john kerry
1 - Rai Vobiscum
Laudetur Jesus Christus. Qui Radio Vaticana:
\"Si avvisano i fedeli e i pellegrini provenienti a Roma per la Santa Pasqua che nel Cortile San Damaso il Cavaliere di Gran Croce della Repubblica, dottor Mauro Masi, neo-Direttore Generale della Radio Televisione Italiana il Segretario di Stato, è stato visto salire a colloquio con il cardinale Tarcisio Bertone\". Rai Vobiscum.
2 - SESSA ALLA FARNESINA, MASSOLO A WASHINGTON, CASTELLANETA PAGA IL FLOP FINMECCANICA
Era esattamente il 18 marzo quando quel sito disgraziato di Dagospia ha rivelato il nome del nuovo ambasciatore americano a Roma.
La notizia, raccolta sui marciapiedi di Brooklyn e ignorata dalla stampa italiana, trova oggi la sua conferma sul \"Corriere della Sera\" e \"Il Messaggero\" che annunciano l\'arrivo a Villa Taverna di David Thorne.
Il nome di questo 64enne businessman di Boston è saltato fuori con grande sorpresa della comunità italo-americana che ha sempre indicato Arturo Gajarsa, un avvocato di Norcia che siede nella Corte di Giustizia di Washington, come il candidato ideale.
A decidere la nomina di Thorne è stato determinante John Kerry, l\'ex-kennediano che ha fatto il salto della quaglia intorno al clan dei Clinton, ed è stato sposato dal \'70 all\'82 con la sorella di Thorne dalla quale ha avuto due figli.
Nei circoli della capitale si considera la nomina di Thorne come l\'ennesimo prezzo che Obama sta pagando a Hillary Clinton, il potente Segretario di Stato che ha affidato a Kerry (famoso per le scappatelle amorose) la distribuzione delle feluche nelle capitali estere. Tra 15-20 giorni la nomina di Thorne dovrebbe essere ufficializzata dopo il passaggio attraverso le forche caudine del Congresso dove qualche senatore repubblicano potrebbe tirare qualche polpetta avvelenata. I giochi però sembrano fatti e Thorne sta preparando le valige per Roma.
Chi invece non ha intenzione di preparare le valige è Riccardo Sessa, il 62enne ex-carabiniere di Massa, l\'attuale ambasciatore a Pechino che sembrava desideroso di andare a Washington al posto di Gianni Castellaneta.
Le credenziali di Sessa sono ineccepibili perché la sua carriera inizia nel \'78 alla Nato e prosegue attraverso le sedi diplomatiche di Belgrado, Teheran e per ultima Pechino.
A Dagospia risulta che quest\'uomo longilineo si sia consultato a lungo con il suo referente Giulio Andreotti che lo avrebbe consigliato di evitare l\'incarico americano per puntare alla poltrona di Segretario Generale della Farnesina.
Queste indiscrezioni sembrano plausibili perché non è un mistero che l\'attuale Segretario del ministero degli Esteri, l\'ambasciatore Giampiero Massolo, aspiri da tempo a volare a nell\'ambasciata di Washington che traballa dopo gli insuccessi di Gianni Castellaneta nella vicenda degli elicotteri di Finmeccanica.
3 - EFFETTO CHRYSLER PER MASSIMO CAPUANO
Nei circoli industriali e finanziari di Manhattan si ricomincia a parlare dell\'Italia.
La ragione è da attribuire a quello che viene definito \"Effetto Chrysler\", cioè la rivalutazione del management italiano pronunciata a gran voce da Obama a proposito della Fiat. La prova tangibile che un vento di simpatia ha ripreso a spirare nella Grande Mela l\'ha avuta due giorni fa Massimo Capuano, l\'amministratore delegato di Borsa Italiana che ha presentato un gruppo di banche e di grandi aziende.
Nel suo incontro al Palace Hotel erano presenti i rappresentanti di MontePaschi, Ansaldo, Italcementi, Impregilo e di altre aziende come Lottomatica e Autogrill che già operano sul mercato americano. Alla sera Capuano appariva radioso per il successo dell\'Investor Day e ha offerto una modesta cena sulla terrazza del Gramercy Hotel, l\'albergo famoso per le frequentazioni di grandi nomi della letteratura.
Per il manager ex-McKinsey di Borsa Italiana il successo dell\'operazione è servito anche per risollevare le sue quotazioni dopo la dolorosa sconfitta subita nella corsa per il vertice del London Stock Exchange di Londra.
4 - LA MEJO PERFOMANCE DI PURI NEGRI? QUANDO FACEVA L\'ATTORE CON HELMUT BERGER
Forse pochi sanno che la passione segreta di Carlo Puri Negri (più negri che puri), il manager che fino a ieri sera ha guidato Pirelli Real Estate, è stato il cinema.
