Giancluca Paolucci per "La Stampa"
A piazza Cordusio è tempo di saldi. Il pacchetto di immobili ceduto mercoledì è infatti a forte sconto rispetto ai valori di mercato, mentre Unicredit cerca un compratore anche per il 4% di Banco Sabadell. Nel 2007, la partecipazione nella banca spagnola era stata pagata 416 milioni di euro.
Corrado Passera e Alessandro ProfumoCon obiettivi ambiziosi: l'acquisto della quota era stato preceduto da un accordo con la controllata tedesca di piazza Cordusio, Hvb, per un'alleanza strategica con l'istituto catalano (quarta banca di Spagna, settima contando anche le Cajas) finalizzato alla crescita nei mercati dell'Est Europa.
Pur considerando l'operazione «un investimento puramente finanziario», il comunicato che dava conto dell'acquisto sottolineava che i due gruppi avrebbero «attivamente esplorato le opportunità per sviluppare ulteriori accordi in altre aree commerciali al fine di massimizzare la creazione di valore per i rispettivi azionisti».
Logo "Standard Poors"Purtroppo, non è andata benissimo. Causa crisi i sistemi finanziari dell'Est non sono più così appetibili per la banca spagnola - oltre sei miliardi di capitalizzazione e circa 1200 sportelli per una clientela prevalentemente di imprese e privati di fascia medio alta - che nel gennaio scorso ha fatto sapere che quell'accordo non esisteva più.
Adesso, in cerca di operazioni per rafforzare i parametri di capitale, finisce sul mercato anche quella partecipazione. Già svalutata per 182 milioni di euro nel bilancio di fine anno, la cessione potrebbe avere un impatto neutro nel conto economico o addirittura portare una piccola plusvalenza, grazie all'andamento del titolo che ha portato quel 4% a valere circa 250 milioni contro un prezzo di carico sceso a circa 230 milioni dopo la svalutazione.
TORINO Via XX Settembre - Ex sede della CAriTorinoOvviamente, la ragione della dismissione non è nella piccola (eventuale) plusvalenza quanto piuttosto nella necessità di incassare per rafforzare i paramentri patrimoniali. La stessa che ha portato la banca a vendere un pacchetto di prestigiosi immobili del gruppo a prezzi ultrascontati.
A passare di mano sono state la vecchia sede legale di Genova, il palazzo della Crt in via XX settembre a Torino che adesso ospita gli uffici della Fondazione, l'immobile di via dell'Arsenale, sempre a Torino, dove il gruppo tiene i corsi per il management, un immobile in piazza Cordusio a Milano (non la sede come scritto ieri da questo giornale).
Genova Via Dante - Sede del Credito ItalianoO ancora lo storico ufficio milanese di Banca di Roma, in piazza Edison, a pochi passi dalla Borsa. Più altri immobili «di pregio», tredici in totale, tra Milano, Torino e Genova. I prezzi sono appunto di saldo: non è stato possibile avere la valutazione dei singoli immobili, ma per piazza Cordusio la valutazione è stato di circa 6 mila euro a metro quadrato, mentre la sede della Crt, in pieno centro a Torino, è stata valutata 2750 euro a metro quadrato.
PIAZZA CORDUSIOCon contratti d'affitto blindati che assicurano all'acquirente un rendimento nell'ordine del 7,5% medio annuo, che di questi tempi - ma anche in tempi più tranquilli - è assolutamente conveniente. Gli immobili saranno conferiti in un fondo immobiliare gestito da Ream, società ex Norman - che ha ancora una piccola quota - partecipata adesso dalle fondazioni piemontesi: Crt - che è anche uno dei principali azionisti singoli di Unicredit -, Asti e Alessandria con il 26% ciascuno, più un 5% alla piccola Fossano.
Milano Piazza Edison - Banca di RomaIn attesa di conoscere il prezzo dell'aumento di capitale deciso dal gruppo guidato da Alessandro Profumo, Unicredit incassa comunque il plauso di Standard and Poor's: confermato il rating da parte dell'agenzia, che apprezza «l'atteggiamento più prudente di Unicredit riguardo al capitale, che la banca ha adottato a fine 2008 quando ha deciso di non distribuire un dividendo in contanti».