LA SVALUTAZIONE DELLA STERLINA MINACCIA IL BILANCIO EUROPEO: MANCANO 3 MILIARDI - VERRANNO COPERTI CON LE SANZIONI, FINORA CONGELATE, AI PAESI CHE SFORANO DEFICIT E DEBITO. MATTEO RISCHIA (E NOI CON LUI) - CON LA BREXIT IL BUCO SALIRA’ A 14 MILIARDI E A QUEL PUNTO SARANNO CAZZI AMARI PER TUTTI - LA MINACCIA DI RENZI DI METTERE IL VETO SUL BILANCIO UE DIVENTA “PEANUTS”, NOCCIOLINE

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Carlo Nicolato per “Libero Quotidiano”

 

BREXIT BREXIT

Al Parlamento europeo è iniziata ieri la discussione sul bilancio annuale. C' è tempo fino al 17 novembre per approvare la cifra proposta di 161 miliardi e 800 milioni. Nessuna sorpresa, se non che si tratta di una somma considerevolmente superiore a quella dello scorso anno quando il bilancio fu di 144,5 miliardi di euro, ma c' è da considerare che in queste spese sono incluse anche quelle per far fronte alla crisi dei rifugiati e quindi anche una parte di quelli rifilati alla Turchia per fermare i flussi. E probabilmente nessuna sorpresa ci sarà nei prossimi giorni, sebbene Renzi abbia minacciato di non votare il bilancio per via proprio dei rifugiati.

 

theresa may theresa may

Resta però un piccolo problema contabile che rischia di far andare in rosso i conti se non si trova in fretta una soluzione, ed è dovuto al crollo della sterlina. La quota che la Gran Bretagna deve alla Ue è concordata in pound (chissà perché) ed è pari a circa 10,3 miliardi. Con il cambio precedente veniva calcolato un valore di 14 miliardi di euro, ma con quello attuale, dopo che da giugno la sterlina ha perso circa il 25%, è "solo" 11 miliardi. Mancano dunque all' appello più di 3 miliardi.

 

È un problema non da poco, dicono in Parlamento, perché l' Europa non può avere un bilancio in rosso. Ed è solo un assaggio di quello che sarà la Brexit, dura o soft che sia. Quel contributo da 14 miliardi che prima o poi verrà a mancare peserà parecchio sui conti Ue e non sarà facile trovare una copertura senza andare ad attingere dalle casse degli altri membri.

 

Ma questo è il futuro, per il momento c' è "solo" un problema di 3 miliardi. Dove trovarli? Sembra che la soluzione Ue sia quella di coprire il buco, o almeno parte di esso, con le sanzioni comminate ai singoli Paesi che non sono riusciti a rispettare i parametri di bilancio. Un po' come i paeselli di provincia che per fare cassa appostano un autovelox sul rettilineo della statale che attraversa l' area comunale.

 

THERESA MAY E L INCHINO ALLA REGINA ELISABETTA THERESA MAY E L INCHINO ALLA REGINA ELISABETTA

Da quelle sanzioni l' Europa ha già incassato un miliardo e cento milioni, altri potrebbero arrivare da qui a fine anno, con l' Italia che risulta essere il candidato principale alla copertura del buco. Ma se questi soldi non arrivano, e se la sterlina non si rimette a crescere, allora non resterebbe che mendicare direttamente agli Stati membri.

 

L' Ue però getta acqua sul fuoco, funzionari del Consiglio e della Commissione sostengono che a fine anno qualcosa si avanza sempre e sarà sufficiente a coprire l' ammanco. La speranza è che almeno nel 2016 si sia riusciti a contenere lo spreco che ogni anno la Corte dei Conti europea registra nei bilanci: 7 miliardi nel 2014 e 6,3 miliardi l' anno scorso, pari al 4,4% del totale, quando la "percentuale ammessa di spreco" è del 2%. Soldi buttati specialmente nelle politiche di coesione economica e territoriale, percentuali sforate che l' Ue non deve rendere conto a nessuno.

 

MAY JUNCKER MAY JUNCKER

Per gli ottimisti, ma anche un po' astiosi, funzionari Ue, neanche sul futuro c' è da temere: se la Gran Bretagna vuole continuare ad avere un canale privilegiato con l' Europa dovrà versare la sua quota ogni anno. Secondo Ingeborg Grassle, la deputata tedesca del Ppe che presiede il Comitato per il controllo dei bilanci, l' importo potrebbe arrivare addirittura ai 20 miliardi.

 

MAY MERKEL THATCHER MAY MERKEL THATCHER

C' è poi chi ricorda che nel 1984 Margaret Thatcher, nel famoso vertice di Fontainbelau in cui disse «I want my money back» («Voglio i miei soldi indietro»), riuscì a ottenere uno sconto a compensazione delle penalizzazioni subite dalla politica agricola comune (la Pac). A ruota della Gran Bretagna ottennero un "rebate" anche Austria, Germania, Olanda, Danimarca e Svezia. Questi sconti esistono tuttora e vengono tutti calcolati sulla base di quello britannico. Una volta che il Regno Unito se ne andrà, decadranno anche tutti gli sconti: ed ecco trovati i soldi del buco lasciato da Londra.

 

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