LA VACANZA AMATA DAGLI ITALIANI: LA GITA...D'EVASIONE – MILENA GABANELLI: "AD EVADERE LE TASSE SONO LE PICCOLE PARTITE IVA (COME I TASSISTI, DENTISTI E IDRAULICI) – L’85% DELL’IRPEF IN ITALIA VIENE PAGATO DAI LAVORATORI DIPENDENTI E DAI PENSIONATI - NONOSTANTE DICHIARINO POCHISSIMO, I TASSISTI LAVORANO PARECCHIO: TROVARE UN TAXI A ROMA È DIVENTATA UN'IMPRESA E ALLA STAZIONE TERMINI SI PUO' ASPETTARE ANCHE UN'ORA...

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1. I REDDITI DI TASSISTI, RISTORATORI E DENTISTI. ECCO QUANTE TASSE PAGANO DAVVERO

Estratto dell’articolo di Milena Gabanelli e Simona Ravizza per “il Corriere della Sera”

 

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[…]  Partiamo dalla dichiarazione dei redditi Irpef 2022 (anno d’imposta 2021), aggiornata al 26 maggio 2023, e consideriamo chi ha pagato almeno 1 euro di tasse: sono 31,3 milioni di italiani che in totale hanno versato 156,9 miliardi di euro.

 

Nel dettaglio: 78,6 miliardi sono stati pagati da 17,5 milioni di dipendenti (al netto delle detrazioni d’imposta dell’ex bonus Renzi che vale 14 miliardi); 50 da 10,7 milioni di pensionati; 23,3 da 1,6 milioni di autonomi; 5 da 1,5 milioni classificati come «altri».

 

Se facciamo una proporzione tra le somme versate e il numero di teste, capiamo che c’è una correlazione: il 56% dei dipendenti paga il 50% di tasse; il 34% dei pensionati il 32%; il 5% della categoria «altri» il 3%. Gli unici a discostarsi sono gli autonomi che versano più tasse rispetto al loro peso come popolazione: il 5% paga il 15%.

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Un risultato che può sorprendere: anche gli ultimi dati del «Rapporto annuale sull’evasione fiscale» firmato dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti mostrano che la propensione a non pagare l’imposta sui redditi delle persone fisiche per il lavoro autonomo e d’impresa è al 68,3% (qui il documento sul tax gap, pag. 24). Vuol dire che ogni 3 euro da pagare ne vengono evasi 2, pari a 32 miliardi di euro l’anno (2019). Com’è possibile?

 

[…] Degli 1,6 milioni di autonomi, 173.657 dichiarano un reddito sopra i 100 mila euro e versano 12,3 miliardi; 516.564 fra i 35 e 100 mila euro e versano 8 miliardi; 954.702 stanno sotto i 35 mila euro e versano 2,85 miliardi. Anche qui, per capire meglio è utile rapportare il numero di teste ai 23,2 miliardi versati dall’intera categoria: l’11% paga il 53% delle imposte, il 31% paga il 35%, mentre il 58% paga il 12%.

 

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Scopriamo così che all’interno degli autonomi i più ricchi contribuiscono molto, mentre sotto i 35 mila euro c’è un buco nero […]

 

Chi sono gli autonomi che dichiarano meno di 35 mila euro? […] Il 91% sono artigiani e commercianti iscritti alla Camera di commercio come i tassisti, gli idraulici, gli elettricisti, gli edili, i falegnami, i baristi e i ristoratori. Vediamo allora quanto dichiarano per residenza anagrafica in alcune città capoluogo. […]

 

I tassisti dichiarano a Milano 20.107 euro, a Bologna 14.461, a Roma 15.809 e a Napoli 9.833.

I ristoratori: a Milano 20.268, a Bologna 20.666, a Roma 18.366 e a Napoli 19.286.

Gli elettricisti: a Milano 32.521, a Bologna 24.794, a Roma 31.869 e a Napoli 22.692.

I geometri: a Milano 52.067, a Bologna 31.678, a Roma 39.063 e a Napoli 27.858.

