NUOVA PUNTATA DEI “MALTAFILES”, PUBBLICATI DALL'"ESPRESSO" – QUESTA VOLTA SPUNTANO EZIO GREGGIO E STEFANO TACCONI – HANNO SOCIETA’ NELL’ISOLA PER SFRUTTARE I VANTAGGI FISCALI. SONO IN COMPAGNIA DI SAWIRIS, BMW E PUMA (ABBIGLIAMENTO E SCARPE SPORTIVE) 

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Di Vittorio Malagutti, Gloria Riva, Giovanni Tizian e Stefano Vergine per l’Espresso

 

renzi muscat malta renzi muscat malta

Sotto attacco da settimane per uno scandalo di sospette tangenti che coinvolge sua moglie e un suo stretto collaboratore, il primo ministro maltese Joseph Muscat è ora costretto ad affrontare anche le ricadute politiche dei Malta Files. La scorsa settimana, l’inchiesta pubblicata dall’Espresso in contemporanea con altre 14 testate internazionali ha raccontato come gli sconti fiscali concessi dal governo di La Valletta abbiano attirato sull’isola migliaia di investitori stranieri che cercano così di ridurre al minimo il conto delle tasse.

 

Il risultato finale è che i Paesi d’origine di questi investitori, membri dell’Unione Europea al pari di Malta, sono costretti a rinunciare a miliardi di euro di gettito fiscale per effetto di questa concorrenza sleale da parte del piccolo Stato mediterraneo.

EVASIONE FISCALE EVASIONE FISCALE

 

In una conferenza stampa convocata lunedì 22 maggio, all’indomani della pubblicazione dell’inchiesta, Muscat ha descritto gli articoli come il frutto di un «attacco concertato contro Malta e il suo sistema finanziario» negando che l’isola possa essere definita un centro offshore, visto che non esiste un trattamento di favore per gli stranieri rispetto alle aziende locali. Il primo ministro ha evitato di entrare nel merito delle numerose agevolazioni fiscali varate negli ultimi anni.

 

Una su tutte: la possibilità di pagare un’imposta effettiva del 5 per cento sui profitti societari, al posto di quella ufficiale del 35 per cento, nel caso in cui la società maltese distribuisca dividendi ai propri azionisti. Questi ultimi hanno così diritto a ottenere dal Fisco un rimborso pari all’85 per cento di quanto versato come imposta. L’aliquota reale si riduce quindi al 5 per cento.

EVASIONE FISCALE EVASIONE FISCALE

 

Muscat ha anche affermato che non c’è nulla di segreto riguardo l’identità degli azionisti delle società con sede a Malta. Come dire che i Malta Files non rivelano nulla che già non si sapesse. Il capo del governo di La Valetta non ha però spiegato che il registro pubblico dell’isola è consultabile solo partendo dal nome della società. L’archivio analizzato da L’Espresso e dagli altri media che fanno parte del consorzio giornalistico contiene invece i nomi di azionisti, amministratori e rappresentanti legali di oltre 70 mila società con sede sull’isola. In totale quasi mezzo milione di nomi, alcuni dei quali ricorrono più volte.

 

Partendo da questo tesoro di informazioni esclusive, è stato possibile ricostruire un elenco dettagliato degli stranieri che hanno aperto una società a Malta. Ci sono politici, imprenditori, finanzieri, anche gente di spettacolo. La settimana scorsa L’Espresso ha dato conto dei nomi più noti e di quelli che rivestono un incarico pubblico, come Laura Bianconi, capogruppo in Senato di Alternativa Popolare, il partito di Angelino Alfano. Ed Enrico Cantone, il consigliere regionale toscano del M5S che ha dato le dimissioni dall’incarico subito dopo aver saputo che L’Espresso aveva individuato due sue società maltesi.

Samih Sawiris Samih Sawiris

 

MULTINAZIONALI OFFSHORE

Non c’è solo Italia, però, nei Malta Files. L’inchiesta del Consorzio investigativo europeo Eic ha rivelato le basi d’appoggio sull’isola di multinazionali come il grande gruppo chimico Basf, il marchio d’abbigliamento Puma o la casa automobilistica Bmw. È di casa a Malta anche un tycoon di fama mondiale come l’egiziano Naguib Sawiris, che tramite la holding Weather investments controlla il gruppo Orascom, forte soprattutto nella telefonia mobile e nelle telecomunicazioni.

Ezio Greggio Ezio Greggio

 

Sawiris, che dopo aver ceduto Wind, ha rilevato in Italia i portali internet Libero e Virgilio insieme a Seat Pagine Gialle, possiede a Malta alcune società, tutte identificate dalla sigla Otmt, che sta per Orascom Telecom Media and Technology. Da quanto emerge dai bilanci, le basi maltesi del magnate egiziano funzionano come punti di transito per flussi finanziari da decine di milioni di euro.

