LA WEINSTEIN COMPANY SALVATA DA UN BENE PREZIOSISSIMO: L'IPOCRISIA PURITANA DEGLI AMERICANI - LA SOCIETÀ DEI PORCELLONI EVITA IL FALLIMENTO: I SOLDI LI METTE RON BURKLE, MAGNATE DEI SUPERMERCATI CHE FINANZIAVA WEINSTEIN, LA FACCIA LA METTE MARIA CONTRERAS-SWEET, CHE NON HA MAI DIRETTO UNO STUDIO CINEMATOGRAFICO MA È DONNA, ISPANICA E OBAMIANA E SARÀ CIRCONDATA DA UN CDA A MAGGIORANZA FEMMINILE. UNA PERFETTA OPERAZIONE DI MAQUILLAGE

-

Condividi questo articolo


 

harvey weinstein, novak djokovic and ron burkle harvey weinstein, novak djokovic and ron burkle

Paolo Mastrolilli per 'la Stampa'

 

Dalle ceneri della compagnia di Harvey Weinstein ne nascerà una nuova guidata in maggioranza da donne, che compenserà le sue vittime e cercherà di cambiare la cultura di Hollywood, introducendo un nuovo modello di gestione del business cinematografico. Se l' operazione guidata dall' ex membro dell' amministrazione Obama, Maria Contreras Sweet, funzionerà, potrebbe rappresentare l' inizio di una rivoluzione.

 

La Weinstein Company, studio fondato nel 2005 dai fratelli Harvey e Bob, era entrata in crisi dopo la denuncia degli abusi contro le donne pubblicata dal New Yorker e il New York Times nell' ottobre scorso. Harvey era stato licenziato e alcuni diritti venduti, ma questo non era bastato a salvare l' azienda. A quel punto era intervenuta Maria Contreras Sweet, ex direttrice della Small Business Administration col presidente Obama.

 

maria contreras sweet maria contreras sweet

Insieme al miliardario Ron Burkle, che in passato aveva collaborato con i fratelli Weinstein per finanziare le loro produzioni, aveva costituito un gruppo di investitori interessati a rilevare la compagnia. Le condizioni erano la creazione di un nuovo consiglio d' amministrazione a maggioranza femminile, e la costituzione di un fondo per compensare le vittime degli abusi.

 

ron burkle con fidanzata consenziente ron burkle con fidanzata consenziente

L' intesa sembrava vicina, e doveva essere conclusa il 12 febbraio scorso, ma il giorno prima il ministro della Giustizia di New York, Eric Schneiderman, aveva presentato una causa basata sulle violazioni dei diritti civili che aveva bloccato tutto. I problemi fondamentali dell' acquisizione, secondo lui, erano due: primo, nessuno dei dirigenti precedenti avrebbe dovuto conservare il posto, o ottenere qualunque tipo di vantaggio; secondo, il fondo per la compensazione delle vittime era troppo basso.

 

La causa aveva sorpreso le parti, bloccando la trattativa, e la Weinstein Company aveva annunciato che avrebbe dichiarato bancarotta. I negoziati però sono proseguiti, e un incontro avvenuto giovedì nell' ufficio di Schneiderman li ha sbloccati.

 

ron burkle con fidanzata consenziente ron burkle con fidanzata consenziente

La cordata formata da Contreras e Burkle si assumerà 225 milioni di debiti dell' azienda, e ne investirà altri 275 per finanziare le future produzioni. Il fondo di compensazione è stato alzato a 90 milioni. I fratelli Weinstein non prenderanno un dollaro e i loro collaboratori più stretti, come il presidente David Glasser, usciranno di scena.

Tutti gli altri dipendenti non responsabili di abusi che vorranno restare potranno farlo, salvando circa 150 posti di lavoro.

 

Il nuovo cda avrà una maggioranza di donne. A margine, Bob Weinstein fonderà una compagnia chiamata «Watch This».

La conclusione della trattativa rappresenta insieme una grande notizia, e una grande avventura. Il modello è rivoluzionario, tanto per come ha risolto la crisi, quanto per come promette di gestire il futuro dell' azienda. Potrebbe diventare un punto di svolta per la cultura di Hollywood. Nello stesso tempo, però, Contreras non ha mai gestito uno studio cinematografico, e avrà bisogno anche di successi nelle sale per vincere la sua sfida.

BOB E HARVEY WEINSTEIN BOB E HARVEY WEINSTEIN BOB WEINSTEIN BOB WEINSTEIN harvey weinstein rose mcgowan harvey weinstein rose mcgowan

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…