Eppure questo genovese di 57 anni ha recitato una piccola parte in \"Mercoledì delle ceneri\", un film di scarso successo con Henry Fonda, Elizabeth Taylor ed Helmut Berger. Quello di ieri è stato per lui un altro mercoledì delle ceneri, una giornata che ha visto chiudere la sua partecipazione al film \"Pirelli\" iniziato nel 1991.
In questa lunga stagione Puri Negri ha lavorato fianco a fianco con Marco Tronchetti Provera e ha costruito un colosso immobiliare che da un anno ha preso a scricchiolare paurosamente. Riavvolgendo la pellicola del film si vede Puri Negri accanto da quasi 20 anni al padrone di Pirelli e a Carlo Buora, l\'altro braccio destro di Tronchetti estromesso da TelecomItalia nel novembre 2007.
Nel comunicato distribuito ieri sera alle agenzie Puri Negri scrive candidamente: \"lascio la società al termine di un ciclo intenso e stimolante...\". In realtà il manager del mattone avrebbe dovuto scrivere parole diverse e più acide perché la sua è stata un\'autentica rottura con il sapore di un licenziamento.
Adesso passerà alla cassa per riscuotere da buon genovese un bel pacco di milioni. Nella classifica dei manager più pagati d\'Italia pubblicata pochi giorni fa dal \"Sole 24 Ore\", lo hanno piazzato al 35° posto per i 2,5 milioni guadagnati nel 2008, ma il calcolo dei compensi e delle stock options che si è portato a casa nei cinque anni precedenti sfiora i 40 milioni di euro.
Sarà pure stato un mercoledì delle ceneri, ma il conforto materiale a Puri Negri non mancherà.
5 - telecom e il \"capitalismo de amigos\" della \'muti-latina\' Cristina Kirckner
Dopo 9 ore di assemblea, Franchino Bernabè è apparso ieri un po\' affaticato.
E bisogna capirlo perché questo rito dove 31 azionisti l\'hanno menata in lungo e in largo, è quanto di più noioso si possa immaginare. Sarà per questo fastidio che il manager di Vipiteno si è lasciato scappare una frase (\"Telecom non è da rottamare\") che suona piuttosto impropria e infelice sulla bocca del capo della prima azienda di telecomunicazioni italiana. Per fortuna non c\'era Beppe Grillo a infierire sul vertice dell\'azienda che si trova a fronteggiare un duro scontro in Argentina e in Brasile.
In questi due paesi Telecom deve vedersela con l\'Antitrust e la Consob locali che l\'accusano di voler egemonizzare il mercato grazie anche alla presenza nella stessa area della spagnola Telefonica che di TelecomItalia è il maggior azionista.
Ieri Franchino ha glissato la delicata questione dei dossier illegali di Tavaroli, ma ha speso molte parole sulla vicenda argentina dove ha detto che \"anche con l\'apporto dei nostri soci si potrà arrivare ad una soluzione\".
I soci in questione si chiamamo Werthein e in Telecom Argentina detengono una quota del 50%. Si tratta di soci che giocano pesante perché sembrano godere dell\'appoggio della presidentessa al botox, la \'muti-latina\' Cristina Kirckner, e di suo marito che pilotano numerosi affari.
Basta leggere l\'ultimo numero del settimanale \"Noticias de la semana\", in edicola a Buenos Aires, per capire come funziona il \"capitalismo de amigos\", cioè l\'intreccio di potere che vede i Kirckner, i Werthein e l\'affarista Eurnekian (noto in Italia per le brutte vicende della compagnia Volare e della SEA) protesi a mettere le mani sul business telefonico, elettrico, ferroviario e petrolifero.
carlo puri negri con moglieA Buenos Aires si gioca per Bernabè una partita fondamentale che finirà nelle mani degli avvocati e davanti al tribunale della Banca Mondiale. Questa è l\'intenzione dichiarata di Telecom che trova conferma nell\'intervista rilasciata domenica al quotidiano \"La Nacion\" da Massimo Paolucci, l\'ex-portavoce in Italia che adesso ha il ruolo di capo ufficio stampa nella capitale argentina. Il buon Paolucci ha parlato di \"confiscaciòn\"e ha fatto la faccia feroce. Sull\'eco delle sue parole Franchino Bernabè ha esclamato ieri che \"Telecom non è da rottamare\".
6 - DOMANI LA PRIMA PER FLEBUCCIO E JOHNNY
Avviso ai naviganti: \"Si avvisano i signori naviganti che domani Flebuccio De Bortoli e Gianni Riotta pubblicheranno sul \"Corriere della Sera\" e sul \"Sole 24 Ore\" il loro primo editoriale. Si prega di leggerlo con grande attenzione e di non prendere impegni per la giornata\".