimato non del tutto differente rispetto al passato». È lunga, difficile e stretta la strada che - si apprende riservatamente da una autorevole fonte di Oltretevere - tra mille prudenze, distinguo e resistenze varie, si sta tentando di percorrere per varare la tanto sospirata riforma dello Ior (l´Istituto per le Opere di Religione), la banca vaticana finita nuovamente sotto inchiesta, questa volta per riciclaggio, su iniziativa della Procura di Roma.

In settimana se ne parlerà in un summit segreto e per molti versi inedito, tra il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, il ministro delle Finanze Giulio Tremonti e i responsabili degli ordini religiosi maschili e femminili titolari di conti correnti presso la banca vaticana.

Vale a dire quasi tutto lo zoccolo duro della clientela istituzionale dello Ior, congregazioni, missionari, ma anche sacerdoti, vescovi e cardinali, gran parte dei quali già avrebbero fatto sapere di essere poco disposti a vedere violata la tradizionale privacy sui loro conti così come la Banca d´Italia a norma di legge chiede al Vaticano. Preoccupazioni e riserve che i correntisti pontifici potrebbero esporre al ministro Tremonti per avere \"lumi e consigli\".

AngeloAngelo Caloia

La notizia della singolare iniziativa - prevista per mercoledì - è filtrata ufficiosamente dalle stesse congregazioni religiose, i cui superiori generali erano stati convocati dalle autorità vaticane all´indomani del blocco deciso dai pm romani dei 23 milioni di euro movimentati dallo Ior su un´altra banca senza il rispetto delle norme di trasparenza previste dalle leggi italiane.

ETTOREETTORE GOTTI TEDESCHI LAMBERTO CARDIA

Blocco seguito anche dall´incriminazione dei vertici della banca vaticana, il direttore generale Paolo Cipriani e il presidente Gotti Tedeschi, il quale ha sempre assicurato che «presto sarà tutto chiarito con le autorità italiane», lamentandosi però del fatto che lo Ior attualmente pagherebbe le conseguenze negative delle passate gestioni.

Una tesi difensiva che Gotti Tedeschi ha più volte sottolineato anche in alcune interviste, chiamando indirettamente in causa il suo predecessore, Angelo Caloia (71 anni, docente di economia all´università cattolica Lumsa e presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano), fino al 23 settembre 2009 presidente dello Ior, dove era stato nominato nel 1989 da Giovanni Paolo II.

IlIl ministro dell’Economia Giulio Tremonti insieme a papa Ratzinger (FOTO ANSA)

Ma dopo un anno dalla fuoriuscita dallo Ior - e specialmente da quando la banca vaticana è inquisita per riciclaggio - Caloia ha deciso di far conoscere ufficialmente ai piani alti della Curia pontificia il suo disappunto: non gli sta per niente bene che il suo successore dentro e fuori il Vaticano insinui il sospetto che sarebbe tutta colpa sua se l´Istituto per le Opere di Religione è di nuovo nel mirino delle giustizia italiana e che ancora oggi non è stato messo in grado di essere riformato secondo i criteri di trasparenza valuti dalla Banca d´Italia.

NELLENELLE BRACCIA DI MORFEO ETTORE GOTTI TEDESCHI

E per questo nei giorni scorsi ha portato a conoscenza con un dettagliato appello «a chi di dovere» che non è più disposto a tollerare, ad esempio, che il suo successore vada sostenendo («Lo ha fatto sulla stampa nazionale con interviste e commenti», lamenta con amarezza l´ex presidente) che le \"colpe\" degli attuali guai giudiziari della banca vaticana sarebbero da addossare alla sua passata gestione.

CALOIACALOIA

Ora, per una sorta di par condicio, Caloia chiede che l´Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, gli pubblichi un articolo per poter rispondere alle accuse fatte nei suoi confronti dall´attuale vertice Ior e per difendere la sua onorabilità umana e professionale. Secondo l´ex presidente per \"giustificare\" gli attuali problemi giudiziari dello Ior non è corretto rifarsi a una gestione che in 20 anni non ha mai creato problemi al Vaticano, tantomeno - assicura Caloia - in materia di infrazioni e normative bancarie.

Da qui la ferma richiesta, rimasta finora inascoltata, di potersi difendere con un editoriale sul quotidiano della Santa Sede. «Altrimenti sarò costretto a usare altri mezzi di comunicazione».

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…