I dentisti: a Milano 77.820, a Bologna 49.812, a Roma 71.164 e a Napoli 40.368.

Gli ingegneri: a Milano 78.833, a Bologna 59.097, a Roma 59.977 e a Napoli 56.625.

Gli avvocati: a Milano 112.040, a Bologna 91.318, a Roma 75.031 e a Napoli 62.232.

I commercialisti: a Milano 111.186, a Bologna 70.852, a Roma 79.031 e a Napoli 46.018.

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[…] A conti fatti i contribuenti che fanno la dichiarazione dei redditi, ma non versano nulla sono 10,5 milioni, proprio perché le deduzioni abbattono l’imponibile, mentre le detrazioni abbattono l’imposta. Divisi per categoria vediamo che il 26,3% sono autonomi, contro il 19% dei dipendenti e il 20,6% dei pensionati. […]

 

 

[…] In conclusione: l’85% dell’Irpef oggi in Italia la pagano i dipendenti e i pensionati. Questi risultati vanno di pari passo con l’inchiesta di Dataroom del dicembre 2021, svolta insieme con il Centro studi «Itinerari previdenziali» di Alberto Brambilla (qui), che mostra come in sostanza, poco più del 13% dei contribuenti compensa anche le spese primarie del resto della popolazione. […]

 

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2. EMERGENZA TAXI, TURISTI E CITTADINI IN CODA SOTTO IL SOLE PER LE (INTROVABILI) AUTO BIANCHE

Estratto dell’articolo di Andrea Barsanti per www.romatoday.it

 

Roma piena di turisti in questa già caldissima estate 2023, e all’emergenza rifiuti si aggiunge anche la crisi dei taxi. In una città che vede spostarsi ogni giorno milioni di persone, le auto bianche sono diventate un miraggio anche nei principali punti di arrivo come la stazione Termini.

 

Da settimane ormai si dibatte della mancanza di tassisti, e la prima settimana di luglio non ha fatto registrare alcun cambiamento significativo nonostante le ripetute denunce sui social e l’istituzione, da parte del Comune, della doppia guida.

 

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La situazione è ormai nota: chi arriva a Termini rischia di dover aspettare oltre mezz’ora per vedere un taxi arrivare nel parcheggio di piazza dei 500, e la coda di persone che attendono il loro turno si allunga davanti agli ingressi della stazione con temperature che sfiorano i 30 gradi. Il weekend appena trascorso non ha fatto differenza, e il dibattito si riaccende: perché a Roma non si trovano taxi?

 

La domanda non ha una risposta univoca. Per Alessandro Atzeni di Uil Trasporti Lazio, la crisi dei taxi è determinata da più fattori: “Quest’anno siamo stati invasi dai turisti, flusso senza precedenti, ma la città ha molte criticità legate al trasporto pubblico - sottolinea - Abbiamo quasi tutta la linea tram in manutenzione, la metropolitana che chiude alle 21, i cantieri aperti. […]”.

 

sciopero taxi roma sciopero taxi roma

Alla stazione Termini, però, la situazione è quasi sempre critica, e questo nonostante che si tratti di un hub fondamentale da cui ogni giorno passano migliaia di persone: “Il caso di Termini è particolare - prosegue Atzeni - Innanzitutto per le difficoltà di accesso, in secondo luogo bisogna parlare di tariffe minime, che non vengono aggiornate da anni e sono diventate ormai poco sostenibili, soprattutto alla luce della situazione della viabilità. Se si andassero a ritoccare, i tassisti sarebbe incentivati a garantire il servizio in modo più capillare”.

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La soluzione delle cosiddette “seconde guide”, approvata dal Comune a fine maggio con un nuovo regolamento e un’ordinanza, è stata introdotta per dare la possibilità di far circolare la stessa macchina, guidata da due diversi autisti, su più turni durante la giornata. Ma non sembra decollare, perché a oggi le richieste di iscrizione alla piattaforma Taxi Web per la seconda guida sono ancora poche. […]

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