PIAZZA AFFARI -0,6%, SPREAD IN RIALZO (480) - MONTI E HOLLANDE: RAFFORZIAMO L’EUROZONA - DEUTSCHE BANK RICOMPRA BTP - AFFONDA FIAT (-4,4%) DOPO I CONTI: 1 MLD € DI UTILI, MA SENZA CHRYSLER ERA UN ROSSO DI 246 MLN - ALTRE SEMESTRALI: UTILI IN NETTO CALO PER FINMECCANICA, BERLUSCONI E DE BENEDETTI. RCS IN PERDITA PER 427 MLN - LIVOLSI COLPISCE ANCORA - TELECOM: PATTO TOMBALE CON BUORA, AZIONE CONTRO RUGGIERO - DOMANI LA TOBIN TAX FRANCESE - I RETROSCENA DI GERONZI…

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1 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE IN RIALZO A 480 PUNTI BASE
(LaPresse) - Chiude in rialzo di 15 punti a quota 480 lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, con il tasso dei decennali italiani al 6,08% sul mercato secondario. In rialzo anche il differenziale tra Bonos spagnoli e Bund, che si attesta a 546 punti con il rendimento dei decennali di Madrid al 6,74%.

piazza affaripiazza affari

2 - BORSA: SEDUTA D'ATTESA CON OCCHI SU FED E BCE, A MILANO TONFO DI FIAT
Radiocor - Chiusura contrastata per le Borse europee, nell'attesa delle mosse della Federal Reserve (domani) e della Banca centrale europea (giovedi'). Oggi il presidente francese, Francois Hollande, e il premier italiano, Mario Monti, hanno auspicato che siano attuati piu' rapidamente possibile i dispositivi indicati dal Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno, qualora sia necessario. Milano ha terminato in ribasso dello 0,62%, mentre Francoforte ha terminato in terreno positivo.

A Piazza Affari sono scivolate di oltre il 4% le Fiat, nel giorno della diffusione della semestrale, giudicata deludente dagli analisti con i conti del Lingotto passati in rosso per oltre 500 milioni. Sono inoltre andate male le banche, penalizzate dalla nuova impennata dello spread. Diasorin (+1,4%) e' stata premiata per la joint venture creata con un'azienda indiana. Sul fronte dei cambi, l'euro ha riconquistato quota 1,23 dollari: passa di mano a 1,2314 dollari (1,2259) ieri. Vale inoltre 96,13 yen, mentre il dollaro-yen e' pari a 78. Il petrolio, invece, va giu' dell'1,14% a 88,76 dollari al barile.

HOLLANDE MONTIHOLLANDE MONTI

3 - HOLLANDE:CON MONTI RIBADITA VOLONTA' RAFFORZARE E CONSOLIDARE EUROZONA
Radiocor - 'Abbiamo ricordato di nuovo la nostra volonta' di fare di tutto perche' le decisioni del Consiglio Europeo di fine giugno siano applicate', la nostra volonta' 'che l'Eurozona sia difesa, preservata, consolidata' e 'che si possa lavorare alla sua integrita''. Cosi' il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, al termine dell'incontro all'Eliseo con il presidente del Consiglio, Mario Monti.

4 - DEUTSCHE BANK: AUMENTA ESPOSIZIONE SU BOND ITALIA (+29%), TAGLIA SPAGNA
Radiocor - L'esposizione di Deutsche Bank ai titoli di Stato italiani e' cresciuta di circa il 29% nel secondo trimestre passando da 1,953 a 2 ,516 miliardi di euro. E' quanto emerge dai dati di bilancio presentati oggi dal gruppo bancario in occasione della presentazione dei risultati per il secondo trimestre. Nello stesso periodo e' invece scesa del 35% l'esposizione ai titoli di stato della Spagna che sono calati a 873 milioni da 1,358 miliardi alla data del 31 marzo 2012. Deutsche Bank ha annunciato questa mattina un piano di riduzione dei costi per 3 miliardi di euro. Buona parte dei risparmi verra' da provvedimenti di riduzione della forza lavoro per 1900 dipendenti, quasi tutti al di fuori della Germania. Di questo totale, 1500 tagli riguarderanno la divisione di investment banking.

