BRIANZA VELENOSA - IL MISTERO DELLA MORTE DI PEPPINO FRANCHINI CHE INVENTÒ ‘I SUPERMERCATI BRIANZOLI’ - L’IMPRENDITORE 74ENNE TROVATO SENZA VITA NELLA SUA AUTO NEL PARCHEGGIO DELL’AEROPORTO DI MALPENSA - SI IPOTIZZA CHE SI SIA TRATTATO DI UN GESTO VOLONTARIO, FORSE UN’INGESTIONE DI FARMACI…

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Federico Berni e Marco Mologni per corriere.it

 

 

Aveva convinto gli italiani, soprattutto quelli del nord, ad andare a fare la spesa al supermercato. Uno dei pionieri della grande distribuzione, ai tempi della nascita delle grandi catene di centri commerciali. Peppino Franchini, l’imprenditore che aveva dato vita ai «Supermercati Brianzoli», è stato trovato privo di vita giovedì pomeriggio all’interno della sua automobile, nel parcheggio dell’aeroporto di Malpensa. Aveva 74 anni, ed era di Lentate sul Seveso, in provincia di Monza. Era stata la moglie, con la quale conduceva una vita riservata tra Milano e la Brianza, a mettere in allerta le forze dell’ordine, dal momento che non aveva avuto sue notizie.

 

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Gli agenti della Polaria, in servizio allo scalo milanese, lo hanno trovato grazie al gps del suo telefono cellulare. La salma di Franchini è stata messa a disposizione della procura di Busto Arsizio (Varese) che, da quanto emerso, ipotizza si sia trattato di un gesto volontario, forse un’ingestione di farmaci. Un epilogo triste, che stride con il passato dell’uomo, fatto di grandi successi imprenditoriali. La sua è una storia tipica di una piccola impresa a conduzione famigliare che cresce fino a diventare un piccolo impero di 60 supermarket sparsi tra Lombardia, Piemonte, Veneto, con uno «sconfinamento» anche nell’Emilia Romagna delle coop rosse.

 

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D’altra parte, Franchini nasce in una famiglia di lavoratori che avevano il fiuto per il commercio. Il capostipite era stato il nonno, Felice Franchini, partito dall’apertura di un mattatoio, a Lentate sul Seveso. Attività che, in pochi anni, si era ingrandita a tre macellerie. Negozi che erano serviti da base per compiere il salto di qualità, negli anni sessanta e settanta. Prima i figli Oreste e Vittorio, che ebbero l’intuizione di aprire il primo supermercato self service in Italia. Poi il passaggio di consegne alla nuova generazione: Peppino, Angelo e Gianfelice. Con loro nasce il marchio verde e arancione «SB», Supermercati Brianzoli, che dai quattro punti vendita lombardi del 1974, cresceranno fino a diventare appunto oltre sessanta. Quell’epoca è un susseguirsi di intuizioni vincenti. È in corso un cambiamento delle abitudini dei consumatori italiani. Sono i tempi dell’Esselunga, dell’altro pioniere del settore Bernardo Caprotti, e, appunto, dei supermercati «Essebi» di Franchini.

PEPPINO FRANCHINI PEPPINO FRANCHINI

 

Le merci e i prodotti sugli scaffali appaiono di continuo con il martellamento pubblicitario sulle televisioni private, che iniziavano a spopolare nelle case di tutto il Paese, con i loro messaggi commerciali. Il marchio appare anche come sponsor di diverse squadre ciclistiche. Nel 1982, i Franchini spostano il quartier generale dell’impresa a Cantù, nel comasco, dove inaugurano un magazzino centrale di oltre 10 mila metri quadrati. All’inizio degli anni novanta, invece nascono altri punti vendita, compreso uno ad Arcore.

 

Al taglio del nastro di quest’ultimo, è presente anche un altro imprenditore lombardo in grande ascesa, Silvio Berlusconi, che l’anno successivo acquisterà tramite Fininvest l’intero gruppo, accorpandolo al marchio Standa. Chi lo ha conosciuto negli anni della grande espansione lo definisce un imprenditore «vecchio stampo», legato alla comunità locale in cui è nato, anche se negli ultimi tempi sembrava vivere un’esistenza più chiusa e riservata. Forse minata da problemi personali che potrebbero averlo condotto a un gesto estremo.

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