LA MELENCHON NON CADE MAI LONTANA DALL'ALBERO! SINISTRATI D'OLTRALPE NELLA BUFERA - SOPHIA CHIKIROU, 44 ANNI, DEPUTATA DELLA SINISTRA RADICALE FRANCESE E COMPAGNA DEL LEADER JEAN-LUC MÉLENCHON, È ACCUSATA DI AVER GONFIATO ALCUNE FATTURE DELLA SUA SOCIETÀ DI COMUNICAZIONE E DI AVER INVIATO SMS OMOFOBI AI SUOI COLLABORATORI ("FROCI DI MERDA") - SI TRATTA DELL'ULTIMA PATATA BOLLENTE DA GESTIRE PER IL PARTITO, DOPO CHE IL NUMERO 2 DI MELENCHON, ADRIEN QUATENNENS, È STATO RIAMMESSO DOPO LE DIMISSIONI PER AVER TIRATO UN PUGNO ALLA MOGLIE...
Estratto dell'articolo di Stefano Montefiori per www.corriere.it
Fatture gonfiate per pagarsi dividendi quando i volontari mettono di tasca propria i soldi del treno e pure quelli della colla per i manifesti; modi dittatoriali per gestire la comunicazione degli Insoumis, che dovrebbero essere i «non sottomessi»; nobili battaglie pubbliche contro tutte le paure e le discriminazioni, dall’islamofobia all’omofobia, e però negli sms l’epiteto «fr*****i di merda» rivolto ai collaboratori. Sophia Chikirou, 44 anni, deputata della sinistra radicale e compagna del leader Jean-Luc Mélenchon, 72, vive giorni difficili.
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Martedì scorso Le Monde ha rilanciato l’inchiesta giudiziaria su presunte fatture gonfiate della sua società di comunicazione per le prestazioni – tra le quali i famosi ologrammi del compagno Mélenchon – offerte al partito di cui lei stessa fa parte, La France Insoumise, durante la campagna presidenziale del 2017. Si parla di 67 mila euro dalle motivazioni incerte, ma sono indagini che la capogruppo all’Assemblea nazionale, Mathilde Panot, bolla sbrigativamente come «sessiste» e «arabofobe» […]
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Poi, giovedì sera, la trasmissione «Complément d’enquête» di France 2 ha tracciato un ritratto poco lusinghiero di Chikirou, raccontando che, tra tante prepotenze, la deputata «insoumise» aveva pure chiamato «fr*****i di merda» i redattori del Média, la testata online un tempo da lei diretta, perché volevano pubblicare un comunicato di scuse per una falsa informazione messa in onda.
In queste ore si assiste a una nuova battaglia interna tra il gruppo di vertice da una parte – Mélenchon, Chikirou e il fedele Adrien Quatennens, riabbracciato nonostante un pugno sferrato alla moglie – e dall’altra i sempre più numerosi dissidenti, che contestano la strapotere di Chikirou e il suo ascendente sul rissoso Mélenchon, e in generale i metodi poco democratici della direzione, poco coerenti oltretutto con gli ideali egalitari sbandierati ogni giorno.
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Jean-Luc Melenchon Adrien Quatennens
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