DEUTSCHE BANKDEUTSCHE BANK

5 - FIAT: UN MILIARDO RISULTATO GESTIONE ORDINARIA II TRIMESTRE - IN ROSSO PER 246 MILIONI ESCLUSA CHRYSLER
Radiocor - Nel secondo trimestre il gruppo Fiat, inclusa Chrysler, ha registrato un utile della gestione ordinaria pari a poco piu' di un miliardo di euro rispetto a un consensus medio degli analisti per 965 milioni e ai 525 milioni di un anno prima. Lo comunica il Lingotto, che, sempre in aprile-giugno, ha registrato un utile netto di 358 milioni (370 milioni il consensus).

MARCHIONNE ALLA FIAT IN SERBIAMARCHIONNE ALLA FIAT IN SERBIA

La societa' rileva che, senza il partner americano Chrysler, di cui Fiat ha il 61,8%, emerge una perdita netta di 246 milioni. I ricavi trimestrali erano pari a 21,5 miliardi (-7,5% a 9,2 miliardi per Fiat esclusa Chrysler rispetto all'anno prima) e la liquidita' disponibile e' migliorata a 22,7 miliardi (da 21,4 miliardi a fine marzo 2012). L'indebitamento netto industriale a fine giugno si e' inoltre collocato a 5,4 miliardi, in calo di oltre 0,3 miliardi rispetto al secondo trimestre 2011.

6 - MARCHIONNE,BENE CONTI,FORTI RISULTATI CHRYSLER
(ANSA) - "L'andamento dei conti è buono, i risultati di Chrysler forti". Lo ha affermato l'amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, nella conference call. "E' stato un buon trimestre per Fiat, in linea con le nostre aspettative, anche se senza Chrysler saremmo stati in perdita", ha osservato Marchionne che ha confermato i target del gruppo. "Come per Chrysler - ha aggiunto Marchionne - non ho cattive notizie da darvi per Fiat", ha aggiunto Marchionne. sottolineando che il gruppo dispone di "un'importante ammontare di liquidità".

BOB KING E SERGIO MARCHIONNEBOB KING E SERGIO MARCHIONNE

7 - MARCHIONNE, CHRYSLER SU STRADA PER CENTRARE TARGET 2014
(ANSA) - Chrysler è sulla strada per centrare gli obiettivi del 2014. Lo afferma l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, prevedendo una buona seconda metà dell'anno.

8 - MARCHIONNE, IPO CHRYSLER NON E' EVENTO 2012
(ANSA) - Lo sbarco in Borsa di Chrysler "non è un evento del 2012". Lo ribadisce l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne.

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9 - TELECOM, VERSO LA CONCILIAZIONE CON BUORA, AZIONE CONTRO RUGGIERO
Dal Messaggero - Tra Telecom e Carlo Buora si profila una soluzione consensuale che mette una pietra tombale alla disputa sui dossieraggi illegali, reati archiviati in sede penale. Domani il cda del gruppo delle tlc, oltre alla semestrale a giugno, dovrebbe approvare la conciliazione con l'ex vicepresidente esecutivo e procedere invece con un'azione di responsabilità nei confronti di Riccardo Ruggiero per le sim false. Oggi pomeriggio il doppio orientamento dovrebbe essere al centro della riunione del comitato controllo interno presieduto da Elio Catania dove si discuterà la proposta da portare al board.

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10 - LIVOLSI COLPISCE ANCORA
Ubaldo Livolsi ha colpito ancora. Zitto zitto, il manager (e non solo) molto caro a Silvio Berlusconi ha appena stretto un accordo con l'americana Redwood Capital, per una collaborazione "negli ambiti della consulenza di finanza ordinaria, straordinaria e aziendale". Livolsi & Partners diventa il partner italiano di Redwood e avrà accesso diretto al network internazionale della banca d'affari Usa...

