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NUDI ALLA META (LA GALERA) – VIDEO: IN INDIA DUE PRESUNTI STUPRATORI DI UNA 17ENNE VENGONO SPOGLIATI, LEGATI E SCUDISCIATI DALLA FOLLA INFEROCITA. SOLO DOPO AVERLI PESTATI PER BENE SONO STATI CONSEGNATI ALLA POLIZIA

 

VIDEO – I DUE STUPRATORI SCUDISCIATI IN STRADA

 

 

DAGONEWS

 

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Hanno dovuto subire l’ira della folla inferocita, prima di finire nelle mani della polizia: due uomini accusati di aver violentato una ragazza di 17 anni sono stati fatti sfilare nudi con le mani legate dietro la schiena. È successo a Yingkiong, nell'estremo nordest dell'India, dove i due sono stati condotti per le strade della città  mentre donne e uomini li massacravano di botte.

 

«La gente ha voluto fare la sua parte prima di consegnarli a noi - ha detto il vice ispettore generale della polizia John Neihlaia - La vittima dello stupro è un’adolescente che aveva accettato di uscire con uno dei due uomini dopo aver stretto amicizia con lui sui social: all’appuntamento si è presentato con tre amici e tutti insieme l’hanno violentata. Gli stupratori l’hanno lasciata andare a casa verso le 2 di notte e la coraggiosa ragazza è andata alla polizia la mattina seguente. Nel frattempo, i parenti e i vicini della vittima hanno catturato due dei presunti colpevoli e, dopo averli picchiati e fatti sfilare, li hanno consegnati alla polizia».

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Le forze dell’ordine sono ancora a caccia degli altri due sospetti che si ipotizza siano dei ventenni. Non è la prima volta che la folla inferocita, nello stato dell’Arunachal Pradesh, si scaglia contro presunti stupratori, umiliandoli in modo simile. Il mese scorso un uomo, accusato di aver violentato una bambina di otto anni, è stato fatto sfilare per le strade di Daporijo. 

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Sempre a febbraio, a Tezu, circa 1.000 persone hanno preso d'assalto una stazione di polizia, catturando due uomini accusati dello stupro e dell’omicidio di una bambina di cinque anni: li hanno uccisi nel mercato della città. Il giorno dopo, una folla di quasi 900 persone ha messo a soqquadro la stazione di polizia di Yingkiong per protestare contro la decisione di trasferire in un altro distretto un uomo accusato di aver violentato una bambina di cinque anni.

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