 

Oltre ai Malta Files, l’inchiesta del consorzio giornalistico europeo ha avuto accesso anche a documenti che riguardano alcuni trust creati o amministrati sull’isola per conto di facoltose famiglie straniere. È da quest’ultima lista che emerge il nome di Ezio Greggio, il popolare comico e show man ben conosciuto dal pubblico televisivo per il suo ruolo di presentatore nel Tg satirico “Striscia la notizia”.

LOGO BMW LOGO BMW

 

Nelle carte che L’Espresso ha potuto consultare, il nome di Greggio è associato a quello del trust Brightstay. «Tutto in regola», ha risposto il conduttore televisivo per il tramite di un legale, spiegando che il trust «costituito per esclusivi fini famigliari è stato dichiarato all’Amministrazione finanziaria italiana». Due anni fa Greggio aveva chiuso con il pagamento di 20 milioni un lungo contenzioso con l’Agenzia delle Entrate che gli contestava una residenza fittizia a Montecarlo. Sull’isola del Mediterraneo, invece, Greggio è sbarcato per creare un trust, che secondo quanto afferma il diretto interessato, serve per mettere al riparo il patrimonio di famiglia.

 

CANDREVA BONUCCI CANDREVA BONUCCI

Di casa a Montecarlo, ma con affari a Malta, è anche Federico Pastorello, noto agli appassionati di calcio come procuratore di campioni come l’interista Antonio Candreva e il serbo Mario Pasalic, che gioca nel Milan. Dal marzo 2016 Pastorello è unico azionista e amministratore della società maltese Sovi international. Sull’isola troviamo anche un’altra vecchia conoscenza del calcio nostrano come Mathieu Flamini, 33 anni, in forza al Milan tra il 2012 e il 2013. Dopo l’addio all’Italia, Flamini è tornato in Inghilterra, all’Arsenal, dove aveva già giocato prima di vestire la maglia rossonera, e poi al Crystal Palace.

 

nina moric pasquale granata nina moric pasquale granata

IL PICCOLO CHIMICO

A Malta invece il calciatore francese è sbarcato nel 2014, quando ha fondato la holding Gfh limited. Socio di Flamini in questa iniziativa è l’imprenditore italiano Pasquale Granata, noto alle cronache come ex fidanzato della showgirl Nina Moric.

 

Nell’atto costitutivo della società maltese compaiono come azionisti fondatori due sigle delle British Virgin Islands, la Timberland Group Limited e la Huntless Holding Limited, entrambe emerse nello scandalo Panama Papers senza che però si sia mai venuti a conoscenza dei proprietari. Dopo alcuni passaggi intermedi, nel marzo 2017 le azioni intestate a queste due società offshore sono state trasferite a Flamini e Granata, che dunque oggi sono gli unici proprietari della maltese. La GFH Limited è titolare in Italia del 100 per cento delle quote della Gfbiochemicals Italy Spa, che si descrive sul proprio sito internet come «l’unica compagnia al mondo capace di produrre, su scala commerciale, acido levulinico dalle biomasse». Questo acido, si legge ancora nel sito, «potenzialmente può rimpiazzare i prodotti derivati dal petrolio nell’industria chimica e in quella dei biocarburanti».

 

STEFANO TACCONI STEFANO TACCONI

PORTIERE IN PARADISO

Difficile comprendere invece quali siano gli scopi dell’approdo a Malta di un altro personaggio proveniente dal mondo del calcio come Stefano Tacconi. Classe 1957, a lungo portiere della Juventus e della nazionale negli anni Ottanta, Tacconi possiede il 5 per cento della società maltese Elysium Ltd. Il resto del capitale è intestato a Giancarlo Travagin, un uomo d’affari di origini novaresi. Tacconi non ha risposto alla richiesta d’informazioni inviatagli dall’Espresso. Nell’atto costitutivo la Elysium viene descritta come una società che si occupa di consulenze. Niente di più.

 

Di certo Tacconi e Travagin marciano in coppia ormai da qualche tempo. L’anno scorso l’ex portiere diventò direttore sportivo del Cefalù calcio chiamato proprio dal suo socio imprenditore. È finita male, con la squadra siciliana esclusa dal campionato di prima categoria (dilettanti) a metà stagione. Quest’anno invece Travagin ha riesumato le insegne di Alleanza Democratica, un partito che ebbe vita breve negli anni Novanta, per fondare un nuovo movimento che ha l’ambizione di partecipare ai prossimi appuntamenti elettorali, ispirandosi, dice il diretto interessato, all’esperienza della Democrazia Cristiana. Nientemeno.

 

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