Lo gnam di Ubaldo Livolsi - Copyright PizziLo gnam di Ubaldo Livolsi - Copyright Pizzi

11 - FACEBOOK: TITOLO TOCCA NUOVO MINIMO A 21,75 $, -40% DALL'IPO
Radiocor - Facebook ha toccato il suo nuovo minimo storico. Il titolo del social network, che si e' quotato in borsa lo scorso 20 maggio, e' calato in mattin ata del 6,15 per cento, scendendo fino a 21.75 dollari per azione. Il titolo e' crollato di oltre il 40 per cento dal prezzo di collocamento di 38 dollari per azione. A tre ore dall'inizio delle contrattazioni il titolo si attesta in calo del 5,92 per cento a 21,77 dollari per azione.

facebook nasdaqfacebook nasdaq

12 - MEDIASET: -73% UTILE NETTO I SEM A 43 MLN, RICAVI CALANO A 1,9 MLD
Radiocor - Utili e ricavi in calo per Mediaset che chiude il I semestre 2012 in flessione rispetto a un anno fa ma si attesta sostanzialmente in linea con le previsioni degli analisti. L'utile netto consolidato cala del 73,5% a 43,1 milioni su ricavi in calo dell'11,21% a 1,999 miliardi. L'ebit scende a 146,4 milioni (-57%). L'indebitamento scende sotto la soglia di 1,7 miliardi a 1,696 miliardi. La raccolta pubblicitaria in Italia e' scesa dell'11,9%, mentre i ricavi Premium tengono a 260,1 milioni (263,9 un anno fa). La societa' ribadisce la previsione di un utile netto consolidato 2012 'inferiore a quello registrato nel 2011'. Sul fronte dei ricavi, sottolinea Cologno Monzese, 'e' poco probabile ipotizzare una crescita' rispetto al 2011.

PIERSILVIO BERLUSCONIPIERSILVIO BERLUSCONI

13 - FINMECCANICA, TONFO UTILE I SEMESTRE A 70 MLN, RICAVI -5%
(LaPresse) - Il risultato netto di Finmeccanica nel primo semestre 2012 è pari a 70 milioni di euro rispetto ai 456 milioni dell'analogo periodo del 2011, che aveva tuttavia beneficiato della plusvalenza di 443 milioni di euro per la vendita del 45% di Ansaldo Energia. E' quanto si legge in una nota del gruppo che sottolinea che i ricavi sono pari a 8.027 milioni di euro rispetto agli 8.432 milioni dello stesso periodo del 2011, con una riduzione di 405 milioni (-5%) e, utilizzando la stessa percentuale di consolidamento del gruppo Energia al 30 giugno 2012, il fatturato di Finmeccanica nel primo semestre 2011 sarebbe stato pari a circa 8.179 milioni.

ALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSIALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSI

L'Ebita adjusted è pari a 459 milioni di euro rispetto ai 440 milioni dell'analogo periodo del 2011, con un aumento di 19 milioni (+4%), mantre L'Ebit si attesta a 375 milioni di euro rispetto ai 321 milioni dello stesso periodo del 2011, con un aumento di 54 milioni (+17%). L'indebitamento finanziario netto è di 4.656 milioni di euro rispetto ai 3.443 milioni al 31 dicembre 2011, con un incremento netto di 1.213 milioni. Gli ordini sono pari a 7.678 milioni di euro rispetto ai 7.566 milioni del primo semestre 2011, con un incremento di 112 milioni (+1%).

PIETRO SCOTT JOVANEPIETRO SCOTT JOVANE

14 - RCS: DOPO SVALUTAZIONI PER 300 MLN ROSSO I SEM DI 427 MLN
Radiocor - Il primo semestre del gruppo Rcs Mediagroup si e' concluso con un risultato operativo negativo per 377,5 milioni che si confronta con un risultato negativo per 10 milioni al 30 giugno 2011. Il decremento, spiega una nota di Rcs, e' principalmente determinato dalle svalutazioni effettuate nel secondo trimestre 2012 sulle attivita' immateriali di Quotidiani Spagna (-300,9 milioni) e Blei (-4,4 milioni). La perdita netta del gruppo nel periodo si attesta a 427 milioni (-19,5 milioni al 30 giugno 2011).

Il Cda Rcs ha approvato la situazione economica e patrimoniale al 30 giugno 2012 'che evidenzia la fattispecie di cui all'art. 2446 del Codice Civile'. La svalutazione delle attivita' spagnole ha infatti contribuito alla riduzione del patrimonio netto (da 716,8 milioni post fusione al primo gennaio 2012 a 335,6 milioni del 30 giugno 2012) e di conseguenza il Cda ha deciso di procedere alla convocazione dell'assemblea degli azionisti per discutere e deliberare in merito all'assunzione di opportuni provvedimenti ai sensi dell'articolo 2446 (abbattimento capitale causa perdite) in connessione all'approvazione di un Piano di rilancio.

