ARRIVA LA SPORCA DOZZINA DELLO STREGA! SELEZIONATI I DODICI LIBRI FINALISTI: RESTANO IN GARA CHIARA VALERIO, EDITOR IN CHIEF MARSILIO IN CORSA CON SELLERIO, PAOLO DI PAOLO (FELTRINELLI) E DONATELLA DI PIETRANTONIO PER EINAUDI CHE, COME DAGO DIXIT, E’ LA GRANDE FAVORITA PER LA VITTORIA FINALE - IN CORSA ANCHE MELISSA PANARELLO - LE PROSSIME FASI SARANNO LA SCELTA DELLA CINQUINA (A BENEVENTO, IL 5 GIUGNO), E LA FINALE CON LA PREMIAZIONE DEL VINCITORE, AL NINFEO DI VILLA GIULIA, A ROMA, IL 4 LUGLIO…

-

Condividi questo articolo


Raffaella De Santis per repubblica.it - Estratti

 

chiara valerio chiara valerio

La falciata del comitato direttivo si è abbattuta sugli 82 candidati al Premio Strega 2024 scegliendo i 12 finalisti che hanno diritto a proseguire. Le prossime fasi saranno la scelta della cinquina (A Benevento, il 5 giugno, e la finale con la premiazione del vincitore, al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, il 4 luglio.

 

Già ora però, con la dozzina dei finalisti, la sfida inizia davvero e si inizia a vedere quale faccia mostrerà questa edizione 78.

 

Melania Mazzucco, alla guida del comitato selezionatore, ha confessato che la selezione è stata durissima e che almeno su 40 candidati si è discusso a lungo. Sarà una sfida tra grandi nomi, da Chiara Valerio a Donatella Di Pietrantonio a Paolo Di Paolo.

 

chiara valerio cover chiara valerio cover

 

Ci sono grandi bocciature che creeranno polemiche: fuori Michela Marzano e Fabio Genovesi.

 

I prescelti sono stati annunciati durante una conferenza stampa nel Tempio di Vibia Sabina e Adriano, a Roma. Si annuncia un’annata molto divertente. Ce la fa Chiara Valerio, quest’anno senza dubbio tra i favoriti con un libro pubblicato da Sellerio, Chi dice e chi tace, che potrebbe tentare la sfida alla scuderia Einaudi, forte della candidatura di Donatella Di Pietrantonio con L’età fragile. Saranno loro le teste di serie pronte alla scalata tra i dodici? L’edizione vinta lo scorso anno da Ada d’Adamo portando sul podio un piccolo editore come elliot ha aperto la porta a ciò che in passato si credeva impossibile: una casa editrice indipendente che batte le corazzate.

 

Certo sarebbe farebbe gioco alla Fondazione, sempre in cerca di un modo per dare un po’ di adrenalina alla gara. Senza duello, vero o apparente che sia, non c’è Strega. E poi i due libri hanno qualcosa che li lega. Un filo rosso di mistero, la provincia, la curiosità per l’animo umano. Non sottovalutiamo a proposito di animo umano l’altro grande concorrente, Paolo Di Paolo che potrebbe conquistare consensi tra i 700 votanti grazie a un libro, Romanzo senza umani, altro finalista in dozzina, che è un viaggio tra glaciazioni ambientali e interiori.

 

chiara valerio chiara valerio

Se riuscisse il colpo, Paolo Di Paolo avrebbe il merito di riportare al centro dei giochi Feltrinelli, scottata dalla delusione dell’anno scorso. L’altra osservazione da fare (irresistibile) è che Chiara Valerio gioca contro la sua casa madre, pubblicando in genere i suoi libri con Einaudi. Vincere in trasferta sarebbe clamoroso. Lo Struzzo ha inoltre, stando alla dozzina, due candidate: entra in dozzina anche Antonella Lattanzi con Cose che non si raccontano, storia di una maternità fallita e della rabbia che si porta dietro.

 

in casa Giunti ce la fa Melissa Panarello con Storia dei miei soldi (Bompiani), che grazie a un romanzo autobiografico che ruota intorno a una disanima del successo e dei suoi effetti ha avuto la meglio su Andrea Piva, La ragazza eterna, proposto da Nicola Lagioia.

 

paolo di paolo paolo di paolo

Nella grande famiglia Feltrinelli c’è Sem con Valentina Mira che si piazza con Dalla stessa parte mi troverai, romanzo che indaga sulle ferite lasciate dagli omicidi di Acca Larentia e sulle false piste. Tra i dodici c’è anche Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo (Mondadori): nell’Italia appena liberata una maestra prende sotto la sua cura una silenziosa e traumatizzata bambina ebrea.

 

Contro le previsioni della vigilia, Romagnolo è stata preferita a Fabio Genovesi (Oro puro, presentato da Concita De Gregorio). Per Rizzoli scenderà nell’agone stregato Daniele Rielli con Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale, che ruota intorno alla moria degli ulivi pugliesi attaccati dalla xylella.

paolo di paolo paolo di paolo donatella di pietrantonio cover donatella di pietrantonio cover melissa panarello storia dei miei soldi melissa panarello storia dei miei soldi donatella di pietrantonio donatella di pietrantonio melissa panarello melissa panarello

 

ARTICOLI CORRELATI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PERCHE' LE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE SARANNO LE PIU' IMPORTANTI DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI? PERCHE' DIVENTERANNO UN REFERENDUM DEI 27 PAESI PRO O CONTRO LA RUSSIA - CON L'INCOGNITA DEL VOTO USA (SE VINCE TRUMP, L'EUROPA RESTA ABBANDONATA A SE STESSA), PER I LEADER DI BRUXELLES LA GEOPOLITICA SCALZERA' IL DUELLO DESTRA-SINISTRA - NON SOLO GRANDEUR FRANCESE, LE PAROLE DI MACRON SULL’INVIO DI SOLDATI IN UCRAINA SONO ANCHE UN TENTATIVO DI RISALIRE NEI SONDAGGI (15%) CONTRO MARINE LE PEN AL 30% 

- L'IMPRUDENZA DELLA MELONA ("MAI CON I SOCIALISTI'') COSTA CARA: SCHOLZ E COMPAGNI FIRMANO UN DOCUMENTO CHE IMPEGNA URSULA A NON ALLEARSI COI CONSERVATORI DI GIORGIA - MA PER LA DUCETTA C’È ANCORA UNA SPERANZA: PUÒ RIENTRARE IN PARTITA SE DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO CI SARÀ LA CHIAMATA “ALLE ARMI” DI TUTTI I PARTITI ATLANTISTI DELL'UNIONE EUROPEA

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD