1 - IL SOLE 24ORE HA I CONTI IN CRISI E PRENDE CASA IN AFFITTO
Nino Sunseri per \"Libero\"
\"Il Sole 24Ore\" avrà una nuova casa. La sede di viale Monterosa rimane per ospitare la redazione del quotidiano e delle altre testate giornalistiche. I principali servizi, invece, verranno raggruppati in un nuovo palazzo, di proprietà del gruppo Galotti, che sorge vicino a Rho-Pero, nella zona del nuovo quartiere fieristico.
Tuttavia non è da escludere la riunificazione finale ponendo fine ad un progetto che, fin dall\'inizio non ha avuto grande successo. L\'idea era quella di dare una sede adeguata al quotidiano di Confindustria nel palazzo di viale Monterosa progettato da Renzo Piano. Anche il color salmone delle mura rimandava alla \"griffe\" del quotidiano. Le cose, però, sono andate diversamente.
RIOTTAForse già la collocazione era sbagliata. I precedenti occupanti dell\'area non se la sono passata sempre bene: l\'Italtel, uscita dall\'orbita Sip e Telecom, sopravvive con i denti. Prima ancora c\'era l\'Isotta Fraschini (non a caso l\'ul - timo modello prodotto si chiama Monterosa). Azienda capace di costruire auto da sogno come quella guidata da Eric Von Stroheim per conto di Gloria Swanson in \"Viale del Tramonto\", ma certo non fortunata dal punto di vista economico. Il palazzo di Renzo Piano ha rispettato questa funerea regola.
Dopo il trasloco i conti de il Sole 24 Ore sono andati progressivamente peggiorando. Gli anni di via Lomazzo sono stati vissuti all\'insegna della grande crescita. In viale Monterosa il declino. Ora la decisione di affiancare una nuova casa. Lo stabile, 12.600 mq. fa capo al gruppo Galotti che con questa operazione entra in grande stile sul mercato del mattone milanese. Lo stabile è stato progettato da Goring&Straja secondo le più moderne tecnologie.
RENZO PIANOÈ un immobile \"ambientalmente corretto\": zero emissione di C02, spese di gestione ridotte, contenimento delle spese di riscaldamento. «Si tratta di un edificio - afferma Luigi Marchesini, presidente Galotti - che insieme al suo gemello Auros a Lambrate, testimonia l\'impegno in investimenti finalizzati a promuovere un nuovo mercato sensibile all\'etica ambientale, ad una nuova frontiera di qualità dell\'ambiente di lavoro e ad un contenimento dei costi di esercizio». Speriamo anche che porti fortuna al giornale di Confindustria.
MASSIMO PONZELLINI2 - INDISCRETI
Il Giornale
- DE PASCALIS AD AUTOGRILL CON LA BENEDEZIONE DI PONZELLINI
Una delle selezioni più lunghe e articolate che si ricordino si è finalmente conclusa. La scelta del direttore comunicazione del gruppo Autogrill è durata quasi 9 mesi e alla fine l\'ha spuntata Attilio De Pascalis, attuale responsabile delle relazioni esterene di Bipiemme gestioni, eliminando sulla sua strada decine di concorrenti.
Alla fine l\'amministratore delegato di Autogrill, Gian Mario Tondato, ha scelto di andare sul sicuro. De Pascalis è ben conosciuto nella galassia Benetton, che controlla Autogrill, ma partecipa anche al patto di sindacato di Igli, la holding che detiene il 30% di Impregilo: proprio il presidente di Impregilo, Massimo Ponzellini, una volta eletto al vertice della Banca Popolare di Milano, aveva scelto De Pascalis come braccio destro per la comunicazione. E ora che glielo portano via, dovrà cercare chi lo sostituisca.
- AL CLUB CANOVA, SOLO POSTI IN PIEDI PER GRILLI
Gli amici gli avevano chiesto di portare, anche a Milano, la tradizione degli incontri, informali ma stimolanti, del circolo da lui fondato a Roma 30 anni fa. Conversazioni aperte con figure di riferimento del mondo istituzionale ed economico. Certo per il primo appuntamento milanese del Club Canova si pensava che Stefano Balsamo (per anni punto di riferimento per le relazioni istituzionali in Italia di Jp Morgan) organizzasse un incontro per pochi.
Ma la prima trasferta nella capitale finanziaria, complice anche il fascino non solo professionale dello speaker Vittorio Grilli, si è rivelata un evento da posti in piedi e oltre 140 presenze. Ad ascoltare il direttore generale del Tesoro dalle prime file, e in molti casi anche a fare domande Poli, Guido Guzzetti, Marco De Benedetti, Enrico Giovannini, Gianfilippo Cuneo, Laura Ferro, Massimo Capuano, Nino Lobianco, Giovanni Gorno Tempini, Roberto Testore, Cristina Finocchi Mahne e Marina Brogi.
z27 marco debenedetti- MEDIOBANCA CON L\'ANSIA DELLA CONSOB
La Consob a ranghi ridotti, ancora in attesa della nomina del presidente e di un commissario, rischia di rallentare una delle partite finanziarie più delicate dell\'estate. All\'esame della Commissione, costretta a lavorare con un presidente provvisorio e solo due commissari, c\'è il documento relativo alla regolamentazione dei rapporti con le parti correlate.
La consultazione è prevista appunto entro l\'estate, perché poi, da ottobre in poi, va scritto il regolamento che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio prossimo. E sul piatto c\'è soprattutto il caso Mediobanca: i rapporti d\'affari e di credito con le società con le quali la banca milanese guidata da Alberto Nagel ha in essere anche rapporti di partecipazione azionaria sono potenzialmente assai numerosi: dal gruppo Pirelli, a Ligresti, alle Generali solo per citare i più importanti.
AirFranceUn impasse sulla regolamentazione delle parti correlate, o peggio ancora un regolamento che non consideri abbastanza a fondo la situazione, rischierebbe di creare qualche grosso intoppo in Piazzetta Cuccia.
- A380: SOLO AIR FRANCE SNOBBA MALPENSA
Lufthansa ed Emirates si sono fatte i dispetti per la «primogenitura» del proprio Airbus 380 a Malpensa. Ieri i tedeschi hanno soffiato il primato agli arabi di Emirates, i quali, forse con troppo anticipo, hanno annunciato l\'atterraggio del loro 380 per il 29 luglio. L\'unica differenza: quello di Lufthansa arriva e riparte vuoto: solo un\'esibizione. Emirates lo mette invece al servizio di un volo di linea da Dubai. Ma al di là di questi dispetti appare evidente che la grande assente in questa competizione che «coccola» la Malpensa è Air France. L\'A380 è già da tempo nella flotta di Parigi (serve la tratta Parigi-New York), ma i primi azionisti di Alitalia non hanno ritenuto di usare questa cortese attenzione all\'aeroporto lombardo: una conferma del disinteresse che era già emerso esplicitamente ai tempi della trattativa dei francesi per l\'acquisto di Alitalia.