15 - CIR, FATTURATO IN CRESCITA DEL 9,1%

Da "la Repubblica" - Risultati a due velocità per il gruppo Cir, che ha chiuso il primo semestre con ricavi in aumento e margini in discesa. Tra gennaio e giugno le vendite del gruppo guidato da Rodolfo De Benedetti sono aumentate del 9,1% a 2,4 miliardi, mentre il margine operativo lordo è scivolato a 175,8 milioni (-22,3%), e il risultato operativo è sceso a 55,6 milioni (da 128,6 milioni dello stesso periodo 2011). La minore redditività di Sorgenia, che tra le varie attività del gruppo è quella che più ha risentito della congiuntura, ha pesato sull'ultima riga del bilancio.

CARLO DEBENEDETTI E IL FIGLIO RODOLFOCARLO DEBENEDETTI E IL FIGLIO RODOLFO

L'utility è stata infatti l'unica attività di Cir a terminare il semestre in rosso, e così i 54,1 milioni di perdita di Sorgenia hanno prosciugato i profitti della holding che comunque ha registrato 0,7 milioni di utile (dai 19,4 milioni dello stesso periodo 2011). Merito dei risultati in aumento di Sogefi, della tenuta del gruppo L'Espresso, dei buoni conti di Kos, nonché di alcuni proventi straordinari, come quelli legati al private equity (4,2 milioni di profitti nel semestre).

«L'attuale congiuntura non sembra destinata a essere breve e quindi anche i prossimi trimestri saranno molto impegnativi. - ha commentato Rodolfo De Benedetti - tuttavia, sono fiducioso sul fatto che il gruppo riuscirà a fare fronte a questa situazione nel modo più efficace possibile e in tutti i settori di attività - dall'energia ai media, dall'automotive alla sanità - tenendo fede, come sempre, agli obiettivi di creazione di valore nel mediolungo periodo».

E proprio per far fronte a una congiuntura economica che anche per i prossimi mesi si preannuncia in salita, Cir ha messo a punto tutta una serie di manovre per contenere i costi delle varie controllate, con un occhio di riguardo per la situazione di Sorgenia. L'utility si appresta a ridurre i costi di gestione, a rinegoziare il contratto di fornitura di gas e non esclude la possibile cessione di alcune attività non strategiche; tutte azioni che dovrebbero generare i primi benefici economici sul consolidato di Cir a partire dal secondo semestre 2013.

A livello patrimoniale a fine giugno l'indebitamento netto del gruppo era salito a 2,5 miliardi (dai 2,3 miliardi di fine 2011) mentre il patrimonio netto consolidato era sceso a 2,42 miliardi (dai 2,47 milioni di fine anno) per l'effetto del pagamento dei dividendi. In crescita invece l'eccedenza finanziaria netta aggregata di Cir che a livello di holding a giugno aveva 25,6 milioni (dai 10,8 milioni di fine anno).

FRANCOIS HOLLANDE TIRA CON LARCOFRANCOIS HOLLANDE TIRA CON LARCO

Passando ai risultati della controllante, Cofide ha accusato il calo della redditività registrato dalla holding industriale, terminando il semestre con i conti in rosso. Tra gennaio e giungo i ricavi di Cofide sono saliti a livello consolidato a 2,4 miliardi (+9,1%), il Mol è sceso a 170,8 milioni (-23,4%) e il risultato netto è stato negativo per 3,3 milioni (dagli 8,9 milioni di utile dello stesso periodo 2011). La capogruppo Cofide spa ha invece chiuso il semestre con un utile netto di 7 milioni seppur in calo rispetto agli 8,8 milioni dello stesso periodo 2011. A fine giugno l'indebitamento finanziario netto consolidato di Cofide era salito a 2,57 miliardi (dai 2,46 miliardi dello scorso marzo).

