IL RIMBALZO DI BITCOIN – LA CRIPTOVALUTA SULLE MONTAGNE RUSSE: DOPO AVER PERSO IL 40% RECUPERA IL 16% - ISRAELE SE NE FREGA E LA VUOLE PROIBIRE (COME SINGAPORE) – QUEI RITARDI SOSPETTI DELLA PIATTAFORMA: LA SFASATURA NEI TEMPI D’ACQUISTO DANNEGGIA GLI INVESTITORI

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Da la Stampa

 

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Fra continui balzi e crolli, il bitcoin è più che mai sull' ottovolante e ieri si è rivalutato del 16%, tornando a 16.00 dollari. Il recupero segue la voragine apertasi la settimana scorsa, quando la criptovaluta era scesa sotto gli 11.000 dollari, dopo aver sfiorato nei giorni precedenti i 20.000.

 

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Ma intanto vari Paesi intervengono per bloccare gli investimenti in bitcoin, ritenuti troppo speculativi, Dopo che il governo di Singapore ha ventilato un' intenzione del genere anche Israele ha fatto sapere di voler mettere al bando (almeno temporaneamente) questa valuta digitale. L' assenza di regole nelle transazioni del bitcoin ha spinto l' Autorità per Sicurezza (Isa) a convocare per la prossima settimana i regolatori finanziari per discutere l' argomento.

 

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«Fino a quando non ci sarà una chiara regolamentazione, faremo in modo che le società che commerciano principalmente in valute virtuali non siano in grado di farlo sul mercato azionario di Tel Aviv», ha detto Shmouel Hauser, direttore dell' Autorità. E ha avvertito che «le attività delle società il cui "core business" è basato sui bitcoin saranno sospese»; la decisione serve «per tutelare gli investitori», visto che, spiega Hauser, «il bitcoin è una bolla speculativa e nessuno sa che cosa ci sia dietro».

 

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Nuovi problemi anche per Coinbase, la piattaforma dei bitcoin: annuncia «ritardi di diverse ore» nelle transazioni, dovuti all' elevato volume di scambi. E la sfasatura nei tempi di acquisto e vendita danneggia gli investitori. [r. e.] 

 

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