16 - BORSA: DOMANI LA 'TOBIN TAX' FRANCESE, OPERATORI STUDIANO ALTERNATIVE
Radiocor - Entrera' in vigore domani la Tassa francese sulle transazioni finanziarie (Ttf), una sorta di Tobin Tax ma piuttosto soft, approvata a marzo dal parlamento d'Oltralpe per portare nelle casse dello stato una cifra intorno a 1,5 miliardi di euro nel 2012. La tassa colpira' le operazioni di acquisto di titoli emessi da societa' con sede in Francia, quotate su un qualsiasi mercato regolamentato (francese o estero), con una capitalizzazione superiore al miliardo di euro. In sostanza 109 blue chip francesi, comprese le 16 societa' quotate sul Mta international, il mercato di Borsa italiana dedicato alle azione estere.

borsa parigiborsa parigi

Secondo quanto previsto dalla normativa francese, l'entita' della tassa e' pari allo 0,1% sulla posizione netta di fine giornata, ma al momento si parla di incremento allo 0,2%. Verra' applicata anche una tassa dello 0,01% sulle operazioni di trading ad alta frequenza (Trading High frequency) solo sul mercato francese e sui Credit default swap. Numerose le polemiche: Ama fi, l'Associazione che rappresenta gli operatori e gli intermediari di mercato francesi, teme uno spostamento delle transazioni sulle societa' estere, a scapito di quelle francesi.

Assosim, l'Associazione degli intermediari italiani, secondo quanto raccolto da Radiocor, ritiene che gli operatori stiano gia' cercando soluzioni alternative: in particolare, i trader esteri attivi sul Trading high frequency, stanno vagliando l'ipotesi di limitare gli scambi sul listino francese a favore di quello londinese. Secondo i primi calcoli degli stessi operatori, se questi ultimi decidessero davvero di abbandonare il mercato francese, la liquidita' sul listino d'Oltralpe potrebbe registrare un calo intorno al 30%.

Assosim, in stretto contatto con il Ministero dell'economia italiano, ritiene che prima di valutare una possibile introduzione anche in Italia della tassa sulle transazioni finanziarie, sia necessario aspettare la reazione del mercato francese. Al momento per l'applicazione della tassa in Francia e' previsto un regime transitorio di tre mesi: le operazioni realizzate tra l'1 agosto e il 31 ottobre verranno dichiarate tutte alla fine del periodo, mentre nei mesi successivi le dichiarazioni diventeranno mensili.

CESARE GERONZICESARE GERONZI

17 - I RETROSCENA RACCONTATI DA GERONZI

A.Jac. per il "Corriere della Sera" - «I retroscena mai raccontati dei grandi affari italiani». È il titolo del volume frutto del dialogo tra Cesare Geronzi, uno dei più influenti banchieri italiani degli ultimi vent'anni, e Massimo Mucchetti, giornalista del Corriere della Sera. Il libro (edito da Feltrinelli) racconta gli ultimi decenni di storia del Belpaese: è la prima volta che un banchiere italiano accetta di ricostruire le sue scelte in un confronto che non teme il contraddittorio con un giornalista.

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Una lunga sequenza di capitoli che tira in ballo e approfondisce le questioni anche più spinose delle vicenda economiche e politiche degli ultimi 20 anni. Dalla storia segreta dei rapporti tra Fininvest e le banche negli anni di ferro 1993-1996 ai veri autori del salvataggio della Fiat e la scalata ostile alla Montedison. E poi il capitolo su Mediobanca: il regolamento dei conti nella banca dopo la morte di Enrico Cuccia; l'alleanza e poi la rottura con il suo delfino, Vincenzo Maranghi. E quello sul Corriere della Sera: la scalata (resistibile) di Ricucci al quotidiano di via Solferino e i contrasti sulla nomina dei direttori del «Corriere della Sera».

E ancora: l'Opa del secolo su Telecom Italia e quelle mancate su Banca di Roma e Comit; il caso Tronchetti. Ma anche l'amicizia con Antonio Fazio e la divaricazione del 2005 sui fronti dell'Antonveneta e di Bnl. Gli alterni rapporti con Mario Draghi, direttore del Tesoro e Governatore. Le relazioni speciali con Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi: i sì e i no. I processi Cirio e Parmalat. L'ascesa alla presidenza di Mediobanca e di Generali e, infine, la sorprendente caduta.

Geronzi non è un economista o uno studioso. La stampa britannica l'ha definito un power broker. Lui, che si sente fino in fondo banchiere, dice: «Sono stato abituato, fin da quando reggevo l'ufficio cambi della Banca d'Italia alle dirette dipendenze di Guido Carli, ad assumermi la responsabilità di decisioni importanti».

 

 

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